Juventus, Allegri ha sbagliato i tempi e i bersagli

L’allenatore avrebbe potuto godersi la vittoria in Coppa Italia e invece ecco la sceneggiata che sa di regolamento di conti

di GIUSEPPE TASSI -
16 maggio 2024

Torino, 17 maggio 2024 – La Juve cancella Allegri dal suo futuro, ma rimanda la resa dei conti, lasciandolo per ora in panchina. Forse è una strategia per trovare un compromesso economico, visto il lauto contratto che lega il tecnico al club bianconero fino al 2025. Di certo non è la decisione più giusta dopo la folle sceneggiata a cui l’allenatore livornese si è abbandonato nei minuti roventi della finale di Coppa Italia. Esonero secco o licenziamento per giusta causa avrebbero sciacquato le mani al club, coinvolto in una vicenda incresciosa e imbarazzante dalla furia del suo allenatore.

Massimiliano Allegri durante la finale di Coppa Italia (Ansa)
Massimiliano Allegri durante la finale di Coppa Italia (Ansa)

L’immagine dell’antico stile Juve, pesantemente intaccata da Calciopoli e dallo scandalo dei bilanci (la ghigliottina di Andrea Agnelli) era da tempo compromessa. Ma sul campo la Vecchia Signora aveva sempre salvato la forma e la dignità, a prescindere dai risultati spesso deludenti. La sceneggiata di Allegri sul prato dell’Olimpico sa di un greve regolamento di conti, di un avvelenato sfogo contro avversari veri e presunti: la classe arbitrale, il diesse Giuntoli scacciato dai festeggiamenti, il direttore di Tuttosport Vaciago, vilipeso e accusato di tramare con la società per far fuori l’iracondo livornese.

Nel convulso finale di Juve-Atalanta Acciughina ha sbagliato tempi, modi e perfino bersagli, bruciando la rabbia accumulata per mesi in un unico grande falò.

Avrebbe potuto godersi la vittoria in Coppa Italia, esibire un trofeo sotto la faccia dei denigratori e poi sputare veleno a bocce ferme e campionato finito. E invece con quella collera cieca, scamiciata e violenta ha convinto anche gli ultimi paladini del suo calcio, superato dai tempi, che la Juve ha bisogno di una guida nuova.

E a questo punto il discorso non investe solo tattica e strategia.

Serve la scelta di un nuovo tecnico per rasserenare un ambiente che sembra percorso da sfiducia, astio e livore, per garantire una svolta quanto mai necessaria.

I tifosi del Bologna si augurano che l’uomo del destino bianconero non sia Thiago Motta. Di certo la sfida diretta fra Bologna e Juventus, lunedì al Dall’Ara, prefigura scenari ad alta tensione che sarebbe bene disinnescare subito.

Se Allegri fosse confermato in panchina, ma di fatto già giubilato, si ritroverebbe a pochi metri di campo da uno dei più autorevoli candidati alla successione sull’altra sponda. Meglio non accendere la miccia.

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