Napoli, Gilmour: "Abbiamo rivisto le gare contro la Lazio: ora vogliamo riscattarci"

Dopo le due sconfitte con i biancocelesti, gli azzurri sognano la riscossa sabato contro l'Udinese. "Ma non sarà facile. Conte? Mi ha dato tanto, così come De Zerbi"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
11 dicembre 2024
Billy Gilmour (Ansa)

Billy Gilmour (Ansa)

Napoli, 11 dicembre 2024 - Nel calcio bastano tre giorni per cambiare le prospettive: in 72 ore il Napoli è prima uscito dalla Coppa Italia, ancora una volta agli ottavi di finale, e poi ha perso la vetta della classifica. Di mezzo c'è stata due volte la Lazio, vittoriosa per 3-1 e 1-0, e in entrambe le sfide ha toccato il campo, per la verità senza impressionare, Billy Gilmour, che oggi pomeriggio è intervenuto ai microfoni di Radio Crc per parlare di quanto accaduto, ma anche per guardare già al futuro dopo quelle che potrebbero essere state due 'semplici' battute d'arresto.

Le dichiarazioni di Gilmour

Lo scozzese ha innanzitutto parlato del suo impatto con una piazza molto calorosa e dall'identità molto forte. "Ho sentito e percepito subito questa passionalità, che tra l'altro caratterizza anche il mio popolo. Sono qua da tre mesi e mezzo e l'ambientamneto con una nuova cultura all'inizio non è stato semplicissimo. Ora però va meglio anche perché sto cercando di imparare l'italiano, anche se conosco poche parole, ma so che questo può essere utile per aiutare i miei compagni". Non solo l'habitat: per Gilmour anche l'impatto con il calcio italiano non è stato banale. "Le partite qui sono molto dure a livello di organizzazione: non è mai facile affrontare le avversarie. Però lavoriamo ogni giorno per fare in modo di ottenere il maggior numero di punti possibile in classifica". Merito anche di un allenatore come Antonio Conte, che il classe 2001 aveva già conosciuto (e apprezzato) ai tempi della comune militanza al Chelsea. "C'è una famosa foto di quando ero nel settore giovanile e mi sono allenato con la prima squadra a Londra. Fu un'esperienza molto importante per la mia crescita: di quella squadra ricordo sicuramente Cesc Fabregas come un grande riferimento, che mi ha sicuramente aiutato a crescere in campo e fuori". Non solo Conte, poi ritrovato al Napoli: nel processo di sviluppo tuttora in corso di Gilmour ha giocato un ruolo determinante anche un altro tecnico, conosciuto durante la comune esperienza al Brighton. "Sicuramente Roberto De Zerbi mi ha cambiato grazie a un impatto importante. Mi ha dato tanti insegnamenti che hanno mutato il mio modo di giocare: è stato fondamentale conoscerlo nel mio processo di crescita della carriera. Tra lui e Conte ci sono dei punti in comune: innanzitutto - continua lo scozzese - entrambi chiedono tanto durante gli allenamenti, ma allo stesso tempo ti possono dare tanto per crescere e migliorare". Un processo che però, a livello personale e di squadra, ha conosciuto le recenti due battute d'arresto imposte dalla Lazio che hanno un po' riportato con i piedi per terra tutto il mondo Napoli. "Abbiamo rivisto le partite. Non siamo felici di come siano andate le cose, ma sotto la supervisione del mister abbiamo capito come stare meglio in campo e come aiutarci durante il match per alzare il livello collettivo della prestazione. Detto questo, c'è però voglia di continuare a essere positivi e propositivi per migliorarsi e trovare risultati migliori". Magari già a partire dal match in casa dell'Udinese, in programma sabato alle 18. "Lavoriamo come sempre al massimo e ci sentiamo pronti per dare tutto quello che abbiamo: sappiamo che quel giorno servirà una prestazione importante per vincere". Infine un commento sull'ambientamento del connazionale Scott McTominay e relativi paragoni con il proprio. "Probabilmente lui è più avanti di me nel processo. Stiamo studiando anche il dialetto e lo facciamo pure tramite le canzoni, ma il primo approccio - conclude Gilmour - è stato in auto con i tassisti".

Gilmour e l'ipotesi del cambio di modulo

In effetti, tra i due scozzesi McTominay, comunque anche più maturo all'anagrafe, è apparso decisamente più calato nel mondo Napoli. Merito anche della casella da titolare fisso, ormai guadagnata: lo stesso non può dire Gilmour, un po' ancora un personaggio in cerca di autore (e di ruolo). Finché lì nel mezzo c'è il totem chiamato Stanislav Lobotka l'impressione è che l'ex Brighton sia chiamato solo a doversi accontentare di un minutaggio marginale. Questo almeno è lo scenario dipinto dal 4-3-3, imperante ormai da tempo dalle parti di Fuorigrotta dopo gli esperimenti estivi. L'infortunio di Khvicha Kvaratskhelia, che rischia di averne fino al termine dell'anno, potrebbe sparigliare le carte anche per provare a ridare linfa a un attacco che nelle ultime gare, al di là dell'esito finale, ha faticato. Non a caso, almeno in attesa del rientro del georgiano, potrebbe essere al vaglio un momentaneo passaggio al 4-2-3-1, modulo tra l'altro già provato nei vari ritiri e in alcuni spezzoni di inizio stagione: l'obiettivo è anche ridurre la distanza, fisica e metaforica, tra Romelu Lukaku e il resto della squadra. Con questo schema una sorta di doppio play basso potrebbe essere una soluzione da non scartare a priori, e in questo caso tornerebbe in ballo l'ipotesi di una convivenza tra Lobotka e Gilmour. Non solo lo stop di Kvaratskhelia e i problemi offensivi: senza più la Coppa Italia e senza alcun altro impegno infrasettimanale, Conte sarà chiamato anche a provare a dare più minuto a tutti i membri della rosa per evitare il logorio dei titolari e qualche 'mal di pancia' delle riserve. In effetti, tra le scelte ponderate fatte con l'apparente resa incondizionata di giovedì sera contro la Lazio probabilmente c'è stata anche questa. Tutto è stato fatto per privilegiare il campionato e, almeno nell'immediato, i feedback raccolti non sono stati i migliori. Ora, di fronte alle prime critiche del fuoco amico, Conte è chiamato a varare qualche contromisura: tra esse potrebbe rientrare anche dare più minuti a Gilmour, finora forse una risorsa sfruttata decisamente troppo poco a dispetto della qualità già esistente, dei margini di miglioramento presenti e dell'investimento operato in estate dal club partenopeo.

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