Napoli, l'agente di Kvaratskhelia: "Nessuna trattativa per il rinnovo". L’effetto Osimhen non aiuta

Prosegue il gelo tra il club partenopeo e Mamuka Jugeli, che probabilmente avrebbe voluto un adeguamento dello stipendio sulla falsariga di quanto accaduto al nigeriano

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
1 febbraio 2024
Khvicha Kvaratskhelia (Ansa)

Khvicha Kvaratskhelia (Ansa)

Napoli, 1 febbraio 2024 - Da gemelli diversi del gol a fratelli in rotta di collisione soprattutto a causa dei rispettivi procuratori: è storia di appena poche settimane fa lo scontro a distanza tra gli agenti di Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia, con il tema permanenza, nonostante il rinnovo, a far volare gli stracci a mezzo social (e non solo). In un certo senso, la provocazione lanciata da Mamuka Jugeli ("Osimhen andrà in Arabia Saudita, cosa che Kvara non farebbe mai, nonostante il prolungamento") è stata profetica: il nigeriano ha firmato fino al 30 giugno 2026 (un anno in più rispetto alla scadenza iniziale) ma, dal ritiro della propria Nazionale, ha lasciato intendere senza mezzi termini di dover fare diverse valutazioni sul suo futuro già a partire dalla prossima estate, con Aurelio De Laurentiis a rispondere per le rime, confermando il probabilissimo destino altrove del proprio bomber. Di mezzo ci saranno una clausola rescissoria da 120 milioni e le eventuali offerte recapitate sulla scrivania del patron che, verosimilmente, dovranno aggirarsi attorno a questa cifra: non a caso il club partenopeo è già a caccia di un nuovo attaccante, con diversi nomi già sul taccuino per l'immediato futuro. I problemi però potrebbero non essere finiti qua: i 10 milioni di stipendio garantiti a Osimhen rischiano di creare un pericoloso effetto domino che riguarda proprio Kvaratskhelia e il suo rinnovo, diventato a sua volta sempre più complicato.  

"Nessuna trattativa per il rinnovo"

  Ma, in effetti, esiste una trattativa per prolungare il contratto del georgiano? A sentire il solito Jugeli, un agente che chiaramente non lesina parole al vetriolo, no. "Non è assolutamente vero che stiamo discutendo del rinnovo del contratto in questa fase": queste le dichiarazioni del procuratore ai microfoni di Imedi TV che, in effetti, confermano quanto già affermato nelle scorse settimane da De Laurentiis, che a sua volta aveva reputato già forte il contratto che attualmente lega Kvaratskhelia al Napoli. A livello di scadenza (30 giugno 2027) in effetti urgenze particolari non ce ne sono, ma sul piano dello stipendio (1,5 milioni a stagione) qualcosa che scontenta il georgiano, soprattutto dopo il maxi ingaggio da record (il più alto in Serie A) garantito a Osimhen, c'è, eccome. Basti pensare che al momento il numero 77, grande protagonista in particolare della prima parte dell'annata dello scudetto, guadagna quanto Mathias Olivera e meno di elementi non esattamente centrali nel progetto come Giovanni Simeone (1,7 milioni), Jesper Lindstrom (1,8 milioni) e Diego Demme (2,5 milioni), giusto per citarne alcuni e per omettere i titolarissimi. Tra essi, restando alla stretta attualità, figura Matteo Politano, che appena pochi giorni fa si è legato al Napoli fino al 30 giugno 2027 con un ingaggio da 3,2 milioni a stagione nel contesto di un rinnovo premio per lo scudetto che era nel cassetto fin dall'estate. Insomma, da parte di De Laurentiis, complice il pressing dei vari procuratori, c'è stata riconoscenza per un tricolore arrivato quasi a coronare un'intera gestione che in quasi un ventennio si è distinta per una spiccata oculatezza nelle spese. L'altra faccia della medaglia dello scudetto parla invece inevitabilmente di una crescita del monte ingaggi grazie a rinnovi e acquisti più ambiziosi sul mercato: su entrambe le questioni, con particolare riferimento alla sessione estiva, ci sarebbe molto da dire, ma da ogni discussione resta incredibilmente fuori Kvaratskhelia, la rivelazione dello scorso campionato, nonché uno dei simboli principali dello scudetto.

A caccia del vero Kvara

  Se ormai del trionfo di un anno fa come traccia resta soltanto lo scudetto cucito sulle maglie, il presente del Napoli parla di un campionato vissuto finora ai limiti della mediocrità, con la classifica che recita nono posto parziale a fotografare bene la situazione. I (pochi) volti nuovi estivi non hanno inciso e quelli arrivati nella sessione invernale meritano ancora tempo e fiducia per calarsi in un contesto tutt'altro che banale e comodo. Poi ci sono i giocatori già presenti in rosa e che, con alterni contributi, hanno apposto i loro mattoncini per riportare lo scudetto nel capoluogo campano dopo 33 anni. A spiccare come emblemi ci sono proprio loro, i gemelli diversi del gol Osimhen e Kvaratskhelia oggi più lontani che mai in ogni senso: il nigeriano è impegnato ancora in Coppa d'Africa, da dove manda segnali discordanti sul futuro e il georgiano a Fuorigrotta è ormai il lontano parente di quello della scorsa stagione e in particolare della sua prima metà. Nel mezzo ci si sono messi i rispettivi procuratori ad agitare ulteriormente le acque in casa Napoli, con il tasto rinnovo tornato di attualità e rovente a Castel Volturno. Dei due gemelli diversi del gol ad aver firmato un nuovo (onerosissimo) contratto è Osimhen, colui che già da tempo sembra in effetti al passo d'addio. Tutto invece ancora tace per Kvaratskhelia, il giocatore che dovrebbe essere il perno del presente e del futuro del Napoli e che invece si ritrova con un ingaggio quasi da comprimario. Certo, il Kvaratskhelia di oggi non è quello della prima metà dell'anno scorso e secondo qualche voce maliziosa il calo di rendimento sarebbe correlato al perdurante silenzio della società partenopea sul fronte rinnovo: silenzio confermato nelle ultime ore da Jugeli. Chissà che invece, dalla prospettiva del quartier generale di Castel Volturno, la situazione non sia in un certo senso capovolta, con De Laurentiis a volerci vedere chiaro sulle reali qualità del georgiano prima di (eventualmente) mettere mani al portafogli. Insomma, troppo forte e magari marcato ancora male dagli avversari il Kvaratskhelia dell'anno scorso o troppo deludente quello di quest'anno, incapace di sprigionare il meglio di sé ora che le difese rivali ne hanno trovato le contromisure? Possibile che la verità, come spesso succede, sia nel mezzo: un ibrido che al momento non aiuta né Kvara e i suoi sogni di rinnovo a cifre più lusinghiere né il Napoli, che ha tra le mani un diamante forse più grezzo di quanto non sia sembrato un anno fa, quando a Fuorigrotta riusciva proprio tutto a tutti.

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