Lazio-Napoli, Conte: "Siamo in emergenza, ma abbiamo le armi per dire la nostra"
Il tecnico azzurro non nega le difficoltà causate dai tanti infortuni, ma allo stesso tempo promette battaglia all'Olimpico: "Affronteremo una squadra forte, ma nelle difficoltà ci esaltiamo"

Antonio Conte (Ansa)
Napoli, 14 febbraio 2025 - Dopo due pareggi che insieme hanno quasi il sapore della sconfitta, quelli contro Roma e Udinese, il Napoli prova a rialzare la testa, sognando la pronta replica sabato 15 febbraio alle 18 all'Olimpico, dove ad attenderlo ci sarà quella Lazio che nel girone di andata, tra Coppa Italia e campionato, ha inferto due pesantissime lezioni agli azzurri: l'impegno si preannuncia proibitivo e a complicarlo ci pensa la pesante emergenza infortuni, oltre a un clima non più ottimale evidenziato anche da Antonio Conte nella consueta conferenza stampa della vigilia.
L'emergenza infortuni e i possibili rimedi
"Ciò che più conta è il lavoro, un concetto che questo bel gruppo ha sposato e che ci aiuterà a superare le difficoltà che ci saranno, oltre a quelle che già ci sono state. Abbiamo sempre provato a cercare una soluzione ai problemi per superarli ed è questo che mi piace insegnare ai ragazzi, che in questi mesi di lavoro insieme hanno già affrontato tante criticità, come i tre sistemi di gioco cambiati. Fin dall'estate le salite sono state tante e se le abbiamo affrontate bene il merito è loro, che sono delle spugne capaci di assorbire i miei dettami e cambiamenti anche in momenti così". Insomma, Conte non fa drammi nonostante la congiuntura non esattamente positiva che, tanto per restare in tema di cambiamenti, domani probabilmente obbligherà a qualche contromossa tattica. "Non possiamo negare che ci sia qualche prohblema in determinate zone del campo che potrebbe portarci a modificare qualcosa per provare a sfruttare al meglio ciò che abbiamo nella rosa. Tuttavia, non chiederei mai a un giocatore di fare qualcosa che non fa da tempo o che non ha mai fatto, perché significherebbe metterlo in forte difficoltà e, insieme a lui, ovviamente la squadra. Cercheremo, per quanto possibile, di presentarci all'Olimpico con l'abito migliore, magari dando una chance anche a chi finora ha giocato meno, pur contribuendo comunque a suo modo a quello che abbiamo raccolto finora. Al contempo - continua Conte - come detto non ci snatureremo né metteremo qualcuno in difficoltà, anzi, cercheremo di collocare tutti i ragazzi nella posizione più consona". Tra i possibili elementi in rampa di lancio c'è Giacomo Raspadori, che potrebbe essere dirottato a sinistra in caso di utilizzo del 4-3-3 oppure affiancarsi a Romelu Lukaku qualora alla fine per la trasferta in casa della Lazio fosse varato il 3-5-2. "Durante la stagione è normale che ci siano dei giocatori che raccolgono meno minuti in campo, specialmente come nel nostro caso in cui non abbiamo coppe europee oppure quando si vince spesso e si tende a confermare lo stesso undici. Ciò che dico sempre a questi elementi è di non demoralizzarsi e continuare a lavorare per conquistare la mia fiducia, l'unica cosa che conta anche a dispetto magari di qualche voto basso o del pensiero altrui. E sono sicuro che se domani dovesse toccare a Raspadori, farebbe benissimo". Una bella investitura per il classe 2000 tutt'altro che scontata se si pensa al malcontento espresso dal ragazzo mesi fa dal ritiro della Nazionale e alle solite sirene di mercato che cantano a ogni sessione, compresa quella da poco terminata. "Sarebbe stato grave se avessimo dato via anche lui, con un campionato da finire (sorride, ndr). Ho sempre parlato bene di lui, anche prima del mercato, e comunque in generale io quelli bravi cerco di tenerli. Poi non sempre è possibile per causa di forza maggiore, ma io cerco di fare la mia parte ribadendo la mia stima, come successo anche per Juan Jesus, intorno al quale ricordo le tante perplessità. Sembrava stessi facendo giocare il peggiore in Italia e invece i giocatori vanno solo allenati e istruiti per esaltare le loro caratteristiche, come da nostro compito".
Lazio, atto terzo
Alle parole di encomio dovranno necessariamente seguire i fatti per sperare di avere la meglio di una Lazio che qualche mese fa, nel giro di pochi giorni, tra campionato e ottavi di finale di Coppa Italia, si è imposta per ben due volte, tra l'altro tra Olimpico e Maradona e senza distinzione tra Napoli titolare e Napoli in versione più rimaneggiata. "Siamo stati battuti due volte da una squadra molto forte, come dimostrano il piazzamento attuale in classifica e la qualificazione diretta alla fase successiva di Europa League. E' una formazione costruita bene, con una rosa importante, che sta confermando anche contro altre avversarie la sua qualità. Domani però sarà un'altra partita - afferma Conte - e andremo lì per affrontarli con le nostre armi e i nostri mezzi dopo aver preparato al meglio la partita. Pur sapendo che loro sono forti e che noi saremo in trasferta, abbiamo fiducia in noi e proveremo a ripetere le prestazioni già fatte in stagione". Insomma, per usare una metafora tanto cara al tecnico salentino, e non a caso ribadita anche nella vigilia della gara dell'Olimpico, l'attuale tempesta non sta spaventando il suo Napoli. "Siamo una barca ancora in navigazione, in alto mare, e quando è così bisogna saper comandare la situazione, provando ad attraccare nel miglior porto possibile in base a ciò che ci si è meritati. Poi quando si scende si riflette su ciò che si è fatto, con la consapevolezza che anche con il mare calmo bisogna avere la massima attenzione. Quello che so è che l'equipaggio è eccellente e se siamo qui lo dobbiamo solo ai ragazzi: ecco perché quando sento qualche attacco a loro, li difendo sempre. Detto ciò, domani non sarà facile contro una squadra forte, ma noi nel corso della stagione abbiamo già dimostrato di avere i mezzi per gestire qualsiasi difficoltà: siamo tosti e pronti a tutto anche su un campo notoriamente difficile come quello che ci aspetta nel prossimo impegno".Leggi anche - Mondiali sci 2025, Haaser vince il gigante
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