Juve, si incrina la fiducia in Motta: solo Delneri ha fatto peggio

Thiago a quota 37 punti in campionato. Ma i bianconeri tengono la barra dritta e ribadiscono la fiducia al tecnico. Occhio alla lotta Champions

di MANUEL MINGUZZI
27 gennaio 2025
Thiago Motta

Thiago Motta

Torino, 27 gennaio 2025 – Sedici punti di ritardo dal Napoli capolista, appena 37 punti in classifica, dato migliore solo a quello di Delneri nel 2011 (35). Thiago Motta ha vissuto una prima metà di stagione difficile, con la lotta Scudetto sfumata quasi subito, la Supercoppa lasciata per strada già in semifinale e ora una volata ai posti Champions decisamente serrata e da non fallire. La Lazio, sconfitta dalla Fiorentina, è due punti sopra, ma da dietro risalgono la viola a meno uno e la coppia Bologna-Milan a meno tre, con anche la Roma in ripresa a meno sette. Insomma, da qui alla fine Thiago dovrà garantire l’accesso alla prossima Champions League, che significa anche incassare corposi milioni di euro a bilancio da utilizzare sul mercato in entrata. Fino a qui, la stagione è stata oltremodo deludente, soprattutto sul piano dei risultati: solo 8 vittorie in campionato contro le 17 del Napoli e le 15 dell’Inter, che deve ancora recuperare la partita con la Fiorentina, e anche il disastrato Milan ha vinto una partita in più dei bianconeri, recuperando in extremis il Parma di Pecchia a San Siro. Pure in termini di gol segnati la Juve soffre con 35 reti messe a referto, dato peggiore delle prime cinque con il Napoli a 37, l’Inter a 55, l’Atalanta a 48 e la Lazio a 38. E se l’attacco stenta, pure la difesa, che era stata impenetrabile a inizio stagione, ha mostrato qualche crepa con 19 gol concessi a fronte dei 15 del Napoli e dei 18 dell’Inter. Facendo una sintesi, la Juve segna poco e incassa qualche rete di troppo, motivo per il quale, anche a causa degli infortuni, Giuntoli sta intervenendo con Costa, già convocato, Veiga, oggi le visite, più un altro centrale che potrebbe essere Todibo (oppure Gochlidze).

Fiducia a Motta

La fiducia dell’ambiente verso Thiago Motta è forse ai minimi storici, i risultati parlano chiaro, ma in società non sono previsti ribaltoni. La Juve non esonera mai e succederà anche stavolta: ribadita la piena fiducia a Motta. Giuntoli lo ha scelto e voluto fortemente e non lo sostituirà, e anche il John Elkann vuole tenere la barra dritta e andare avanti. Rappresenta una non notizia, ma in un calcio frenetico i primi a pagare sono gli allenatori, soprattutto con questo ritardo in campionato e una lotta Champions che si fa dura. C’è anche da dire che nessuno, tra proprietà e dirigenza, ha chiesto lo Scudetto a Motta al primo anno, ma c’è differenza tra il rimanere in scia fino alla fine ed essere a meno sedici già a gennaio. Ora all'allenatore non resta altro che portare a termine un convincente percorso europeo, provare a vincere la Coppa Italia, quanto meno per mettere un trofeo in bacheca e continuare a mandare avanti il progetto partito a giugno, e conquistare un posto tra le prime quattro in campionato. I ricavi Champions, sommati a quelli del mondiale per club, daranno modo a Giuntoli di intervenire ancora sul mercato estivo per rendere maggiormente competitiva la Juve. Ma a giugno Motta deve arrivarci bene e convincendo, per non intaccare ulteriormente il nuovo corso che oggi lo vede in clamoroso ritardo pure rispetto ad Allegri, che calò molto nel girone di ritorno dell’anno scorso. Non rischia l’esonero, va detto, ma l’inversione di tendenza nel girone di ritorno dovrà essere netta.

Vlahovic via? Possibile, a giugno

C’è poi il nodo rappresentato da Dusan Vlahovic. Panchinato immediatamente da Kolo Muani a Napoli, il centravanti dovrebbe ritrovare la titolarità contro il Benfica, ma il futuro appare lontano da Torino. In stallo la trattativa per il rinnovo, nuovi colloqui con l’agente a fine mercato, Giuntoli e Motta ne valutano una ipotetica cessione per giugno, quando il contratto di Vlahovic arriverà a un anno dalla scadenza: serve ovviamente evitare un parametro zero e l’unico modo è cedere e fare plusvalenza. La proposta Juve non cambia, ovvero spalmare l’ultimo anno da 12 milioni, ma per ora Dusan sembra non volerci proprio pensare e senza il suo sì è inevitabile a un sacrificio. Non sarà a gennaio, la Juve non può rimanere corta nel reparto ed è difficile possano arrivare offerte economiche soddisfacenti, ma a giugno tutti i discorsi potrebbero cambiare e Giuntoli, in ogni caso, dovrà iniziare a prendere in considerazione offerte anche da 40 milioni di euro. Asticella bassa se si pensa a quando Dusan arrivò a Torino, ma oggi - con un giocatore a un anno dalla scadenza e sotto rendimento - più plausibile e comunque utile per generare un gruzzoletto da reinvestire per rifare l’attacco, magari partendo dalla conferma di Kolo Muani. Intanto, Giuntoli prova a completare il mercato di gennaio. Dopo Costa, Muani e Veiga, il direttore prova a prendere un difensore centrale. Motta apprezza molto Jean Clair Todibo, tanto che gli avrebbe pure telefonato, ma restano le incognite sullo stato di forma e le condizioni di vendita a gennaio, così non è da trascurare la pista Saba Gochlidze, centrale dell’Empoli reduce da una grande prima parte di stagione. Se ne va, invece, Danilo. Rescissione consensuale per il brasiliano che dovrebbe tornare in patria al Flamengo dopo aver chiuso il contratto in essere con la Juve. Niente Napoli che lo ha corteggiato a lungo ma molto probabilmente l’ex capitano non ha voluto indossare in Italia un’altra maglia oltre a quella bianconera. Infine, una notizia su David Hancko, obiettivo della Juve per giugno. Il difensore del Feyenoord è corteggiato anche dal Chelsea in Premier League, ma la Juve dovrebbe essere avanti nei discorsi con il calciatore ed è ancora in vantaggio per la sessione estiva.

Leggi anche - L'Inter cala il poker a Lecce e tiene la scia del Napoli

Continua a leggere tutte le notizie di sport su