Napoli-Bologna, Conte: "Di mercato non parlo. Inizio difficile, ma io non mollo"

A due giorni dal debutto al Maradona, il tecnico salentino prova a compattare l'ambiente: "Il secondo tempo del Bentegodi ci ha fatto perdere la fiducia da parte della piazza, ma con pazienza torneremo competitivi"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
23 agosto 2024
Antonio Conte (Ansa)

Antonio Conte (Ansa)

Napoli, 23 agosto 2024 - La partita contro il Bologna, in programma domenica 25 agosto alle 20.45 al Maradona, sta assumendo già un'importanza capitale nell'economia della stagione del Napoli e di Antonio Conte, che non a caso cambia i piani anche della sua conferenza stampa: non come di consueto alla vigilia del match, bensì due giorni prima, quasi a voler riservare agli azzurri un giorno pieno per preparare un appuntamento già molto delicato.

Tra Verona e Bologna

Sempre per restare in tema di incombenze da eliminare subito, Conte apre (e chiude) in prima persona l'argomento mercato. "Di questo dovrete parlarne con la società. La settimana scorsa non si è parlato nulla del Verona e di calcio e si è visto quello che è successo. Io voglio parlare del Bologna, squadra che l'anno scorso sappiamo cosa ha fatto". Eppure, prima di pensare ai rossoblù, sembra inevitabile tornare indietro alla debacle del Bentegodi. "Io ho visto due partite in una: nella prima, che coincideva con la frazione iniziale, il Napoli ha fatto il Napoli, comandando nel gioco e creando tante occasioni, pur senza concentizzarle, ma senza concederne alcuna all'Hellas. Nel secondo tempo siamo tornati quello dell'anno scorso: considerando anche il lavoro quotidiano che svolgiamo - continua Conte - è impossibile non rimanere delusi dagli scheletri riemersi con prepotenza dall'armadio anche di fronte ai nostri tifosi". Dopo la ramanzina, il tecnico salentino prova a tracciare la linea per una risalita stavolta definitiva e senza altre battute a vuoto. "La rinascita l'ho basata su un gruppo storico di 10-12 unità: li vedo lavorare bene, con serietà e su loro ho poco da dire, se non i complimenti perché sono stati i primi a capire che qualcosa non stava funzionando nella nostra ripresa a Verona. Su quello che stiamo facendo sono tranquillo: si fidano di me e io di loro, cosa che non avverto a livello di media e di piazza, ma dopo un secondo tempo del genere ci sta". L'occasione buona per riconquistare il Maradona la offre il Bologna, nonostante le difficoltà prontamente indicate da Conte su una partita molto insidiosa. "E' un'ottima squadra, arrivata in Champions League con 15 punti di vantaggio su di noi. L'anno scorso hanno vinto al Maradona, che domani deve aiutarci, perché sono temibili negli esterni, nelle ripartenze e nei duelli". Eppure, curiosamente proprio i rossoblù nella prima di campionato, quella contro l'Udinese, hanno avuto l'XG più alto d'Europa a fronte del solo gol segnato, tra l'altro solosu rigore da Riccardo Orsolini: segno di una squadra tutt'altro che cinica, come in parte lo è stata anche il Napoli nelle prime due uscite della stagione. "I dati vanno valutati. Abbiamo condotto entrambe le partite a livello di possesso palla, che però era alto anche l'anno scorso e quindi non è una garanzia di vincere. Abbiamo avuto diverse occasioni - continua Conte - ma bisogna essere più cattivi e feroci quando c'è la possibilità di far male: anche nella passata stagione il Napoli mostrava una scarsa efficienza in tal senso".

I singoli

In questo continuo ping pong tra vecchio e nuovo, il tecnico azzurro parla poi dei singoli: chissà che, in attesa che si risolva la questione prima punta, nuova linfa all'attacco non la dia David Neres, visto come un'alternativa a Khvicha Kvaratskhelia e Matteo Politano. "Ha grandi qualità, fantasia, è bravo ad attaccare lo spazio e ha un buon senso del gol e ottima capacità di confezionare assist: può giocare sia a destra sia a sinistra e sono felice che sia arrivato dopo un lungo corteggiamento, anche se avrà bisogno di tempo per inserirsi nei meccanismi della squadra". Dall'attacco alla difesa, con domande sulle condizioni di Alessandro Buongiorno e sull'ambientamento di Rafa Marin. "Buongiorno si sta allenando bene ed è da valutare giorno per giorno perché per noi è un giocatore importante che contiamo di recuperare presto. Marin invece è giovane ma ha già vissuto l'esperienza importante all'Alaves dove, come lui stesso ha ammesso, giocavano in maniera più difensiva. Qui abbiamo bisogno di giocatori bravi in fase di costruzione dal basso perché puntiamo a comandare le partite e a proporre calcio. Sta crescendo molto fisicamente dopo che nel primo mese faceva molta fatica e in generale sta migliorando, cosa che mi aspetto in maniera esponenziale da un ragazzo con le sue qualità". Insomma, tra le righe Conte rimanda lo spagnolo a tempi migliori, quello che cerca lo stesso Napoli provando magari a limare i tanti difetti di personalità emersi in questo primissimo scorcio di stagione. "Qui ci sono degli uomini veri e delle brave persone, pur con le loro debolezze e difficoltà. Questo non significa che durante le partite non si tirino calci quando è il momento, bensì che nei momenti duri si è più uniti per uscirne". Una mano forte potrebbero darla Stanislav Lobotka e André-Frank Zambo Anguissa, i due cervelli di un centrocampo che potrebbe essere chiamato a una maggiore presenza in zona offensiva. "Qualche occasione al Bentegodi l'hanno avuta anche loro: penso alla traversa di Anguissa, al quale chiedo di fiondarsi con ancora più decisione sulle seconde palle. Di certo dobbiamo cercare soluzioni alternative per riempire l'area e diventare ancora più pericolosi". Chissà a chi toccherà l'onore di segnare il primo gol dell'era Conte: ovviamente in attesa del mercato. "Io qui ho preso un impegno umano e morale che non sarà intaccato da ciò che succederà o non succederà: l'ho preso con la piazza, che fin dai ritiri mi ha ricoperto di affetto senza avere nulla in cambio e l'ho preso con i giocatori, intorno ai quali costruire il nuovo progetto. Alcuni li ho voluti trattenere a ogni costo nonostante potessero andare altrove e che oggi vedo come lavorano: questo - continua Conte - mi dà fiducia sul fatto che prima o poi il Napoli possa tornare competitivo. Ci vuole solo un po' di pazienza da parte di tutti".

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