Napoli, un mercato da 50 milioni. De Laurentiis sul futuro: "Osimhen via? Si sapeva"

Intercettato a margine della riunione in Lega, il patron, vero mattatore della sessione di gennaio, allontana Mourinho: "Mi piace ma il suo futuro sarà all'estero"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
26 gennaio 2024
Aurelio De Laurentiis (Ansa)

Aurelio De Laurentiis (Ansa)

Napoli, 26 gennaio 2024 - Il Napoli di Aurelio De Laurentiis a gennaio non spende: mai assioma fu più errato, con il patron del club partenopeo che negli ultimi anni sta facendo di tutto per smentire questa diceria tra un mercato roboante e parole al vetriolo atte a caricare la propria piazza e a svegliare dal torpore la squadra dello scudetto.  

Un mercato extralusso

  Gli anni di riferimento sono tre: il lontanissimo 2008, il 2020 e il 2024. Andando con ordine, nel 2008 furono sborsati 20 milioni, saliti a 33,5 milioni nel 2020, tra l'altro inconsapevolmente quasi a scatola chiusa dato che a distanza di poche settimane il campionato sarebbe stato interrotto fino all'estate a causa della pandemia da Covid. Poi si arriva alla stretta attualità, quella che vede il Napoli vincere a mani basse il titolo di squadra regina della finestra di riparazione: un successo platonico che porta con sé diverse considerazioni. Una è insita nella definizione stessa: correre ai ripari in inverno significa aver agito poco (e male) in estate. Lo sa bene lo stesso De Laurentiis, che mai come stavolta non vuole encomi e premi vari, ma soltanto lanciare un segnale al campionato: il Napoli probabilmente non confermerà lo scudetto vinto l'anno scorso, ma non ha comunque intenzione di uscire dalle zone nobili della classifica, provando a risalire la china fino alla top 4 che vale l'accesso alla prossima Champions League. Per compiere l'impresa serviranno diverse combinazioni favorevoli agli azzurri, attualmente noni in graduatoria e quindi con diverse formazioni davanti da superare: per farlo, occorrerà un girone di ritorno ai limiti della perfezione da parte di Walter Mazzarri, a sua volta responsabilizzato dalla concessione di poter finalmente rispolverare la difesa a tre. Con tanto di arrivo dal mercato dei giocatori idonei a essere schierati in campo con il nuovo modulo. In principio fu Pasquale Mazzocchi, seguito poi da Hamed Junior Traorè e Cyril Ngonge, il trio già disponibile nella sfortunata spedizione di Supercoppa a Riyad, con il bel tris rifilato alla Fiorentina che ha avuto il merito di spianare definitivamente la strada al 3-4-3. A vestirsi di azzurro è stato poi Leander Dendoncker, che nelle prossime ore, a meno di clamorosi colpi di scena, dovrebbe essere imitato da Nehuen Perez: il tutto senza dimenticarsi del colpo in prospettiva Matija Popovic, che intanto si farà le ossa a Monza insieme ad Alessio Zerbin, curiosamente di 7 anni più 'anziano'. Insomma, nel Napoli di De Laurentiis il concetto di gioventù è molto relativo: a maggior ragione in una sessione in cui la rosa è stata puntellata volutamente con colpi pronti e di esperienza. Il saldo totale delle uscite recita 50 milioni, il nuovo record della gestione che quest'anno spegnerà le prime 20 candeline: spesa che potrebbe salire a 70 milioni qualora a fine stagione i cartellini di Traorè e Dendoncker fossero realmente riscattati rispettivamente da Bournemouth e Aston Villa.

"Osimhen via? Lo sapevamo già"

  Se ne riparlerà tra qualche mese, quando il Napoli avrà realmente chiaro il suo destino in ogni senso. Si parte dai fatti del campo: la qualificazione o meno alla prossima Champions League sposterà di molto gli equilibri di altri eventuali investimenti e anche il mood di chi oggi veste già la maglia azzurra. Il primo pensiero va a Victor Osimhen, a quanto pare già sul piede di guerra e con altri piani per il futuro che potrebbero portarlo in Premier League. L'ultima parola, a maggior ragione qualora non fosse attivata la clausola rescissoria, spetta ovviamente a De Laurentiis, che dopo un anno (per ora) deludente avrà voglia anche di rimettere in carreggiata il Napoli e riguadagnare il credito perso rapidamente dopo l'exploit scudetto. "La trattativa per per il rinnovo è stata lunga e amicale, ma sapevamo fin dall'estate che sarebbe andato al Real Madrid, al Paris Saint-Germain o in qualche squadra inglese": parole e musica di De Laurentiis, intercettato a riguardo a margine della riunione odierna in Lega. Non solo i giocatori: molto passerà dalla scelta del prossimo allenatore e, ancor prima, della filosofia da abbracciare. De Laurentiis virerà su un profilo giovane ed emergente o su un nome altisonante per ridare entusiasmo alla piazza, anche a costo di sacrificare il dogma del gioco? Questo bivio, a sua volta, si muoverà dalla posizione finale di classifica del Napoli, con l'ago della bilancia che sarà rappresentato ancora una volta dal pass (o meno) per la prossima Champions League. Tra le ultimissime suggestioni c'è anche José Mourinho, fresco di esonero dalla Roma: un profilo che il patron vede altrove. "Mi piacciono lui e i portoghesi in generale, ma penso che il suo destino sia all'estero e comunque non di certo al Napoli". Parole vere, quelle pronunciate da De Laurentiis a margine ancora della riunione, oppure pretattica per confondere le acque? Non solo l'aspetto sportivo: l'accesso alla prossima competizione continentale più prestigiosa porterebbe con sé anche una pioggia di milioni che influenzerebbe il prossimo mercato, a sua volta condizionato dalla sessione monstre tuttora in corso. Insomma, un bel groviglio che, come sempre in questi casi, potrà essere risolto solo dai verdetti emessi dal campo. A tal riguardo, cadono gran parte degli alibi ancora pendenti in casa Napoli, con lo stesso Mazzarri che può oggi contare su una rosa lunga, profonda e schierabile con diverse vesti tattiche. Tra tutti i volti nuovi, complici le tante assenze in vista del match dell'Olimpico contro la Lazio, quello più in rampa di lancio sembra Ngonge, che ha subito conquistato il tecnico toscano. Chissà che il belga, uno che nel reparto avanzato sa fare praticamente tutto, non si riveli il sostituto a sorpresa di Giovanni Simeone, squalificato così come Khvicha Kvaratskhelia: l'alternativa è dirottare l'ex Verona a sinistra e piazzare al centro Giacomo Raspadori, un giocatore quasi sparito dai radar dopo il cambio il panchina, con Matteo Politano, a un passo dal rinnovo, nella sua consueta casella di destra e desideroso di riscattarsi dopo l'ultima apparizione all'Olimpico.

Leggi anche - Sinner nella storia: in finale dell'Australian Open battendo Djokovic in 4 set  

Continua a leggere tutte le notizie di sport su