Juventus, Allegri ha sbagliato i tempi e i bersagli
L’allenatore avrebbe potuto godersi la vittoria in Coppa Italia e invece ecco la sceneggiata che sa di regolamento di conti
Torino, 17 maggio 2024 – La Juve cancella Allegri dal suo futuro, ma rimanda la resa dei conti, lasciandolo per ora in panchina. Forse è una strategia per trovare un compromesso economico, visto il lauto contratto che lega il tecnico al club bianconero fino al 2025. Di certo non è la decisione più giusta dopo la folle sceneggiata a cui l’allenatore livornese si è abbandonato nei minuti roventi della finale di Coppa Italia. Esonero secco o licenziamento per giusta causa avrebbero sciacquato le mani al club, coinvolto in una vicenda incresciosa e imbarazzante dalla furia del suo allenatore.
L’immagine dell’antico stile Juve, pesantemente intaccata da Calciopoli e dallo scandalo dei bilanci (la ghigliottina di Andrea Agnelli) era da tempo compromessa. Ma sul campo la Vecchia Signora aveva sempre salvato la forma e la dignità, a prescindere dai risultati spesso deludenti. La sceneggiata di Allegri sul prato dell’Olimpico sa di un greve regolamento di conti, di un avvelenato sfogo contro avversari veri e presunti: la classe arbitrale, il diesse Giuntoli scacciato dai festeggiamenti, il direttore di Tuttosport Vaciago, vilipeso e accusato di tramare con la società per far fuori l’iracondo livornese.
Nel convulso finale di Juve-Atalanta Acciughina ha sbagliato tempi, modi e perfino bersagli, bruciando la rabbia accumulata per mesi in un unico grande falò.
Avrebbe potuto godersi la vittoria in Coppa Italia, esibire un trofeo sotto la faccia dei denigratori e poi sputare veleno a bocce ferme e campionato finito. E invece con quella collera cieca, scamiciata e violenta ha convinto anche gli ultimi paladini del suo calcio, superato dai tempi, che la Juve ha bisogno di una guida nuova.
E a questo punto il discorso non investe solo tattica e strategia.
Serve la scelta di un nuovo tecnico per rasserenare un ambiente che sembra percorso da sfiducia, astio e livore, per garantire una svolta quanto mai necessaria.
I tifosi del Bologna si augurano che l’uomo del destino bianconero non sia Thiago Motta. Di certo la sfida diretta fra Bologna e Juventus, lunedì al Dall’Ara, prefigura scenari ad alta tensione che sarebbe bene disinnescare subito.
Se Allegri fosse confermato in panchina, ma di fatto già giubilato, si ritroverebbe a pochi metri di campo da uno dei più autorevoli candidati alla successione sull’altra sponda. Meglio non accendere la miccia.
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