Napoli, Elmas al passo d'addio. I nomi per sostituirlo: in pole c'è Samardzic
Ritorno di fiamma con il serbo, che piaceva già lo scorso gennaio a De Laurentiis
Napoli, 21 dicembre 2023 - Voglia di cambiamento e di rivoluzione: forse addirittura con largo anticipo rispetto alla nota tabella di marcia, che recita estate 2024. La prematura eliminazione dalla Coppa Italia, avvenuta tra l'altro dopo aver incassato un poker a domicilio per mano del Frosinone, ha scosso ulteriormente il pianeta Napoli, dove già a gennaio qualcosa potrebbe muoversi in chiave mercato. L'obiettivo neanche tanto celato è anticipare i tempi anche per provare a salvare il salvabile di questa stagione finora piuttosto travagliata. A farne le spese potrebbe essere Eljif Elmas, l'eterna promessa, nonché eterna riserva (di lusso), al passo d'addio.
Un rapporto sempre tormentato
In effetti, al di là dei recenti tonfi e di quest'annata che, nonostante il cambio in panchina, proprio non vuole saperne di ingranare, il rapporto tra il club partenopeo e il macedone non è mai stato sereno e lineare. All'inizio, nel 2019, a remare contro il classe '99 era stata la qualità della rosa azzurra, che a un giocatore semisconosciuto arrivato dal Fenerbahce (dietro pagamento di 16 milioni più bonus) lasciava solo le briciole. Il suddetto giocatore è stato poi bravo nel tempo a farsi spazio grazie a una grande versalità che a partire dalla linea della mediana in su gli consente di occupare praticamente quasi tutte le posizioni: con tanto di vizio del gol molto pronunciato e capace di ottimizzare spesso i pochi minuti a disposizione sul rettangolo verde. Proprio queste doti, sperimentate tra l'altro dallo stesso Walter Mazzarri al momento del suo nuovo debutto sulla panchina del Napoli in casa dell'Atalanta, hanno nel tempo accresciuto il malcontento del diretto interessato, che già da qualche stagione scalpita in panchina. E sui social, teatro nei mesi scorsi di una frecciata allora diretta a Luciano Spalletti, reo di relegare troppo spesso in panchina il jolly che oggi sembra quasi alla porta anche perché nel frattempo il trend non è cambiato neanche con Rudi Garcia. E nemmeno con lo stesso Mazzarri che tra l'altro, in quanto 'traghettatore', ha verosimilmente poca voce in capitolo in ottica mercato. Come al solito, le principali decisioni in tal senso arrivano dai piani altissimi del Napoli, con Aurelio De Laurentiis e Mauro Meluso (probabilmente in quest'ordine) a dettare legge con un occhio al presente ma soprattutto al prossimo futuro. Il primo tassello della rivoluzione annunciata per l'estate 2024 sarà proprio Elmas, che si muoverà ben prima di quanto fosse lecito aspettarsi anche per provare a fare spazio a un colpo in entrata che possa alzare subito la qualità del roster e, perché no, dare una bella scossa a tutto l'ambiente. In fondo, se è vero che scudetto e soprattutto Coppa Italia sono discorsi chiusi, è pur vero che il capitolo Champions League, con riferimento sia agli ottavi di finale di questa stagione contro il Barcellona sia al pass da strappare per la prossima annata, è molto aperto e interessante: nonché di vitale importanza nell'economia dello stato di salute del club partenopeo.
I 4 centrocampisti seguiti
Tutto sembra infatti fatto tra il Napoli e il Lipsia per spostare il macedone dietro pagamento di 25 milioni per un'operazione che potrebbe essere tra le prime della sessione invernale. A quel punto il centrocampo del club partenopeo necessiterà di qualche rinforzo e probabilmente non solo per il sempre più probabile addio di Elmas. Basti ricordare (almeno) due situazioni critiche a breve e lungo termine. Si comincia dalla Coppa d'Africa 2024, che oltre a Victor Osimhen porterà altrove André-Frank Zambo Anguissa, tra l'altro a sua volta spesso fermato da problemi fisici e neanche tanto più simile al centrocampista insuperabile della cavalcata scudetto. Si arriva allo spinosissimo caso legato a Piotr Zielinski, il cui rinnovo appare sempre più improbabile. In realtà, con il contratto in scadenza il 30 giugno 2024, il polacco potrebbe firmare con un'altra squadra già a gennaio, aprendo così una voragine che andrebbe colmata in vista dell'estate. Da qui l'esigenza del club partenopeo di andare a caccia di non uno ma almeno due giocatori della mediana: piani che ovviamente andrebbero a scontrarsi con le ben note difficoltà del mercato di gennaio, una sessione breve e costosa nella quale qualsiasi società chiede tanto pur di lasciar andare i propri gioielli (o presunti tali). E' il caso, tra gli altri, di Lazar Samardzic, il giocatore più chiacchierato dell'estate alla luce della lunga querelle con l'Inter, finita poi con un'inattesa permanenza all'Udinese. Il problema è che in Friuli il giocatore serbo si è smarrito, complici uno scarso feeling con Gabriele Cioffi e il rendimento generale dei bianconeri. Magari la soluzione potrebbe essere cambiare aria, con il Napoli che notoriamente non ha mai mollato totalmente la presa su uno dei profili considerati ideali per rimpiazzare Zielinski. Sul taccuino del tandem De Laurentiis-Meluso ci sono anche Mats Wieffer del Feyenoord, il più esperto del lotto, oltre ai giovanissimi e semisconosciuti Albert Gronbaek del Bodo/Glimt e Maurits Kjaergaard del Salisburgo. Un tris interessante, che diventa poker allorché rientra in gioco Samardzic, il pupillo del patron, che avrebbe voluto mettere a referto questa operazione già lo scorso inverno, quando l'idea era fare un regalo a Spalletti per inseguire con ancora più profitto il sogno scudetto. Il resto è storia nota: il blitz dell'Inter, l'intervento della famiglia del classe 2002 e infine la permanenza all'Udinese non esattamente nel segno della reciproca gioia. Davanti a De Laurentiis si staglia la possibilità di una seconda chance, spesso una rarità nel calciomercato. Non solo: il calo di rendimento di Samardzic ha abbassato anche il prezzo dell'operazione, che potrebbe essere più o meno lo stesso di quello che con ogni probabilità porterà Elmas al Lipsia. Insomma, il puzzle sembra vicino a essere completato dagli ultimi tasselli da muovere: quelli buoni da un lato ad accontentare il macedone, ormai chiuso in azzurro e dall'altro a ridare nuova linfa a un progetto arrivato a un punto quasi morto.
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