Napoli, Osimhen torna leader: gol e assist prima del rinnovo
Il nigeriano contribuisce in maniera determinante al successo sul Cagliari, il primo interno dopo 80 giorni: il miglior viatico verso la tanto attesa firma
Napoli, 17 dicembre 2023 - L'ultimo tassello per provare a chiudere definitivamente la crisi è stato apposto: vincere al Maradona anche in campionato dopo averlo fatto in Champions League al cospetto dello Sporting Braga, staccando anche il pass per gli ottavi di finale. La missione è riuscita, ma non senza difficoltà: alla fine, quasi a mo' di simbolo, il Cagliari del mai domo ex Leonardo Pavoletti è caduto sotto i colpi di Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia, gli emblemi dello scudetto della scorsa stagione che provano a caricarsi sulle proprie spalle gli azzurri per riportarli ai vertici della classifica.
Voglia di rimonta (scudetto)
La frase può sembrare ardita dopo un successo piuttosto sofferto in casa contro una neopromossa finora tenuta a galla più dalla forza dei propri veterani e dai relativi gol in zona Cesarini (o Pavoletti) che da un gioco all'altezza della massima categoria. Eppure, il concetto l'ha ribadito con convinzione Matteo Politano, come al solito uno dei più vivaci dei suoi, ai microfoni del dopopartita: finché la matematica lo consentirà, il Napoli continuerà a puntare il proprio mirino verso il vertice della graduatoria a caccia del bis scudetto. Praticamente il ragionamento che, un campionato fa, di questi tempi, cominciavano a fare le inseguitrici dei partenopei, ormai già relegate a distanze da doppia cifra ma ancora desiderose di provare a confezionare la rimonta. All'epoca, la replica del pianeta azzurro, stavolta con maggiore riguardo alla piazza e ai tifosi che agli addetti ai lavori, per la verità sempre concentrati sui meri fatti di campo, era bivalente: a qualcuno queste affermazioni facevano piacere, perché in fondo mantenevano la squadra concentrata e sulle spine in vista del prosieguo di una stagione ancora lunga, mentre a qualcun altro davano fastidio, perché ritenute quasi oltraggiose nei confronti del vantaggio intanto messo in carniere dalla capolista, a sua volta non reputata capace di reggere fino alla fine alla pressione che arrivava dalle retrovie. Anche oggi, a ruoli invertiti, la situazione si presenta in maniera analoga nel capoluogo campano: da una parte chi ancora crede alla possibilità di scalare gradualmente la classifica fino a raggiungere Juventus prima e Inter poi e dall'altra figura chi invece, a maggior ragione alla luce di una bagarre così ampia e insolitamente anche ricca di outsider, focalizza le proprie attenzioni sulla caccia a un pass per la prossima Champions League, per la quale potrebbe essere valido addirittura il quinto posto. Discorsi prematuri e che sicuramente, per ora, non coinvolgono Walter Mazzarri, pragmatico e razionale come forse non mai e, soprattutto, focalizzato sul presente: in effetti, per un 'traghettatore', fare troppi voli pindarici sarebbe anche un controsenso. Meglio pensare a un ostacolo per volta: si comincia dalla trappola Frosinone in Coppa Italia, una competizione che nel recente passato ha riservato più delusioni che gioie e si proseguirà con l'esame di Roma, con gli azzurri chiamati a tornare determinanti in quegli scontri diretti che finora hanno plasmato gran parte del ritardo in classifica dei detentori del titolo.
A tutto Osimhen
Un passo per volta, come quelli fatti da Osimhen per svettare nel bel mezzo della retroguardia del Cagliari, sfoggiando il piatto forte della casa: incornata potente e precisa a piegare le mani del portiere avversario. Se fin qui il copione del match contro i rossoblù non ha stupito, con il nigeriano che di fatto non ha mai disimparato a segnare, neanche al cospetto dell'ennesimo guaio muscolare occorso, su una generosità non esattamente proverbiale per i bomber c'è invece molto da dire. Era già successo contro l'Atalanta e si ripete contro i sardi: Osimhen si traveste da grande assistman e apparecchia per la rete di un compagno, nel secondo caso un Kvaratskhelia che, paradossalmente, stava per gettare alle ortiche anche questa chance dopo i recenti numerosi sprechi. Stavolta il palo sorride al georgiano, che firma il gol del nuovo e definitivo vantaggio azzurro, quello che fa partire una festa che il Maradona, in campionato, ha atteso per 80 giorni: il tempo necessario per il giro del mondo e, passando dalla letteratura alla realtà, il tempo per scavare una voragine in classifica tra il Napoli e le primissime della classe. Qui si torna al Politano pensiero e al seguente dibattito ormai noto, a tinte alterne, nell'intero capoluogo campano: voragine ancora possibile da colmare o già atta a tagliare definitivamente gli azzurri fuori dalla lotta per il titolo? Solo il tempo e i risultati parleranno e, come successo già un anno fa a ruoli invertiti, daranno ragione a una fazione o all'altra. Per ora Mazzarri può godersi la fine di un incubo chiamato Maradona e il ritorno definitivo di Osimhen: un binomio che non poteva che essere tale. A maggior ragione a ridosso di quella firma sul rinnovo che sembra soltanto questione di tempo. Poi tra il Napoli e Osimhen, dopo la recente fortissima crisi (più fuori dal campo che sul rettangolo verde), comincerà una nuova luna di miele da vivere con serenità almeno fino alla prossima estate. E poi? Possibile che a quel punto all'ombra del Vesuvio inizierà un nuovo ciclo, che verosimilmente porterà con sé diverse novità nell'organigramma. Potrebbero salutare vari protagonisti dello scudetto, magari arrivati alla fine del loro percorso in azzurro proprio dopo l'exploit tricolore, ma anche chi attualmente siede sulla panchina dell'impianto di Fuorigrotta. Poi c'è il caso Osimhen, tutto speciale esattamente come qualsiasi cosa riguardi il re assoluto di un'intera piazza: il rinnovo del nigeriano, tra l'altro ancora in procinto di essere formalizzato, potrebbe non implicare una lunga permanenza dello stesso al Napoli. Colpa del probabile inserimento di una clausola rescissoria ma forse ancora di più di un giocatore che scalpita per migliorare sempre se stesso e i suoi prossimi traguardi, che potrebbero non coincidere con quelli fissati per il futuro da Aurelio De Laurentiis. Per ora però Osimhen parla (di nuovo) da leader anche a mezzo social: proprio quei social che a inizio autunno avevano aperto la crisi chiusa dalle ultime reti siglate al Maradona.
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