Napoli, Osimhen spaventa sul futuro: "Ho già le idee chiare. Premier? Bella e importante"
Il nigeriano non chiude a una possibile cessione nonostante il rinnovo da poco firmato, che ha fissato in 120 milioni la cifra per uscire
Napoli, 23 gennaio 2024 - Oltre il danno la beffa: l'avventura a Riyad per la Supercoppa Italiana non ha portato al Napoli il trofeo auspicato, l'unico ancora raggiungibile in stagione per coloro che non credono all'exploit in Champions League. Intanto prosegue invece, decisamente in crescendo, quella in Coppa d'Africa di Victor Osimhen, che dal ritiro della sua Nazionale continua a rilasciare dichiarazioni che tutto fanno fuorché calmare le acque in ottica futuro.
Osimhen, parole di addio?
In principio, proprio all'alba dell'avventura continentale, il numero 9 azzurro aveva affermato senza troppe esitazioni che vincere con il club è importante ma farlo con la propria rappresentativa avrebbe un peso ben maggiore. Parole legittime per un giocatore dal legame notoriamente molto forte con la propria patria, come evidenziano le feste non esattamente sobrie al rientro alla base appena c'è l'occasione buona. Parole che evidenziano però anche un persistente residuo scollamento dal mondo azzurro dopo le tempeste degli ultimi mesi che forse neanche il recente rinnovo ha cancellato del tutto. In effetti, lo stesso nuovo contratto da poco firmato propone alle parti una exit strategy da 120 milioni, cifra che rappresenta anche più o meno la base sotto la quale Aurelio De Laurentiis non scenderà per trattare la cessione della propria punta di diamante che, grazie ai 10 milioni lordi di ingaggio, è diventato il giocatore più pagato del campionato. Dalla Serie A a un futuro altrove, come lasciato intendere proprio da Osimhen, intercettato dai microfoni di CBS. "Ho già deciso quale sarà il mio prossimo step. Tutto però è rimandato al termine della stagione: ho già deciso e ho un piano, ma prima voglio terminare bene l'annata con la maglia del Napoli". E poi? "So che molti mi associano alla Premier League, uno dei campionati più belli e importanti del mondo. Tutto però - conclude Osimhen - sarà rinviato a fine stagione, quando metterò in pratica le idee che ho già ora". Insomma, parole sibilline e che si prestano a molteplici interpretazioni di vario genere: poche però sembrano alludere a un futuro a lunghissimo termine in azzurro. Non solo: se in estate una rivoluzione a Castel Volturno è già in programma e verosimilmente coinvolgerà tutti, compresi gli eroi dello scudetto, il vero problema in casa Napoli diventa arrivare a fine stagione con un ambiente coeso e unito per inseguire un pass per la prossima Champions League, l'obiettivo minimo fissato da un De Laurentiis che vede segnali di crescita nella sua creatura.
Emergenza verso la Lazio
Dopo la sconfitta di Supercoppa contro l'Inter, il patron si è mostrato soddisfatto del gioco profuso dagli azzurri, salvo poi recriminare per l'arbitraggio di Antonio Rapuano, quello che ha mandato su tutte le furie anche Walter Mazzarri al punto da fargli saltare la premiazione con una sorta di déjà-vu. Le parole del presidente, al di là delle opinioni in particolare sul primo severo giallo comminato a Giovanni Simeone, perdono potenza allorché arrivano quelle di elogio per la realtà di Riyad e in generale dell'Arabia Saudita, a detta di ADL una terra evoluta dove continuare a praticare calcio: quanto accaduto nel minuto di silenzio ordinato per onorare la memoria di Gigi Riva spinge verso tutt'altra direzione. Lo stesso rendimento sul campo del Napoli si presta a due interpretazioni. Dopo un primo quarto d'ora incoraggiante, gli azzurri hanno perso verve pensando più alla fase difensiva che a quella offensiva, che avrebbe vissuto praticamente un solo sussulto nell'arco dell'intera partita: il destro a giro scoccato da Khvicha Kvaratskhelia all'alba della ripresa. Decisamente troppo poco per provare a ribaltare il pronostico della vigilia, che già pendeva dalla parte dell'Inter, colpevole da parte sua di aver fallito diverse occasioni da gol prima del guizzo buono, quello del solito Lautaro Martinez. Insomma, il day after nel capoluogo campano è spaccato in due, se non più, fazioni: da una parte coloro che abbracciano la tesi del patron, recriminando più sull'arbitraggio che sulla prestazione dei propri beniamini e dall'altra quelli che invece si aspettavano di più dal Napoli campione d'Italia, poco propositivo in fase offensiva anche con Simeone ancora sul rettangolo verde. Il Cholito, insieme proprio a Kvaratskhelia, sarà uno delle tante assenze con cui dovrà fare i conti Mazzarri in vista del match contro la Lazio: sempre per squalifica sarà indisponibile anche Jens Cajuste, mentre per infortunio saranno fuori causa Alex Meret, Natan, Mathias Olivera e Diego Demme, oltre ad André-Frank Zambo Anguissa, via in Coppa d'Africa. Proprio come Osimhen, che intanto continua a far parlare di sé e a dividere, come in effetti succede spesso nel capoluogo campano. Qualsiasi decisione del nigeriano sarà ovviamente rimandata a fine stagione, oltre a doversi spostare con le pretese economiche di De Laurentiis, che prova a continuare a mantenere vigile l'ambiente nonostante la delusione di Riyad annunciando altri colpi sul mercato. Il maggior indiziato al momento è Nehuen Perez, il prescelto per rinforzare la difesa e per allungare le rotazioni, a maggior ragione ora che la linea a tre potrebbe essere utilizzata in pianta stabile. Non solo il reparto arretrato: anche il centrocampo azzurro dovrà essere rinforzato e l'ultima idea conduce a Leander Dendoncker dell'Aston Villa. Per entrambi i giocatori serve ancora trovare l'accordo con i rispettivi club. Parlando di Perez, l'ostacolo Udinese non è da poco, con la richiesta che resta ferma intorno ai 20 milioni a fronte di un'offerta (per ora) di poco inferiore. La trattativa per Dendoncker, impostata sulla base di un prestito con diritto di riscatto, sembra invece ben più in fase avanzata. A quel punto potrebbe delinearsi il destino di Gianluca Gaetano, l'ennesimo giovane (ma non giovanissimo) che potrebbe uscire per farsi l'ennesimo giro in prestito. Insomma, il diktat per gennaio di De Laurentiis è chiaro: dentro l'usato sicuro prima della sempre più probabile rivoluzione estiva che potrebbe coinvolgere anche Osimhen, l'attaccante che segna e parla tanto. A maggior ragione quando è lontano da Napoli.
Leggi anche - Tennis, quanto ha guadagnato Sinner contro Rublev
Continua a leggere tutte le notizie di sport su