Napoli, la favola a metà di Zerbin: l'eroe di Supercoppa con il destino segnato
Il classe '99 chiude con una doppietta la goleada aperta da Simeone contro la Fiorentina ma partirà ancora una volta: per lui alle porte il prestito al Frosinone
Napoli, 19 gennaio 2024 - C'era una volta un Napoli che lanciava senza paura giovani e giovanissimi in rosa e addirittura nella formazione titolare: c'è oggi un Napoli che vola in finale della Supercoppa Italiana anche grazie alla bellissima doppietta rifilata alla Fiorentina da Alessio Zerbin ma che comunque decide di mandarlo in prestito al Frosinone per farsi le ossa. E non è mica la prima volta.
Prima la finale, poi il Frosinone
La sorte, appena pochi giorni fa, ma sponda Salernitana, era toccata ad Alessandro Zanoli, un'altra eterna promessa che proprio non riesce a mettere le radici a Castel Volturno. Eppure, anagrafe alla mano, nessuno dei due è un giovanissimo: né Zanoli, classe 2000, né Zerbin, classe '99. Insomma, due profili che, calcisticamente parlando, sono ormai reputati pronti e maturi. Evidentemente non per il Napoli, che continua a disfarsi di quella linfa verde che invece, mai come in questa fase storica, potrebbe tornare utile per diversi motivi. Il primo, il più logico: fare leva sulla voglia di emergere (o di rivalsa) dei comprimari, che da qui all'estate si giocheranno la permanenza in azzurro a prescindere da chi sarà l'allenatore della prossima stagione. In effetti, si sa, le seconde linee mettono sempre (quasi) tutti d'accordo ben più dei titolarissimi. Poi c'è il secondo motivo, legato proprio a questi ultimi, a maggior ragione quando il rendimento non è più all'altezza di quello dei giorni d'oro: alzare il tasso di competitività già a partire dagli allenamenti può servire a scuotere coloro che magari, anche inconsciamente, si stanno ancora adagiando sugli allori dopo i fasti della scorsa stagione. Basti pensare ai 2' di fuoco, tra l'84' e l'86', inframezzati da un terribile scontro con il palo, di Zerbin contro la Fiorentina, ben più intensi e ricchi di qualità, quantità, voglia e determinazione di intere partite condotte da coloro che restano titolari inamovibili ormai più per 'censo' che per merito. Eppure, neanche questo exploit basterà a cambiare il destino di un giocatore tra l'altro in passato già nel giro della Nazionale: per Zerbin, ovviamente dopo la finale di Supercoppa contro una tra Inter e Lazio, si prospetta un altro giro in prestito, tra l'altro sempre al Frosinone, la piazza che per prima lo ha valorizzato e fatto conoscere al grande calcio. In Ciociaria potrebbe finire anche Matija Popovic, la stellina strappata alla concorrenza di Milan e Juventus. Il serbo è però un promettente classe 2006 che, ovviamente, deve ancora crescere e dimostrare pienamente il suo valore, mentre Zerbin, ben più maturo, più di qualcosa lo ha già fatto vedere. Evidentemente troppo poco per guadagnarsi la conferma, complice un cognome forse meno esotico di altri.
La rivoluzione di Mazzarri
La doppietta del promesso sposo (ancora) del Frosinone ha eclissato tutto il resto sfoderato dal Napoli per disinnescare la trappola Fiorentina, squadra che nelle ultime partite aveva cagionato più delusioni che gioie. Non a caso, Walter Mazzarri le studia tutte per cambiare il destino e riesce nell'impresa, tra l'altro tornando al modulo dei suoi sogni. Sarà una coincidenza o forse no, ma il Napoli con la difesa a tre storicamente propugnata con vigore dal proprio allenatore si mostra in campo convinto di ciò che fa, sorprendendo i viola, che invece hanno utilizzato lo stesso spartito: un possesso palla quasi ipnotico ma sterile, tra l'altro come quello sfoderato più volte in stagione proprio dagli azzurri. Lo stesso Mazzarri a fine partita, forse anche per togliere ulteriormente certezze ai prossimi avversari, smentisce l'utilizzo in pianta stabile del 3-5-2 e l'accantonamento altrettanto definitivo del 4-3-3. Per ora la mossa del tecnico toscano, che ha avuto ragione anche sull'utilizzo di una punta vera come Giovanni Simeone, in gol da ex, è bastata a spegnere le velleità della Fiorentina e ad approdare in finale di Supercoppa, dove per la prima volta il Napoli non se la dovrà vedere con l'acerrima rivale Juventus, quella che notoriamente garantisce sempre motivazioni e adrenalina in più. I due ingredienti, in realtà, con un trofeo in palio non mancheranno di certo né ai giocatori né ovviamente ad Aurelio De Laurentiis, un lontano parente del presidente che mesi fa criticava tutto della Supercoppa oggi tanto anelata: format, location e addirittura i campi non andavano bene al patron, che minacciava di non portare la sua squadra in Arabia Saudita. In questi giorni De Laurentiis è stato immortalato felice a Riyad, addirittura indossando gli abiti tipici del luogo a dispetto del pubblico non esattamente delle grandi occasioni che popolava (si fa per dire) l'Al-Awwal Park. Proprio lo stesso De Laurentiis che di tanto in tanto snocciola le sue tesi su un calcio a suo dire migliore da plasmare nel segno delle grandi piazze, quelle che riempiono sempre gli stadi: non proprio come le meno di 10mila unità che hanno assistito, tra l'altro con un discutibile trasporto, alla prima semifinale di Supercoppa, quella che ha premiato il Napoli. Un Napoli tra l'altro trascinato dai protagonisti che non ti aspetti: prima Simeone e poi Zerbin, schierati tra l'altro con un modulo che a Castel Volturno era finito in cantina ormai da decenni per un tris che non sembra destinato a cambiare di molto i destini dei vari protagonisti. Il Cholito può aver scavalcato nell'eterno ballottaggio Giacomo Raspadori, ma al ritorno di Victor Osimhen dalla Coppa d'Africa sarà ovviamente costretto a tornare in panchina, mentre Zerbin, l'eroe del deserto dell'Al-Awwal Park grazie a 2' di fuoco, andrà comunque via in prestito, tornando all'isola felice chiamata Frosinone. Per entrambi però prima di qualsiasi decisione su un futuro a breve e a lungo termine c'è la missione Supercoppa da completare battendo una tra Inter e Lazio per arricchire la bacheca del club partenopeo anche in un'annata (finora) tutt'altro che memorabile. Mica poco per il Napoli e per De Laurentiis, intanto indagato in Italia per falso in bilancio per l'acquisto di Osimhen.
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