Napoli, Kvaratskhelia ko: Conte studia le alternative

Il georgiano potrebbe tornare a inizio 2025. Il tecnico azzurro pensa a Neres, il sostituto naturale, ma anche all'ipotesi di un cambio di modulo per provare a rivitalizzare Lukaku

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
10 dicembre 2024
David Neres (Ansa)

David Neres (Ansa)

Napoli, 10 dicembre 2024 - La sconfitta in campionato contro la Lazio, la seconda nel giro di tre giorni, ha lasciato diverse scorie. Dalle polemiche per aver precedentemente snobbato l'impegno di Coppa Italia al primo posto momentaneamente scivolato via: la gestione del doppio impegno settimanale da parte di Antonio Conte non ha convinto, così come addirittura hanno convinto ancora meno le dichiarazioni di Aurelio De Laurentiis, che aveva derubricato l'eliminazione agli ottavi di finale, la quarta di fila, come un semplice 'allenamento'. Il tutto per preservare i titolarissimi in ottica Serie A. Quasi come uno scherzo del destino, o semplicemente per una sorta di contrappasso dantesco applicato al pallone, succede che poi al Napoli vada tutto male. Dopo il ko in Coppa Italia, alleggerito dal fitto turnover operato da Conte (e avallato appunto da De Laurentiis) arriva il bis in campionato al Maradona che costa la vetta della graduatoria ma anche il pubblico ludibrio per quanto accaduto prima, dopo e durante la gara dell'Olimpico. Finita qui? Macché. L'ultimo 'souvenir' lasciato dalla gara contro la Lazio, la seconda, è l'infortunio occorso a Khvicha Kvaratskhelia, l'asso che resterà ai box proprio in questo momento tutt'altro che felice.  

Le condizioni di Kvaratskhelia e i tempi di recupero

  Gli esami strumentali effettuati sul georgiano hanno evidenziato una lesione di basso grado del legamento collaterale del ginocchio destro. Parole pesanti, quando si parla di problemi all'articolazione più delicata per i calciatori, alle quali corrispondono dei tempi di recupero in linea teorica non così allarmanti. Per il momento il club partenopeo non si è sbilanciato, parlando solo dell'inizio dell'iter riabilitativo da parte del numero 77, che ovviamente sarà fuori causa per la prossima partita, quella contro l'Udinese. Nella migliore delle ipotesi, anche la successiva gara contro il Genoa sembra a forte rischio, al punto che il 2024 di Kvara potrebbe essere già finito. In realtà, la lesione di primo grado potrebbe avere una prognosi anche di 1-2 settimane, consentendo quindi al classe 2001 di tornare in tempo per sfidare il Venezia nella gara che chiuderà l'anno: è improbabile però che in casa Napoli ci sia la voglia di rischiare il proprio giocatore più rappresentativo in una partita sulla carta piuttosto agevole. Sempre restando all'ipotesi della lesione incompleta, possibile quindi che Kvaratskhelia possa rientrare all'alba del 2025 per affrontare la Fiorentina, in quella che potrebbe essere una sfida da altissima classifica difficile da pronosticare a inizio stagione. Molto però in questi casi passa dalle sensazioni del diretto interessato, che quando di mezzo c'è il ginocchio possono sovvertire, nel bene e nel male (più nel secondo che nel primo caso), qualsiasi bollettino medico. Per ora, comunque, le ipotesi peggiori che riguardano il legamento collaterale sembrano scongiurate: nell'ordine, lesione di secondo grado, con tempi di recupero fissati in 3-4 settimane, e lesione di terzo grado, con il ritorno all'attività sportiva che può avvenire anche dopo 6-8 settimane e non senza aver prima attraversato un iter riabilitativo pià lungo e complesso.

Le alternative

  Quasi come una profezia nefasta, appena pochi giorni fa Conte aveva pregato affinché il suo Napoli, fino a quel momento quasi immacolato sul piano degli infortuni, non dovesse far fronte ad alcuna emergenza. Non siamo ancora a questo livello, perché insieme al georgiano ai box c'è solo Pasquale Mazzocchi, tutt'altro che un titolare e a sua volta forse da rivedere in campo solo nel 2025, ma fatto sta che serviranno delle alternative a stretto giro di posta. Se queste sono le cattive notizie, le buone sono due: la vasta schiera di esterni a disposizione del tecnico azzurro e il calendario, sempre sulla carta, non impossibile che attende il Napoli nelle settimane 'incriminate'. Si potrebbe poi aggiungere un terzo asterisco, legato al rendimento piuttosto altalenante di Kvaratskhelia nelle ultime settimane che magari avrebbe richiesto delle contromisure a prescindere dal guaio fisico emerso in queste ore. In molti hanno a lungo invocato un maggiore minutaggio di David Neres, a sua volta finito nel mirino della critica per la sanguinosa palla persa contro la Lazio e, in generale, per diverse sbavature sul piano tattico. Eppure, proprio quest'anarchia del brasiliano sembra ciò di cui potrebbe avere bisogno l'attacco azzurro per ritrovare quel brio sparito negli ultimi tempi, quando le vittorie sono arrivate spesso di 'corto muso' e con una sofferenza eccessiva. L'alternativa si chiama Cyril Ngonge, jolly dell'attacco che può disimpegnarsi anche a sinistra, così come potrebbe fare anche Giacomo Raspadori, un altro che davanti sa fare tutto (o quasi): senza dimenticare Alessio Zerbin, che però contro la Lazio in Coppa Italia non ha sfruttato a dovere l'occasione. In effetti, come un po' tutte le cosiddette seconde linee. Non è da escludere anche l'opzione di un cambio modulo che potrebbe servire anche a provare a rivitalizzare Romelu Lukaku, forse l'emblema delle difficoltà offensive attuali del Napoli. Il belga, si sa, se isolato e ingabbiato dalle difese avversarie diventa sterile, innocuo e quasi un problema: da qui l'idea, ora incentivata dallo stop di Kvaratskhelia, di provare ad avvicinargli almeno una pedina per cercare di uscire dal tunnel. Accantonare la difesa a quattro che tanto bene sta facendo potrebbe sembrare un autogol: più probabile, quindi, un ritorno momentaneo al 4-2-3-1 che potrebbe sopperire a tutte le problematiche attuali. Oppure, per non stravolgere l'assetto che comunque fino a domenica sera aveva condotto alla vetta della classifica, Conte toccherà poco o nulla, facendo leva sulle novità necessarie dopo lo stop a Kvaratskhelia. Un intoppo, un imprevisto che però, chissà, potrebbe scuotere la squadra dopo quanto accaduto in una tre giorni da dimenticare.

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