Juve, lo Scudetto si vince con la difesa, ma che sfida Vlahovic-Lautaro

Dallo scontro diretto dell’andata solo cinque gol subiti dalla Juve: il 4 febbraio l’Inter a San Siro dove le difese faranno la differenza

di MANUEL MINGUZZI -
25 gennaio 2024
Max Allegri

Max Allegri

Torino, 25 gennaio 2024 - Dodici gol subiti contro dieci. Lo Scudetto si gioca in difesa, non tanto nel senso letterale nel termine ma quanto nella capacità di prendere meno gol e di segnarne. L’Inter segna di più, molto di più, 49 gol contro 35, ma la Juve di Allegri ha trovato nell’ultimo periodo vittorie rotonde e pochi gol subiti. Lo scontro diretto del 4 febbraio, e in generale la lotta Scudetto, si gioca proprio qui, sulla tenuta delle due retroguardie che dovranno fermare i rispettivi spauracchi: Dusan Vlahovic da una parte e Lautaro Martinez dall’altra. I due bomber comandano la classifica marcatori, con l’argentino in testa con 18 reti e il serbo secondo con 11, ma ben 6 solo nelle ultime cinque partite. E se la Juve arrivasse allo scontro diretto davanti potrebbe anche non disdegnare di uscire con un pareggio da San Siro, lasciando all’Inter la pressione di dover vincere a tutti i costi il recupero con l’Atalanta, aspetto che fu decisivo due anni fa quando il Milan vinse lo Scudetto grazie all’harakiri nerazzurro a Bologna.  

Difesa e gol: Allegri ha cambiato passo

Dallo scontro diretto dell’andata allo Stadium, terminato uno a uno, la Juve ha ancora di più aumentato il proprio passo per tenere il ritmo dell’Inter. Entrambe sono state fermate a Marassi dal Genoa e in generale la squadra di Allegri ha trovato sette vittorie in otto partite di campionato, con ben 15 gol segnati e solo 4 subiti. Dati impressionanti che confermano la rinascita di Vlahovic e una tenuta difensiva impressionante. Da qui vuole ripartire Allegri, che a Salerno aveva trovato qualche punta critica verso la fase difensiva dei suoi, prontamente ristabilita da tre clean sheets consecutivi, compreso quello di Coppa Italia contro il Frosinone. Per la Juve sono 270 minuti senza prendere gol, vero contro squadre più deboli, ma è comunque un segnale di una squadra che ha ritrovato la brillantezza e la peculiarità di un tempo, inserendo anche una dose di gol segnati in più e con un Vlahovic stellare. Ora c’è l’ultimo incrocio in campionato, Empoli allo Stadium e Inter a Firenze, prima dello scontro diretto del 4 febbraio dove i due grandi bomber della Serie A si sfideranno cercando di trascinare i rispettivi compagni al successo. E se Vlahovic ha segnato a raffica, pure Lautaro ha tenuto medie impressionanti con 6 gol nelle ultime sei partite giocate nonostante in mezzo ci sia stato l’infortunio agli adduttori che lo ha tolto dalle partite contro Lecce e Genoa. Insomma, sarà più forte la capacità dell’Inter di fare gol o la tenuta difensiva juventina? E sarà anche una sfida tra portieri dato che Szczesny è a quota 12 clean sheets stagionali mentre Sommer è a 11: anche dalle certezze in porta può dipendere la sfida.

Adzic a febbraio per firmare

 

Cristiano Giuntoli, oltre Tiago Djalò, ha messo le mani sul talento montenegrino Vasilje Adzic, classe 2006 del Buducnost che sbarcherà in Italia solo dalla prossima stagione. Operazione importante per uno dei migliori talenti giovanili in Europa e su cui si era inserito il Bologna, capace di trovare un accordo con il Buducnost ma l’entourage del calciatore ha preferito la Juve. Adzic ha vissuto qualche giorno a Torino e poi è rientrato in patria per finire il campionato con il suo club, ma a febbraio ritornerà in Italia per firmare il contratto che lo legherà alla Juve da giugno. Di lui ha parlato il suo allenatore Mladen Milinkovic a Numero Diez: “Ho parlato con lui quando è rientrato dall’Italia e la sua impressione è stata molto buona - le sue parole - E’ rimasto molto soddisfatto dei suoi giorni a Torino dove è stato aiutato da Vlahovic nella conoscenza della città e della società”. Ci punta molto Giuntoli per un mediano di fisico e tecnica, con spiccate doti offensive di inserimento e che Allegri potrebbe fin da subito utilizzare in prima squadra. Adzic ora tornerà in Italia una volta finito il mercato per firmare il suo nuovo contratto, poi cercherà di vincere lo scudetto con il Buducnost prima di vestire definitivamente i colori bianconeri.

Giuntoli su Koopmeiners e Milinkovic Savic

 

Intanto il direttore Cristiano Giuntoli punta al grande colpo a centrocampo per giugno. Restano le indiscrezioni degli ultimi giorni, con un tentativo che verrà fatto a fine mercato per Teun Koopmeiners dell’Atalanta. Pronti 40 milioni di euro per il mediano olandese della Dea, molto corteggiato mi ambito italiano ed europeo, e come detto si renderà quasi certamente necessaria una plusvalenza in uscita tra Iling e Soulè. Potrebbe non bastare perché l’Atalanta sembra intenzionata a richiedere almeno 50 milioni di euro. Un’altra pista mormorata negli ultimi giorni è quella relativa a Sergej Milinkovic Savic, che potrebbe tornare in Europa dopo la parentesi araba. I costi, però, sono proibitivi essendo stato pagato 40 milioni di cartellino e percependo un ingaggio annuo da 30 milioni di euro. Cifre insostenibili per ogni bilancio italiano. Ma Allegri deve pensare al campo e alla formazione migliore da schierare contro l’Empoli sabato. Con Rabiot quasi certamente fuori, a centrocampo dovrebbe toccare ancora a Miretti completare il reparto assieme al perno Locatelli e alla mezzala McKennie, mentre in fascia spazio ancora a Cambiaso e Kostic. Davanti c’è il dubbio Chiesa, con Allegri che pensa ancora una volta alla coppia Vlahovic-Yildiz. In difesa terzetto solito composto da Gatti, Bremer e Danilo. Per quanto riguarda Rabiot c’è tutta l’intenzione di preservarlo e recuperarlo senza rischi per la sfida di San Siro contro l’Inter. Lunedì, invece, sono in programma le visite mediche di Moise Kean con l’Atletico Madrid. I colchoneros sono pronti ad abbracciarlo in prestito oneroso da 500mila euro fino a fine stagione. A febbraio, tra l’altro, ci sarà l’ottavo di finale di Champions League contro l’Inter. Leggi anche - Australian Open, meraviglia Bolelli-Vavassori: sono in finale

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