Napoli, infortunio Rrahmani: diagnosi e tempi di recupero

Il kosovaro ne avrà per un paio di settimane: al suo posto dovrebbe toccare a Ostigard, ma l'oggetto misterioso Natan scalpita

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
22 settembre 2023
Amir Rrahmani (Ansa)

Amir Rrahmani (Ansa)

Napoli, 22 settembre 2023 - Alla fine i sospetti della primissima ora sono stati confermati da una diagnosi non particolarmente grave ma che comunque complicherà ulteriormente l'inizio di stagione già tutt'altro che esaltante del Napoli: il protagonista è Amir Rrahmani, alle prese con gli stessi problemi muscolari che gli avevano impedito di scendere in campo contro il Genoa.

La diagnosi e i tempi di recupero

 Naturalmente nessuno saprà mai se e quanto l'impiego contro lo Sporting Braga c'entri con un infortunio, la lesione di basso grado del muscolo semimembranoso della coscia sinistra, che terrà il kosovaro fuori dai giochi per circa un paio di settimane. La speranza di Rudi Garcia è recuperare il perno del suo reparto arretrato in tempo per la partita contro il Real Madrid, quella che verosimilmente, a meno di colpi di scena, emetterà un primo verdetto su quale tra le due rivali possa coltivare maggiori ambizioni di mettere in carniere la leadership del Gruppo C di Champions League. La data buona dovrebbe essere il 3 ottobre: prima di questo appuntamento, escludendo recuperi lampo e altri rischi corsi in tal senso, Rrahmani salterà dunque gli impegni contro Bologna, Udinese e Lecce. Sulla carta un trittico non impossibile per gli azzurri che però, passando dalla teoria alla pratica, in questo primo scorcio di stagione hanno dimostrato a più riprese di non potersi permettere il lusso di sottovalutare alcun avversario. La prima motivazione è fisiologica e, in un certo senso, prevedibile: contro una squadra fregiata del tricolore sul petto chiunque si sente quasi in dovere di dare qualcosa di più. La seconda è invece decisamente più 'personalizzata': ad oggi il Napoli, in ogni sua componente, naviga ancora in un pericoloso limbo sospeso tra un recente passato glorioso e un presente segnato da un enorme punto interrogativo. E il futuro? Quello passa e passerà da come (e se) Garcia riuscirà a raddrizzare una situazione scottante ma non ancora (sportivamente) drammatica. Parola ai numeri e alle statistiche: al momento, dopo appena una partita disputata e quindi senza un riscontro particolarmente probante, il Napoli staziona al primo posto del suo girone di Champions League, mentre in campionato ha in carniere appena 1 punto in meno rispetto alla stessa giornata della scorsa stagione, il cui inizio fu decisamente in sordina alla luce di due pareggi tutt'altro che esaltanti (e consecutivi) contro Fiorentina e Lecce. Eppure, il clima intorno alla squadra è totalmente diverso. In una piazza più 'giochista' che 'risultatista' come quella partenopea un peso specifico elevato lo ha proprio la qualità della manovra proposta, oltre alla solidità mostrata da una formazione ancora alla piena ricerca di sé dopo la parziale rivoluzione estiva. A tal riguardo, di certo lo stop forzato del perno della difesa non aiuta.

Scatta l'ora di Natan?

 Appurata l'entità dell'infortunio del kosovaro, grave ma forse non quanto temuto in un primissimo momento, adesso per Garcia scatta l'ora di scegliere il sostituto, affidando le chiavi del reparto arretrato a Juan Jesus. Quest'ultimo, a sua volta, potrebbe necessitare di un po' di riposo alla luce dei tanti impegni ravvicinati che attendono il Napoli. Si comincia da quello di domenica contro il Bologna, nel quale però il brasiliano dovrebbe scendere in campo a prescindere dalle proprie condizioni: dopo due frenate di fila in campionato e con le prime della classe già non più vicinissime, la posta in palio al Dall'Ara è troppo alta per contemplare esperimenti. Senza contare che proprio la gara contro i rossoblù è la seconda virtualmente indicata da Aurelio De Laurentiis per emettere un primo verdetto sull'operato di Garcia. Il tecnico francese ha superato il primo esame, quello contro lo Sporting Braga, senza lode e forse senza neanche il massimo dei voti. Per una piazza abituata benissimo nella combo gioco-risultati grazie a Luciano Spalletti dover fare a meno già a settembre di almeno uno dei due ingredienti sarebbe una rinuncia troppo grande. Allo stesso tempo, almeno per ora e forse fino alla prossima sosta del campionato, la priorità va proprio ai punti da portare a casa per non rischiare di dover subito complicare ulteriormente un'annata già non cominciata benissimo. Insomma, a Bologna conterà vincere probabilmente senza troppi fronzoli e ambizioni particolari sul fronte gioco. Per farlo però, in attesa di tempi migliori a livello generale, sarà fondamentale provare a chiudere la porta di Alex Meret. E qui si apre una voragine in seno alle certezze di Garcia. Chissà che proprio questo clima all'apparenza non particolarmente incoraggiante intorno alla difesa azzurra non spiani la strada a Natan, che in uno dei prossimi impegni potrebbe trovare finalmente quello spazio necessario per mostrare il suo valore e scrollarsi di dosso la fastidiosa etichetta di oggetto misterioso. In effetti, finora del brasiliano si conosce poco o nulla: sicuramente meno di quello mostrato da Leo Ostigard fin dal suo approdo nel capoluogo campano. Eppure il norvegese, anche per mancanza di alternative e a dispetto di diversi errori da matita blu, le sue chance le sta avendo: a maggior ragione nel nuovo corso, quello partito senza Kim Min-Jae. Insomma, più che una questione di meriti e preferenze dei vari allenatori, all'ombra del Vesuvio tutto ruota intorno a un mercato che, almeno sulla carta, non ha colmato a dovere la voragine lasciata dal sudcoreano. In realtà, finché Natan non sarà sceso in campo (e possibilmente anche con una certa regolarità) nessuno potrà appurare la veridicità di questa affermazione. La palla passa a un Garcia ancora sulla graticola nonostante il 'sacco' di Braga, quello in cui la Dea Bendata si è quasi presa la palma di MVP. Nel calcio però, si sa, quello in questione è un giocatore discontinuo sul quale è impossibile fare affidamento. Questo assioma Garcia lo conosce bene, al punto da continuare sulla propria strada per provare a prendersi finalmente Napoli e il Napoli. Finora si è trattato di una strada tutt'altro che panoramica ma i risultati, in fin dei conti, non bocciano totalmente un nuovo corso che nelle prossime settimane dovrà fare a meno di Rrahmani, uno dei pilastri dello scudetto.

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