Maldini-Milan, è finita: il club scarica la bandiera e Massara

Manca soltanto l’annuncio ufficiale, per sostituirli pronta la soluzione interna con Furlani e Moncada

di FULVIO D’ERI -
5 giugno 2023
Jerry Cardinale e Paolo Maldini

Jerry Cardinale e Paolo Maldini

Milano, 5 giugno 2023 – Il giorno dopo l’addio a Ibrahimovic, il Milan sceglie di chiudere anche con Paolo Maldini e Frederic Massara, ripartendo probabilmente da Giorgio Furlani e Geoffrey Moncada. L’incontro tra Gerry Cardinale e Paolo Maldini, dipinto da tutti come interlocutorio per discutere delle prossime mosse di mercato, si è rivelato decisivo perché la proprietà ha comunicato al direttore dell’area tecnica nonché leggenda della società rossonera con la quale ha vinto di tutto e di più la decisione di chiudere il rapporto. Martedì è attesa l’ufficialità della decisione. Secondo il budget messo sul piatto dalla società, servono cambiamenti per allestire un Milan ancor più competitivo di quello che quest’anno ha centrato la semifinale Champions faticando parecchio in campionato e centrando la quarta piazza grazie anche alla penalizzazione inflitta alla Juventus.

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I tifosi vorrebbero che la società aprisse il portafoglio e l’hanno ribadito anche nell’Ibra night. «Un altro anno è passato, è ora di mercato. Società vogliamo il salto di qualità» lo striscione esposto dalla curva sud per cercare di scuotere una proprietà che, finora, ha sempre acquistato dando un grande occhio al bilancio. A rompere gli equilibri potrebbe essere stata la richiesta di maggior autonomia che Maldini potrebbe aver chiesto alla proprietà, oppure la diversità di opinioni sul mercato in entrata e in uscita, o ancora l’insoddisfazione di Cardinale per i risultati (magri) ottenuti in stagione. La proprietà americana vuole (giustamente) coniugare l’aspetto sportivo con quello finanziario. In poche parole, nessuna spesa pazza. La più «pazza», a dire il vero un investimento, è stata quella per l’acquisto l’estate scorsa di Charles De Ketelaere, costato 35 milioni di euro compresi i bonus, e il belga è stato un flop memorabile. Ma anche Leao, sebbene in proporzioni diverse, nella sua prima annata non aveva incantato. L’incontro non è andato bene, fino alla rottura totale tra Maldini (e di conseguenza anche Ricky Massara) e il Milan. Al loro posto al momento la soluzione più indicata sembra quella interna con la promozione di Giorgio Furlani e Geoffrey Moncada.

Già l’anno scorso dopo il cambio di azionisti la posizione di Maldini era stata in bilico, ma la nuova proprietà non poteva cambiare uno staff che aveva vinto lo scudetto. Quest’anno le cose sono andate peggio, sia sul mercato che in campo. Ma Maldini sta al Milan come il Colosseo a Roma. Proprio per questo il cambio è destinato a fare rumore ancora a lungo. 

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