Rinnovo di Osimhen: cifre monstre. Tutti i dettagli del nuovo contratto
Il nigeriano resterà al Napoli fino al 2026 a meno che un club straniero non versi una somma compresa tra 120 e 130 milioni per sciogliere in anticipo l'accordo ufficializzato da De Laurentiis. Sarà il giocatore più pagato della Serie A
Napoli, 23 dicembre 2023 - Il primo approccio avvenne a ridosso della festa scudetto, con tanto di promessa da parte di Aurelio De Laurentiis di avere ormai in pugno la firma che avrebbe prolungato il sodalizio vincente tra il Napoli e Victor Osimhen. Poi l'estate, complici le sirene dalla ricchissima Arabia Saudita, avrebbe invece portato una clamorosa frenata che in autunno sarebbe diventata qualcosa di molto simile a una crisi vera e propria: sul campo ma soprattutto fuori. Evidentemente era soltanto una questione di stagioni, perché con l'arrivo dell'inverno De Laurentiis può finalmente spiattellare a mezzo social la notizia più attesa da un'intera piazza: il contratto con Osimhen è stato rinnovato fino al 2026.
Genio e sregolatezza: il ‘pacchetto’ Osimhen
Il nigeriano resterà così in azzurro un anno in più della scadenza fissata dal precedente accordo, quello siglato al momento dell'acquisto (tanto discusso) dal Lille. Tutto era rimasto così, invariato, per oltre 3 anni in cui nel capoluogo campano è successo davvero di tutto: delusioni, speranze, crescita, fino all'exploit tricolore dello scorso giugno, propiziato proprio dalla caterva di reti messe a referto da colui che tra pochi giorni compirà 25 anni, l'età della maturità calcistica di un giocatore. Sarà un caso o forse no, ma la tanto attesa firma arriva proprio a ridosso sia del Natale sia del compleanno di Osimhen: due feste da arricchire magari ritrovando la continuità in campionato per restare in scia alla zona Champions League e per dimenticare in fretta la prematura eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Frosinone. E dire che per una volta De Laurentiis rinuncia al colpo di scena totale preannunciando, la sera prima ai microfoni del TG1, l'imminenza del rinnovo del giocatore simbolo dello scudetto, colui che forse oggi meno si rassegna a vedere un Napoli praticamente già fuori dalla lotta per il titolo e addirittura a rischio anche di steccare l'ingresso nella top 4, come da obiettivo minimo stagionale. Che Osimhen non sia esattamente uno zuccherino quando il mare è in tempesta è cosa nota. Lo si è visto anche dopo il poker inflitto dal Frosinone, con una scena immortalata nel dopo partita che ha fatto il giro del mondo e stavolta non per raccogliere il plauso: un giocatore ospite che chiede e ottiene la maglia di Osimhen, che invece rifiuta quella avversaria offerta a mo' di scambio, come da consuetudine dopo il triplice fischio. Gli stessi tifosi azzurri hanno più volte assaporato, anche a mezzo social, le intemperanze di un giocatore dal carattere spigoloso e fumantino. Proprio quei social che nelle prime ore del pomeriggio dell'antivigilia di Natale avevano annunciato la notizia più attesa: l'intero pacchetto Osimhen (gol, assist, giocate sontuose ma anche, appunto, atteggiamenti spesso discutibili) resterà all'ombra del Vesuvio fino al 30 giugno 2026. Ma sarà proprio così?
La clausola rescissoria monstre
In realtà, come spesso succede nel quartier generale di Castel Volturno, la realtà potrebbe essere differente. A suggerirlo è la clausola rescissoria, valida soltanto per il mercato estero, dal valore compreso tra i 120 e i 130 milioni inserita nel nuovo accordo: una exit strategy ormai consueta per De Laurentiis per vendere a prezzo monstre i propri gioielli senza inimicarsi la piazza. Almeno, per quanto riguarda la sua gran parte, quella consapevole che i grandi cicli in azzurro sono nati proprio dopo cessioni sulla carta sanguinose ma in realtà propedeutiche al rinnovamento dell'intera rosa. Poi c'è l'altra fazione, quella notoriamente più critica verso ADL, che invece in questi casi parla di sistematico smantellamento del progetto e del Napoli come di una vetrina extralusso ma pur sempre pronta a essere 'saccheggiata' dalle superpotenze, quelle a cui è impossibile avvicinarsi se ogni fuoriclasse è destinato ad andare via. Come sempre, è possibile che la verità sia nel mezzo ma, nell'anno successivo al tripudio scudetto, più tendente verso la prima tesi. Non a caso, molti dei protagonisti della cavalcata scudetto di un anno fa oggi sembrano quasi irriconoscibili. Questione di stimoli o forse, semplicemente, dell'aver già chiuso con quel picco verso l'alto (e che alto!) il proprio ciclo in azzurro.
Le cifre da capogiro: Osimhen il più pagato della Serie A
Uno dei pochi a esulare da questo discorso è proprio Osimhen, che continua ad essere lo stesso giocatore famelico al cospetto dei portieri avversari e arrabbiato (per usare un eufemismo) quando non si vince. Insomma, il famoso pacchetto di cui si parlava sopra. Oltre agli onori però stavolta per il nigeriano saliranno anche gli oneri: colpa (o, dipende dai punti di vista, merito) dell'ingaggio da 10 milioni netti che sarà offerto dal nuovo accordo, che farà del bomber del Napoli il giocatore più pagato della Serie A. Se fino al 30 giugno 2026 o se, come pensano in tanti nel capoluogo campano (e non solo), soltanto fino alla prossima estate ad oggi non è dato sapere. Quel che si sa è che si chiude finalmente una telenovela lunga, estenuante e ricca di colpi di scena dall'inizio alla fine che ha visto in Roberto Calenda, l'agente del nigeriano, uno degli attori principali, nonché una bella gatta da pelare per ADL, abituato a circondarsi di interlocutori dalle personalità meno ingombranti. A spuntarla è stata la linea del procuratore ma forse dello stesso De Laurentiis che, come di consueto sotto la sua gestione, blinda con riserva un proprio asso: chi vorrà assicurarsi le prestazioni di Osimhen dovrà farlo sborsando non meno di 120 milioni, tutti rigorosamente cash, da raggiungere o tramite la clausola rescissoria o in maniera più tradizionale ma comunque senza lasciare spazio ad alcuna trattativa o contropartita. E' il metodo De Laurentiis, colui che dalle grandi cessioni ha saputo plasmare le ere migliori della sua creatura, paradossalmente soffrendo invece allorché è avvenuta la conferma in blocco della rosa. Una contraddizione, come ce ne sono tante nel capoluogo campano, che ha posato le proprie fondamenta in una rete scouting da scudetto. Ecco, ultimamente in tal senso la macchina si è inceppata e andrà riavviata casomai servisse un sostituto di Osimhen. Impresa mica facile, a prescindere dal malloppo che entrerebbe nelle casse del Napoli.
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