Napoli, si ferma Meret: la grande chance di Caprile
Il verdetto per l’infortunio del friulano parla di una distrazione muscolare di secondo grado: con un'assenza di circa un mese, il classe 2001 ha l'occasione per conquistare Conte e la nuova piazza
Napoli, 23 settembre 2024 - Una delle costanti principali del rapporto tra il Napoli e Alex Meret è la precarietà, in tutto. Si comincia dal contratto: tuttora la scadenza recita 30 giugno 2025, con i discorsi per il rinnovo, stavolta vero e non ponte come quello firmato a ottobre 2022, che sono stati fagocitati dai tanti cambiamenti che hanno scosso negli ultimi mesi il quartier generale di Castel Volturno. Si arriva poi ai guai fisici, il vero tallone d'Achille del friulano che periodicamente tornano a galla, frenando le sue velleità di imporsi con costanza con l'azzurro del Napoli e magari, Gigio Donnarumma permettendo, anche con quello più scuro della Nazionale. Alla fine, la 'tassa' infortuni si è presentata anche quest'anno, tra l'altro nella cornice mai banale dell'Allianz Stadium, e il verdetto è più duro del previsto: distrazione di secondo grado al muscolo adduttore lungo della coscia sinistra, che significa non meno di 30 giorni di stop.
Le partite che Meret salterà
Una bella tegola per Meret e per lo stesso Napoli, che perde momentaneamente uno dei protagonisti di questo inizio di stagione in cui i titoloni li hanno presi altri interpreti più vistosi. La realtà è invece diversa e parla di numerosi interventi importanti del numero 1 azzurro, specialmente quando i meccanismi difensivi della sua squadra erano ancora da rodare. Poi, la linea prima a tre e poi a quattro disegnata da Antonio Conte ha cominciato ad assumere i tratti quasi di un muro, come si evince dal ruolino delle ultime 4 partite: 3 vittorie (contro Bologna, Parma e Cagliari) e 1 pareggio (quello contro la Juventus) e un solo gol subito, per giunta su rigore contro i ducali. La crescita del pacchetto arretrato ha aiutato Meret, che a sua volta ha aiutato il pacchetto arretrato infondendo sicurezza con uscite sicure e parate mai banali. Adesso tutto ciò entra in stand-by, probabilmente fino alla prossima sosta del campionato. Dunque, Meret dovrebbe saltare le sfide contro Palermo (in Coppa Italia), Monza, Como e forse Empoli, tornando a disposizione contro il Lecce, l'ultima gara del filotto sulla carta semplice prima che, a ridosso di Halloween, si stagli la sagoma del ritrovato Milan. Proprio il Napoli però sa bene quanto tra carta e campo la differenza sia abissale: basti pensare alla modalità con cui il Parma neopromosso è stato battuto al Maradona, con la superiorità numerica e il maxi recupero a incidere quasi quanto, appunto, il miracolo di puro istinto di Meret all'ultimo respiro. Come un po' da copione, gli eroi della partita sono diventati altri: per la precisione Romelu Lukaku, al debutto subito con gol, e André-Frank Zambo Anguissa, che proprio contro i ducali avrebbe inaugurato quella rinascita tuttora in corso che lo sta quasi riportando sui livelli dell'anno dello scudetto. Nell'ombra lo zampino ce lo ha invece messo anche Meret, bravo e fortunato quando la palla sembrava destinata al sacco prima di sbattere sui legni: un doppio onere che ora andrà sulle spalle di Elia Caprile, arrivato in estate proprio per diventare qualcosa di più di un semplice portiere di riserva.
La grande chance di Caprile
Già nell'estate 2023, quando il cartellino del classe 2001 passò dal Bari al Napoli in un'operazione tutta 'in famiglia', fu chiaro quanto quest'ultimo club puntasse su un prospetto molto interessante ma ancora da valutare in Serie A dopo l'ottimo cammino nella serie cadetta. La trafila per i giovani, in questi casi, è la solita: un giro in prestito in una squadra sulla carta non di prima fascia per tastare il polso al virgulto in questione. Caprile approda così all'Empoli, notoriamente una delle migliori 'palestre' per i giovani, e infatti le risposte fornite sono rincuoranti al punto da indirizzare le scelte del club partenopeo con largo anticipo rispetto al primo passaggio in azzurro, avvenuto solo a partire dallo scorso luglio. Dunque, niente riscatto di Pierluigi Gollini, tornato all'Atalanta e oggi al Genoa, e permanenza dell'ex Bari. In realtà in estate la solita maretta intorno al contratto di Meret sembrava spingere per un altro scenario dai contorni quasi clamorosi: il friulano altrove e Caprile promosso titolare. All'epoca si parlava di uno scarso feeling di Conte con il numero 1 azzurro al punto da mandare quest'ultimo altrove. Illazioni che fanno quasi sorridere se si pensa all'importanza di Meret nel primo tratto dell'avventura al Napoli di Conte, piuttosto tribolato. Forse avrà parlato il rendimento o forse i due, ammesso che siano davvero esistiti degli screzi (in campo e fuori), si era chiariti prima, fatto sta che il binomio funziona. O meglio, ha funzionato fino alla stop dell'Allianz Stadium, che all'inizio sembrava solo a scopo precauzionale per prevenire danni più gravi. Invece il verdetto è stato serio, anche se forse attutito dalla presenza della sosta che potrebbe dimezzare la sua assenza dal rettangolo verde, ma di certo Meret salterà qualche partita, lasciando i pali del Maradona a Caprile. E non è un modo di dire: all'orizzonte per gli azzurri, tra campionato e Coppa Italia, c'è un trittico di gare interne da non sbagliare per presentarsi al meglio, appunto, alla sosta. A Caprile il compito di difendere la porta di Fuorigrotta, con un occhio all'immediato futuro che parla di Palermo, Monza e Como da sfidare e un altro al futuro a lungo termine. In mancanza di rinnovo, Meret la prossima estate andrà altrove, con la possibilità in teoria di firmare per un altro club già da gennaio in poi: uno scenario improbabile, specialmente qualora arrivasse il veto totale da Conte, ma comunque da non scartare a priori in un calciomercato ricco di sorprese. Lo sa bene proprio il friulano, che al suo primo allenamento con il Napoli si infortunò, subendo così il sorpasso nelle gerarchie di David Ospina, il portiere prelevato per tappare la falla. Chissà che la storia non si ripeta, con Caprile a scalpitare per conquistare tutti: a cominciare da Conte, il nuovo deus ex machina del quartier generale di Castel Volturno.
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