Napoli, l'annuncio dell'agente di Kvaratskhelia: "Presto il rinnovo"

A Jugeli fa da contraltare Giuffrida, che attacca la società per la gestione di Gaetano: "Deve giocare: o in azzurro o altrove"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
20 novembre 2023
Khvicha Kvaratskhelia (Ansa)

Khvicha Kvaratskhelia (Ansa)

Napoli, 20 novembre 2023 - Per alcuni giocatori la sosta del campionato che lascia spazio alle Nazionali è un guaio: per altri è invece un toccasana a livello pesonale e, in prospettiva, per il proprio club di appartenenza. E' il caso di Khvicha Kvaratskhelia, che si mette in mostra contro la Spagna e lancia così un altro segnale al Napoli e soprattutto a Walter Mazzarri. Non solo: l'exploit con la Georgia dell'esterno azzurro pare aver fatto suonare la sveglia anche di Aurelio De Laurentiis, che accelera la pratica per blindare l'asso della propria squadra.  

Rinnovo a un passo per Kvaratskhelia

  A confermare l'imminente accordo per l'adeguamento di contratto è Mamuka Jugeli, l'agente del classe 2001. "Nel prossimo futuro ci saranno degli aggiustamenti all'accordo che ci lega al club partenopeo. Il presidente è una bravissima persona, un uomo di parola che mantiene tutto ciò che promette. A noi ha fatto soltanto cose buone. Quanto a Khvicha, è chiaro che è un giocatore di livello superiore che merita qualcosa in più: presto lo avrà, per la soddisfazione del ragazzo e della sua famiglia". Insomma, per una volta tra un procuratore e ADL il clima è più sereno che mai. Di certo l'onda lunga lasciata da uno scudetto propiziato per la maggior parte proprio dalle giocate e dai guizzi di Kvaratskhelia, che nei mesi seguenti sarebbe entrato insieme a tutto il Napoli in un mood diverso fatto di difficoltà fino a quel momento quasi ignote. In realtà, la flessione del georgiano era cominciata già nella seconda metà della scorsa stagione, quella di un trionfo che alla fine avrebbe di fatto cancellato qualsiasi problema: compresi, appunto, quelli accusati dal classe 2001, che però tramite il proprio agente rilancia e indica un altro responsabile. "Non voglio dire nulla su Rudi Garcia, ma anche un bambino sa che il Napoli non dovrebbe perdere contro l'Empoli. Oggi De Laurentiis può contare su un allenatore esperto e su tante persone competenti all'interno della società". Eppure, curiosamente, anche Luciano Spalletti, il tecnico del tricolore, era caduto contro un Empoli che nel recente passato ha causato diversi dispiaceri nel capoluogo campano. Questo discorso così profondo e remoto evidentemente non interessa a Jugeli, che preferisce pensare al presente del suo assistito. "Quest'anno Khvicha è davvero in gran forma: fin dal suo approdo al Napoli è cresciuto tanto e per me oggi sta facendo anche meglio della scorsa stagione, quella in cui aveva stupito tutto tranne se stesso. Mi aveva infatti confidato che avrebbe fatto vedere presto le sue qualità e così è stato. Anzi: secondo me Kvara può anche sorprendere, perché può giocare in tutti i ruoli dell'attacco con il medesimo profitto". Il procuratore lancia così un assist a Walter Mazzarri, che potrebbe raccoglierlo e decidere di schierare il georgiano in un'altra casella: a maggior ragione in caso di (sempre più) eventuale cambio modulo. In realtà, a Castel Volturno tutto conduce verso una linea di continuità con il 4-3-3: a maggior ragione dopo lo sciagurato esperimento effettuato da Garcia nel primo tempo del match contro l'Empoli, quello che ha segnato la fine della sua avventura in azzurro.

"Gaetano deve giocare: o qui o altrove"

  Un esonero, si sa, può far felici i giocatori finiti ai margini e desiderosi di avere la propria chance quando le gerarchie si azzerano. In casa Napoli potrebbe essere il caso di Gianluca Gaetano, il prodotto del vivaio che è rimasto un po' intrappolato nel ruolo di rincalzo nel contesto in una squadra che notoriamente, nel recente passato, non ha effettuato molto turnover: l'alternativa, in situazioni simili, è (ri)partire in prestito per farsi le ossa, con il serio rischio però di restare ingabbiato in quest'altro copione tristemente diffuso in particolare per i giovani italiani. Quando poi di mezzo c'è un procuratore fumantino come Mario Giuffredi la tensione si taglia con il proverbiale coltello. "Gaetano deve giocare di più. Fino a questo momento non ne ha avuto la possibilità a livello di minutaggio: deve poter mostrare le sue qualità o a Napoli o altrove, perché per me è un fuoriclasse". Eppure, un po' a sorpresa, l'agente non attacca frontalmente Garcia, il fresco ex allenatore degli azzurri che, a sua volta, non ha impiegato con regalorità (per usare un eufemismo) il prodotto del settore giovanile del club partenopeo. "Mi dispiace per come sia andata: è una bravissima persona e le colpe non sono tutte sue". Dal recente passato, in parte scagionato, al prossimo futuro che, a sua volta, è anche passato: questo gioco di parole conduce a Mazzarri, a detta di Giuffrida una scelta intelligente. "Ha il vantaggio di conoscere già l'ambiente, la piazza e il presidente. Inoltre è esperto e avrà voglia di dimostrare di essere ancora un buon allenatore". Chissà che dopo questa sviolinata, strumento che in realtà riporta in auge il Garcia romanista, Mazzarri non decida di dare una chance a Gaetano, che forse paga anche qualche equivoco tattico sul ruolo. Presentato come possibile erede di Lorenzo Insigne, un po' un marchio che ultimamente pare toccare a tutti i virgulti azzurri, il classe 2000 si è dimostrato in effetti un buon esterno salvo poi essere gradualmente accentrato e abbassato. Oggi, forse più per necessità che virtù alla luce dell'assenza nella rosa di profili simili, l'ex Cremonese, club dove ha militato due volte mostrando il meglio di sé finora in carriera, viene visto come il possibile rincalzo di Stanislav Lobotka. In realtà, il raggio di azione di Gaetano è leggermente più avanzato anche per poter sfruttare due qualità che negli ultimi tempi difettano al Napoli: le conclusioni dalla distanza e gli inserimenti dal centrocampo. Dunque, in attesa del mercato di gennaio, gli assist dati a Mazzarri da due agenti, quelli di Kvaratskhelia e Gaetano, una superstar e un comprimario, potrebbero rivelarsi quelli giusti per provare a sparigliare le carte in campo: praticamente la prima missione alla quale è chiamato un nuovo allenatore fin dal momento del suo insediamento.

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