Napoli, Zielinski al bivio: "Potrei rinnovare ma anche dire di sì all'Arabia Saudita"

Il polacco torna sulla decisione estiva di restare in azzurro: "Ci sono cose più importanti dei soldi, come giocare in Europa. Ma per il futuro non escludo nulla"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
17 novembre 2023
Piotr Zielinski (Ansa)

Piotr Zielinski (Ansa)

Napoli, 17 novembre 2023 - Tra i giocatori che potenzialmente potrebbero rimpiangere di più Rudi Garcia c'è Piotr Zielinski, che la scorsa estate è stato a un passo dal salutare Napoli, prima direzione Lazio e poi soprattutto Al-Ahli, dove avrebbe chiuso la carriera ricoperto da una pioggia di milioni. Invece no: a sorpresa il polacco, motivato da ragioni familiari, ha rifiutato, sposando di fatto ancora la causa azzurra. Il lieto fine sarebbe stato completo in caso di rinnovo del contratto attualmente in scadenza il 30 giugno 2024: uno step che sembrava fisiologico, anche per una questione di riconoscenza nei confronti di uno dei pochi giocatori ad aver declinato la corte della ricchissima Saudi Pro League. Non solo: l'impiego costante di Zielinski a opera di Garcia pareva un altro preludio di una firma che invece continua a latitare. Di certo l'esonero del tecnico francese, forse il più contento in estate della mancata cessione del classe '94, rischia di sparigliare ancora le carte. O forse no, come ha fatto intuire proprio il diretto interessato, pronto a vivere l'ennesima rivoluzione fin dal suo approdo nel capoluogo campano.  

C'è chi dice no  

 Intercettato dai microfoni dell'emittente TVP Sport, Zielinski ha confermato l'esistenza (un po' a sorpresa) di una trattativa per rinnovare il proprio legame con il Napoli. "Ne stiamo parlando, ma come ben sanno tutti è il mio agente a occuparsene. Non escludo il buon esito dei dialoghi, ma eventualmente lo si saprà solo a tempo debito: io per ora sono concentrato soltanto a dare tutto per la maglia azzurra". Insomma, niente di nuovo sotto il sole: il polacco, si sa, non è un giocatore abituato a offrire molto di sé alla stampa, preferendo invece un approccio sobrio e serio in campo e fuori. Eppure, appena pochi mesi fa anche un protagonista così integerrimo del mondo del pallone stava per cadere in tentazione sotto le sirene dell'El Dorado dell'Arabia Saudita. Poi non se n'è fatto più nulla: buon per il Napoli, che quasi in contemporanea si vedeva 'scippare' proprio dal campionato in esame Gabri Veiga, il grande sogno di mercato che stava per essere acquistato proprio per occupare la casella (quasi) lasciata vuota dal polacco, del quale era indicato come il miglior erede possibile. Il resto è storia nota ed è una storia strana: il 'vecchio' Zielinski dice no alla Saudi Pro League, mentre il 'giovane' Gabri Veiga dice sì, aprendo un dibattito sulla bontà di una tale scelta che ancora divide appassionati e addetti ai lavori. Sempre in punta di piede ma con determinazione, come nel suo stile (in campo e fuori), Zielinski dice la sua su quanto accaduto appena pochi mesi fa, che però nel capoluogo campano, per diversi motivi, sembrano già lontanissimi. "E' vero: sono stato vicino all'approdo in Arabia Saudita, ma ho deciso di restare in Europa, dove c'è la possibilità di giocarsi qualcosa di importante come la Champions League. Inoltre, ho anche deciso per il momento di non inseguire i soldi, che non sono tutto". Insomma, da parte di Zielinski la porta della Saudi Pro League è soltanto socchiusa. "So che in futuro un'occasione così vantaggiosa potrebbe ritornare in auge e a quel punto la valuterò, magari decidendo di approfittarne, ma per ora la mia intenzione è continuare a giocare in Europa". Carta d'identità del polacco alla mano, un ruolo in questa scelta di vita lo giocherà anche il Napoli, che potrebbe decidere di legare a sé il veterano praticamente per il resto della sua carriera. L'alternativa, quella che indirizzerebbe Zielinski altrove, magari proprio verso la Saudi Pro League, è invece andare avanti così fino a giugno e poi salutarsi a zero: un copione molto comune all'ombra del Vesuvio negli ultimi anni.

I primi giorni di Mazzarri

  Non solo il club: anche lo stesso Walter Mazzarri, una sorta di allenatore ad interim degli azzurri, potrebbe diventare un tassello importante della vicenda. Il tecnico toscano è un grande motivatore: lo sa già un'intera piazza ma forse non ancora i suoi nuovi giocatori, che avranno soltanto sentito parlare di quanto accaduto nei precedenti cicli del Napoli. In realtà, qualcosa del modus operandi del cavallo di ritorno più difficile da prevedere fino a pochi giorni fa sta già emergendo. Pare infatti che Mazzarri stia puntando tanto su un approccio atto a ridare autostima ed entusiasmo a una formazione che, a dispetto dello scudetto vinto appena pochi mesi fa, pare aver smarrito questi ingredienti. Il resto potrebbero farlo quelle Nazionali tanto odiate da Aurelio De Laurentiis per i problemi a livello di infortuni che spesso portano. C'è poi un altro risvolto, quello che il patron dimentica sempre di sottolineare: con la propria rappresentativa molti giocatori rinascono e ritrovano verve. Tanto per restare alla stretta attualità azzurra, è il caso di Khvicha Kvaratskhelia, ultimamente spesso un fantasma nel Napoli: specialmente se paragonato al giocatore che nella scorsa stagione apponeva mattone su mattone per la costruzione dello scudetto. Il georgiano ha ritrovato quella verve con la propria Nazionale, trascinata con una doppietta contro la Scozia, brava a sua volta a evitare la sconfitta proprio all'ultimo respiro. Insomma, non un risultato che possa cambiare la storia del Gruppo A di qualificazione a Euro 2024, quello che ha già premiato Spagna e appunto Scozia, ma una storia che potrebbe cambiare è quella tra Kvaratskhelia e un Napoli che aspetta ancora la migliore versione del proprio numero 77. Per uscire indenne dal tour de force che attende gli azzurri in effetti serve il 'vecchio' Kvara, quello che decideva in proprio le partite e non si limitava, come spesso succede oggi, a qualche giocata quasi estemporanea. Certo, nel frattempo le difese avversarie hanno studiato diverse contromisure per limitare e a volte addirittura bloccare il georgiano. Non a caso, gran parte della mole del gioco offensivo degli azzurri si è spostata dalla fascia sinistra a quella destra di Matteo Politano: tocca adesso a Mazzarri provare a riequilibrare la situazione a favore di Kvaratskhelia, che intanto dalla Georgia manda segnali importanti.

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