Napoli, Manna ancora a Londra: fumata bianca per Gilmour, grigia per Lukaku

Il direttore sportivo è di nuovo nella Capitale inglese per chiudere i due affari: il mediano scozzese è vicino, mentre per il belga la strada è più in salita a causa delle pretese del Chelsea

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
23 agosto 2024
Romelu Lukaku (Ansa)

Romelu Lukaku (Ansa)

Napoli, 23 agosto 2024 - I viaggi a Londra di Giovanni Manna stanno assumendo i connotati di un'epopea omerica. L'ultimo in ordine cronologico ha portato notizie agrodolci al mercato del Napoli, sempre più imperniato sulle richieste di Antonio Conte, diventate ormai una sorta di SOS dopo il tracollo contro il Verona nella prima giornata di campionato. La cattiva notizia, la prima dell'elenco, è che difficilmente gli eventuali nuovi innesti saranno pronti per la seconda gara di Serie A, quella che segnerà il debutto al Maradona contro il Bologna: la buona è che invece qualcosa si muove, seppur in tempi forse non proprio ristrettissimi. La fumata per Billy Gilmour è quasi bianca, con il Brighton che sembra entrato nell'ordine delle idee di accettare i 18 milioni messi sul piatto dal club partenopeo: quanto accaduto a Marco Brescianini e alle sue vane visite mediche prima del blitz dell'Atalanta, legato implicitamente proprio a questa operazione, spinge per la prudenza, ma il Napoli è vicino ad assicurarsi il mediano tanto desiderato. Già, ma chi è Gilmour? Il classe 2001 sembra il classico playmaker abile a muoversi davanti alla difesa favorendo la costruzione dal basso grazie a delle spiccate doti tecniche che fanno da contraltare a un dinamismo non proprio eccelso: un identikit che, tra pregi e difetti, sembra ricordare Jorginho, uno che a Fuorigrotta ha tracciato un bel solco. L'affare Gilmour è ben indirizzato, ma stavolta a complicarlo potrebbero non esserci le ormai 'solite' difficoltà interne cagionate dal Napoli tra tentennamenti, ripensamenti e portafogli troppo socchiusi: lo stesso Brighton stavolta potrebbe cambiare le carte in tavola qualora il sostituto designato dello scozzese, Matt O'Riley, in uscita dal Celtic e non molto tempo fa in orbita Atalanta, non dovesse arrivare, ma anche in tal senso al momento vige un cauto ottimismo. Un concetto, quest'ultimo, che invece fa proprio fatica ad accostarsi a Romelu Lukaku, per il quale invece la fumata è grigia tendente al nero.

Lukaku-Napoli: il nodo della formula

I problemi tra Napoli e Chelsea sono sempre i soliti: la formula dell'operazione. Gli inglesi, dopo aver mandato il belga in giro in prestito prima all'Inter e poi alla Roma, ritrovandoselo poi sempre rispedito al mittente (e senza contare le tante precedenti stagioni trascorse altrove, con alterne fortune), stavolta pretendono una cessione a titolo definitivo: magari addirittura incassando tutto e subito. Un 'tutto' che corrisponde a 30 milioni, la valutazione ormai stabilita del classe '93 che trova finalmente concordi entrambe le società. E non è poco considerando le divergenze di vedute con le quali si erano aperte le trattative ormai mesi fa. I problemi però non sono finiti: il Chelsea non ha gradito (per usare un eufemismo) la formula dell'operazione proposta da Manna. Il direttore sportivo del Napoli aveva proposto tre tranche di pagamento da suddividere in 7 milioni per il prestito oneroso, 12 milioni per il riscatto obbligatorio da far scattare nel 2025 e altri 12 milioni nell'estate successiva. La distanza tra domanda e offerta è ampia ma non incolmabile per diversi motivi. Il primo riguarda la volontà del giocatore, forse l'elemento chiave per la riuscita (o meno) di un'operazione di calciomercato: Lukaku, da tempo un separato in casa al Chelsea, vuole a ogni costo ricongiungersi a Conte, l'allenatore che più di tutti lo ha valorizzato (e coccolato). Il secondo riguarda proprio il Chelsea, in questi giorni sulla bocca di tutti per i numeri mastodontici della sua rosa: 43 unità, di cui ben 13 (che però tecnicamente potrebbero diventare 20) tagliate da Enzo Maresca, che in queste ore sta svolgendo una mansione ben più gravosa di quella che già normalmente tocca agli allenatori, a maggior ragione i nuovi, in questo periodo della stagione. Non solo le proporzioni inquietanti e ben lontane dal modello virtuoso di una Premier League dipinta come una macchina produttrice di talenti e denaro: i suddetti 13 esuberi certi, tra i quali appunto Lukaku, rappresentano oltre 300 milioni investiti sul mercato e ora bruciati da scelte tecniche interne o dallo scarso rendimento sul campo di giocatori reputati ormai in declino. Tra essi figura proprio Lukaku, in Inghilterra (e in patria) considerato sul viale del tramonto: a Conte, eventualmente, il compito di smentire tutti, regalandosi un attaccante che all'alba della propria carriera prometteva devasti.

Il cambio di strategia sul mercato di ADL

Certo, il termine 'regalare' non calza proprio a pennello all'operazione ancora in cantiere nonostante la fumata grigia delle ultime ore: finché Manna resterà a Londra, ormai la sua città di 'adozione', le chance di chiudere in tempi stretti sono ancora vive. In attesa di una svolta, in un senso o nell'altro, il miglior attore non protagonista della vicenda è Aurelio De Laurentiis, quest'estate a dir poco irriconoscibile. Dai silenzi alle apparizioni ancora più sporadiche davanti a microfoni e taccuini, fino ad arrivare a un mercato diverso e anomalo rispetto ai soliti standard: il patron ha davvero inaugurato una nuova era tutta improntata sui desideri di Conte, che a sua volta ha alzato l'asticella dell'età media dei giocatori da provare ad acquistare. Insomma, almeno per un po', bisogna dimenticarsi del Napoli spumeggiante e frizzante all'insegna di giovani talenti da scoprire, valorizzare e poi rivendere, generando un flusso di entrate e uscite a lungo un modello da imitare per le altre società. Stavolta è proprio il Napoli ad adeguarsi agli standard altrui e soprattutto a quelli del proprio allenatore, che ha accettato una sfida in salita e senza vista sull'Europa proprio forte della promessa della piena carta bianca in sede di mercato. Carta, ad oggi, per la verità tendente al grigio proprio come la fumata per Lukaku, la scommessa di tutti. Di Conte, che lo vuole ad ogni costo, del Napoli, che il suddetto costo deve accettarlo passivamente e sborsarlo attivamente, e di Lukaku in persona, all'ultima chiamata importante della propria carriera. E forse anche del Chelsea, che ha la chance quasi irripetibile di monetizzare su un esubero di lungo corso, provando a smaltire le tante uscite in sospeso.

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