Juve, Allegri al capolinea: c’è Motta. E lunedì rischia di non essere in panchina

La sfuriata del tecnico segna la fine della sua seconda avventura bianconera: arriva Motta. Ma ora c’è il rischio licenziamento. Il mercato con Thiago: Calafiori e Koopmeiners

di MANUEL MINGUZZI -
17 maggio 2024
Thiago Motta

Thiago Motta

Torino, 17 maggio 2024 - Un finale molto triste, nonostante il trofeo vinto. La Coppa Italia messa in bacheca di fatto è finita in secondo piano a causa della sfuriata di Allegri, che prima se l’è presa con il direttore Cristiano Giuntoli, sceso in campo ad applaudire la squadra, poi dietro le quinte dell’Olimpico con l'aggressione verbale al direttore di Tuttosport Guido Vaciago e con alcuni strumenti di Lapresse distrutti. Nonostante la nota diramata dall’avvocato di Allegri, a parziale smentita, è arrivata la contro replica di Vaciago, a confermare invece l’accaduto e con presenza di testimoni, così il club ha iniziato a prendere in considerazione, nel pomeriggio di ieri, l’esonero immediato e il possibile licenziamento per giusta causa. L’epilogo peggiore dell’Allegri bis.

Lunedì sarà in panchina?

Nella giornata di ieri si sono rincorse tutte le voci possibili sul futuro di Allegri. La Juventus è chiaramente irritata per il comportamento dell’allenatore e sta valutando tutte le azioni praticabili, compresa quella del licenziamento per giusta causa e danno di immagine. D’altronde, dalla ricostruzione di Vaciago si evince un atteggiamento intimidatorio di Allegri e questo non può andare giù per chi, da sempre, fa riferimento allo stile Juve. Si parla anche di possibile esonero, anticipando una decisione che Giuntoli ha già preso per la prossima stagione quando in panchina siederà Thiago Motta. Sono due soluzioni in ballo e che il club valuta. Nel primo caso, ovvero il licenziamento motivato, la Juve potrebbe addirittura risparmiare sull’ingaggio del prossimo anno (9 netti), con maggior margine di manovra per l’innesto del nuovo allenatore, ovvero quel Thiago Motta ora terzo con il Bologna e prossimo avversario della Juve. Se invece sarà esonero, la Juve dovrà continuare a pagare Allegri anche la prossima stagione, ma lunedì sera al Dall’Ara in panchina potrebbe andare Montero, tecnico della primavera. Di fatto, l’incrocio tra presente, Allegri, e futuro, Motta, rischia di non andare in scena.

Allegri-Giuntoli, rapporto mai nato e poi crollato

La sfuriata di Allegri ha avuto un bersaglio chiaro: il direttore Cristiano Giuntoli. Il tecnico si è sentito poco protetto e poco rispettato, soprattutto nel girone di ritorno dove, secondo lui, è stato lasciato esposto alle intemperie. L’idea di cambiare guida tecnica senza fare chiarezza, secondo l’accusa del livornese, sarebbe stata la goccia a far traboccare il vaso. Di fatto, Allegri contesta a Giuntoli di aver agito dietro le quinte per il cambio di allenatore, delegittimandolo nel pieno della lotta Scudetto che ha poi visto la Juve crollare da febbraio in avanti, mese in cui secondo molti sarebbero nati i primi accordi di intesa con Motta. Allegri si è dunque sentito parafulmine e senza protezione, mentre la squadra andava in crisi sotto i colpi dell’Inter. La spaccatura si sarebbe formata qui ed è quella che ha voluto rimarcare Allegri nel post partita di Roma, quando ha intimato a Giuntoli di lasciare il campo e non festeggiare assieme alla squadra. Non è un mistero che Giuntoli avrebbe voluto dare vita ad un nuovo corso fin dal suo arrivo la passata stagione, ma ha dovuto sottostare ai diktat della proprietà che aveva chiesto una annata di transizione dato che Allegri aveva due anni di contratto e non c’erano gli introiti delle coppe. In tutto questo ha lavorato l’allenatore, che ha dovuto fare i conti prima con l’addio di Ronaldo, poi con la faccenda plusvalenze e ora con il suo esonero sancito dietro le quinte ma mai chiarito in un faccia a faccia. La Coppa Italia, a cui teneva molto, come si è visto nella sua teatralità finale, è stata la rivincita di Allegri che ha sentito suo e della squadra il trofeo che ha salvato una stagione, lasciando fuori dai festeggiamenti quel direttore che di fatto lo ha esautorato in favore di Thiago Motta.

Motta e Calafiori, poi assalto a Koopmeiners

Il nuovo corso è Thiago Motta. L’allenatore del Bologna si incontrerà settimana prossima con il presidente Joey Saputo e comunicherà la sua decisione, che con ogni probabilità sarà quella di firmare la bozza di intesa con la Juve da 3.5 milioni di euro. Giuntoli, già dall’inverno, ha puntato Motta e ha tessuto i colloqui fino alla primavera inoltrata, il vero nodo del rapporto con Allegri che si è sentito delegittimato, e ci sarebbe un contratto pronto e solo da firmare, ovviamente a fine stagione, da parte dell’attuale tecnico del Bologna. Thiago si è trincerato nel silenzio per diversi mesi, ma il suo agente dietro le quinte era probabilmente in contatto con la Juve per il nuovo corso: alla fine sarebbe un colpo di scena se l’approdo non dovesse arrivare. Il Bologna si tiene una minima speranza di poterlo convincere e Saputo è pronto a concedere pieni poteri a Motta per costruire un ciclo europeo di lungo periodo, ma i margini di manovra sembrano minimi, quasi nulli. Thiago è dunque il futuro della Juve e nel frattempo Giuntoli lavora ai rinforzi sul mercato. In difesa c’è Riccardo Calafiori, che Motta ha trasformato in uno dei migliori centrali del campionato, con un costo di 25-30 milioni di euro che la Juve proverà a finanziare con la cessione di Dean Huijsen. L’ex Basilea nella mente di Giuntoli dovrà sostituire Alex Sandro, anche se ci saranno da monitorare eventuali offerte per Bremer. L’altro grande obiettivo è ovviamente Teun Koopmeiners che costa 60 milioni di euro. I costi sono elevati e c’è la Premier, motivo per il quale Giuntoli non si sente tranquillo e sonda alternative. Più difficile Zirkzee, per un semplice motivo: Vlahovic dovrebbe restare a Torino e Motta gioca con un modulo a una punta. Complicato ipotizzare Zirkzee, che ha una clausola da 40 milioni di euro, vice Vlahovic e se la Juve farà un investimento probabilmente deciderà di farlo tra difesa e centrocampo, puntando su un Chiesa da rivalutare e magari un innesto sugli esterni con anche Yildiz giocatore da lanciare. Insomma, l’Allegri bis è giunto al termine, non oggi ma già da febbraio in avanti. Largo a Thiago.

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