Napoli, avanti con il 3-5-2 e con la coppia Lukaku-Raspadori

Complice l'emergenza infortuni, Conte pensa di riproporre anche a Como il modulo del 2-2 dell'Olimpico firmato da un tandem offensivo inedito ma già promettente

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
17 febbraio 2025
Lazio-Napoli, l'esultanza di Di Lorenzo, Raspadori e Lukaku

Lazio-Napoli, l'esultanza di Di Lorenzo, Raspadori e Lukaku

Napoli, 17 febbraio 2025 - Dopo poco più di ventiquattro ore il Napoli ha conosciuto il vero peso specifico dell'agrodolce pareggio imposto dalla Lazio all'Olimpico: l'Inter non solo non è riuscita a battere a domicilio la Juventus, vedendo così sfumare la chance di portarsi in vetta alla classifica, ma addirittura è uscita sconfitta dall'Allianz Stadium, ricreando uno spazio di luce tra sé e la capolista, che occupa questa prestigiosa piazza da ormai ben 18 turni. Il verdetto del doppio confronto a distanza previsto dalla giornata 25 di Serie A è questo: azzurri ancora primi con 2 punti di vantaggio sui campioni in carica, il tutto a poche settimane dallo scontro diretto al Maradona. Dunque, al termine di un turno che per molti al Napoli riservava (sulla carta) una delle ultime trasferte ostiche del campionato, sorride Antonio Conte, seppur con il rimpianto di non aver sfruttato appieno l'occasione per lanciare la fuga a dispetto anche dell'emergenza infortuni, che a sua volta rischia (si fa per dire) di aver aperto a inattese riflessioni sul modulo con il quale provare a chiudere al meglio la stagione.

Sì al 3-5-2: i perché per la difesa

Qualche considerazione in realtà era partita già dopo il discutibilissimo mercato di gennaio, quello che tra la partenza illustre di Khvicha Kvaratskhelia e l'arrivo in sua vece di un giocatore come Noah Okafor non esattamente pronto fisicamente e forse nemmeno all'altezza del predecessore aveva lasciato parecchi malumori ben prima del verdetto del campo: un discorso che ha assuto una rilevanza altissima allorché a sinistra si è fermato David Neres, colui che di fatto aveva superato il georgiano nelle gerarchie anche prima della sua partenza direzione Paris Saint-Germain. Entrambe le situazioni, il ritorno al top della condizione di Okafor e il rientro da un guaio muscolare non banale di Neres, non avranno una risoluzione veloce e dunque, almeno per il momento, il 4-3-3 potrebbe essere riposto in un cassetto: specialmente se si pensa che intanto, proprio all'Olimpico, Matteo Politano ha dimostrato di saper incidere anche da quinto e quindi non solo da esterno puro. L'ultimo match, complice la sconfitta a distanza dell'Inter, ha così riportato in auge il 3-5-2, non a caso il modulo più utilizzato da Conte in una carriera che 'qualche' soddisfazione la annovera. Non solo il recente passato: anche l'imminente futuro impone delle scelte, a loro volta tarate su un'infermeria che resta pienissima. Per la trasferta in casa del Como, che ieri a Firenze ha ribadito quanto la propria qualità vada ben oltre ciò che dice oggi la classifica, il Napoli infatti avrà ancora le scelte contate in determinate aree del campo. Parlando del reparto arretrato, sarà certamente fuori causa il lungodegente Mathias Olivera, mentre Leonardo Spinazzola ha qualche timida chance di recuperare in tempo: da verificare invece le condizioni di Pasquale Mazzocchi dopo lo stop dell'Olimpico, quello che avrebbe poi cambiato anche la scaletta delle sostituzioni della panchina azzurra. Poi c'è Alessandro Buongiorno, che contro la Lazio, per un ritorno tutt'altro che soft dopo due mesi di stop, ha dimostrato di stare bene ma di non avere ancora i 90' nelle gambe. Insomma, proprio al Sinigaglia e contro una squadra che fa della fase offensiva il proprio punto di forza il Napoli non dovrà presentarsi con scelte azzardate, pur nei limiti dell'attuale emergenza. Meglio, probabilmente, proseguire con il 3-5-2, un modulo che potrebbe aiutare gli azzurri anche per l'attacco. Con particolare riferimento a due protagonisti che per motivi diversi non stanno attraversando una fase molto positiva ma che, in coppia, all'Olimpico (e non solo) hanno dimostrato di poter funzionare bene.

Sì al 3-5-2: i perché per l'attacco

Romelu Lukaku fa la sponda e Giacomo Raspadori capitalizza una delle poche chance offensive confezionate dal Napoli, non nuovo quest'anno a raccogliere più di quanto non dica l'XG (l'indice degli Expected Goals) prodotto. Sorride la capolista, a maggior ragione grazie al senno del poi dettato dalla sconfitta dell'Inter contro la Juventus, ma sorridono anche i due co-autori della rete del momentaneo 1-1 dell'Olimpico. Lukaku, in particolare, pur continuando a non avere particolare continuità in fase realizzativa, come un po' da copione della sua carriera, serve un altro assist, portandosi a quota 7 in campionato, 8 in stagione contando anche la Coppa Italia: nessun attaccante finora si è avvicinato a numeri simili che ne confermano l'importanza nello scacchiere tattico varato da Conte e incentrato più sulla sostanza che sull'estetica. Poi c'è Raspadori, che in azzurro ricopre il ruolo opposto al belga: quasi la massima resa in zona gol in proporzione ai minuti trascorsi sul rettangolo verde. Dalle parole ai numeri: per il classe 2000 il bottino parla di 2 reti e 1 assist confezionati nei 628' disputati in campo, a loro volta spalmati in 17 presenze. Insomma, al di là delle qualità personali, note da tempo per entrambi, la coppia Lukaku-Raspadori sembra ben assortita, oltre a valorizzare i due protagonisti e le stesse doti offensive del Napoli in un momento non particolarmente brillante. In questa fase, complici le assenze nell'undici titolare e le poche scelte dalla panchina, gli azzurri devono - come si suol dire - giocare facile e anche in questo senso il tandem composto dal numero 11 e dal numero 81 della rosa sembra offrire più garanzie di altre opzioni. In effetti, lo stesso Conte a inizio stagione, e di certo senza poter prevedere questo exploit della sua squadra, aveva affermato che la capacità del suo Napoli di poter vestire più abiti tattici sarebbe stata una dote in più da sfruttare al momento del bisogno. Momento che sembra essere arrivato.

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