Napoli, allarme centrocampo in vista della Champions League

L'infortunio di Cajuste e le esclusioni dalla lista di Zielinski, Demme e Dendoncker rischiano di ridurre all'osso le scelte per Barcellona di Calzona, che prima deve pensare al campionato e al Torino

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
6 marzo 2024
Jens Cajuste (Ansa)

Jens Cajuste (Ansa)

Napoli, 6 marzo 2024 – Prima il Torino, poi il Barcellona, seguito a sua volta in sequenza da Inter e Atalanta: neanche il tempo di gustarsi il sempre succulento successo contro l'acerrima rivale Juventus, quello che gli ha consentito di continuare a sognare un posto nella prossima Champions League, che il Napoli deve tornare sul pezzo in vista di un mese di marzo che sarà rovente e complicatissimo: forse addirittura determinante per l'intero prosieguo della stagione. La prossima tappa di questo tour de force sarà ancora tra le mura amiche del Maradona, dove venerdì 8 marzo alle 20.45 si presenterà un Torino piazzato esattamente al centro della classifica, nella cosiddetta terra di mezzo che potrebbe suggerire una mancanza di motivazioni. In realtà la situazione potrebbe nascondere diverse insidie: la prima la offrono proprio i granata, reduci dal contestatissimo pareggio interno con la Fiorentina che ha lasciato scorie a livello di infortuni e di squalifiche. La seconda è intestina allo stesso Napoli, che a sua volta deve monitorare delle problematiche legate a qualche acciacco: con particolare riguardo all'imminente impegno di Champions League, che rischia di scoperchiare quello che molti già reputano l'ennesimo errore stagionale commesso dal club partenopeo.

Caos lista Champions League

Il riferimento è alla lista compilata al termine della sessione invernale, quella che ha visto il Napoli grande protagonista di un restyling che, a sua volta, non ha fatto che confermare le lacune lasciate dal mercato estivo. In effetti, seppur con qualche tribolazione di troppo e con di mezzo l'ennesimo cambio in panchina, gli azzurri hanno via via migliorato il proprio rendimento, cominciando una lenta ma reale risalita in classifica. E' ancora presto per poter dire con certezza se questi segnali rincuoranti offerti dal nuovo corso guidato da Francesco Calzona, il terzo stagionale, porteranno alla meta: la qualificazione alla prossima Champions League. Prima però c'è da onorare l'edizione attuale, che a sua volta ammicca al Mondiale per club 2025: battere il Barcellona e vincere una delle successive gare valide per i quarti di finale condurrebbe il Napoli dritto al torneo che ha riacceso gli appetiti di Aurelio De Laurentiis, il capo supremo dell'intero vapore che, in quanto tale, catalizza onori e oneri. Nel secondo ambito, piuttosto gettonato e costantemente aggiornato in quest'annata tribolata, rientra la compilazione della lista per la Champions League, avvenuta a inizio febbraio. L'allarme l'ha acceso ulteriormente, suo malgrado, Jens Cajuste, fermo già da qualche giorno ai box per una distrazione di primo grado al semitendinoso: lo svedese sta lavorando sodo per recuperare in tempo per il secondo round contro il Barcellona, ma al momento a prevalere è la tesi pessimistica. In questo caso i guai per Calzona assumerebbero le sembianze di un rebus. Nella lista infatti il Napoli ha lasciato fuori Diego Demme, Leander Dendoncker e Piotr Zielinski. Andando con ordine, il tedesco non può essere utilizzato neanche in campionato e da qui a fine giugno percepirà un lauto stipendio (1,25 milioni rimanenti dei 2,5 milioni lordi complessivi) praticamente soltanto per allenarsi con tranquillità: un altro controsenso in seno alla gestione notoriamente sempre illuminata dal punto di vista economico di De Laurentiis. Il belga, arrivato proprio a gennaio e tra l'altro piuttosto in pompa magna, è già diventato poco più di una comparsa in campionato, che in Champions League naturalmente non svolgerà neanche questo ruolo. Infine il polacco, il giocatore che per esperienza, caratura tecnica e personalità forse più di tutti sarebbe servito in vista di una gara così delicata, che il Napoli affronterà con il 50% di chance di spuntarla più grazie agli errori in attacco del Barcellona che per propri meriti.

Osimhen e Ngonge recuperati

In realtà, cambiando reparto, le cattive notizie non sono finite: anche Amir Rrahmani, uscito anzitempo e malconcio dal match contro la Juventus, è in dubbio sia per il Barcellona sia per il Torino, ma le alternative in difesa non mancano. Diverso il discorso per il centrocampo, che Calzona rischia di avere letteralmente contato martedì sera: praticamente a disposizione potrebbero esserci i soli Stanislav Lobotka, André-Frank Anguissa e Hamed Junior Traorè, costretti quindi a giocare (almeno) 90' in campo senza alcuna alternativa. Se alcuni reparti appaiono in difficoltà sul piano numerico, in attacco si avvicina invece la piena abbondanza già in vista del Torino. Il piccolo allarme nato dopo lo stop in allenamento di Victor Osimhen è praticamente già rientrato ancor prima di esplodere con tutta la sua potenza: il nigeriano si è fermato solo a scopo precauzionale a causa di quella presunta stanchezza ereditata dalla Coppa d'Africa. Per la verità molto presunta alla luce dei 5 gol segnati dal suo ritorno dalla spedizione continentale: bottino che poteva anche essere superiore senza l'errore dal dischetto contro la Juventus. A tal riguardo, chissà come sarebbero andate le cose senza il tap-in vincente di Giacomo Raspadori, ormai una maledizione per i bianconeri, ri, atto a sanare la battuta non certo irreprensibile del compagno: l'ultimo rigore sbagliato dal nigeriano, a fine settembre al Dall'Ara di Bologna, aveva aperto una pesante crepa nel rapporto tra il bomber e il club partenopeo prima e tra il bomber e la piazza poi dopo determinate esternazioni social, a loro volta 'stimolate' da qualche post non proprio gentile del Social Media Manager della società. Ovviamente, non esiste alcuna controprova di cosa sarebbe accaduto con una tale occasione gettata alle ortiche nella partita più a cuore di un'intera piazza, che intanto può riabbracciare in gruppo anche Cyril Ngonge, una freccia in più nell'arco azzurro in vista del delicatissimo tour de force alle porte. Insomma, in attacco c'è abbondanza, mentre a centrocampo si fa la conta dei presenti soprattutto in ottica Champions League: con la speranza di Calzona che contro il Torino non arrivino ulteriori cattive notizie che possano complicare ulteriormente i giochi in vista del Barcellona, un appuntamento che vala gran parte di questa stagione e una fetta anche della prossima, con il Mondiale per club in gioco.

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