Napoli, subito feeling forte tra Osimhen e Mazzarri: si riapre il discorso rinnovo

Il nigeriano e il nuovo tecnico già sulla stessa lunghezza d'onda: buone notizie anche per De Laurentiis, che spera ancora nel prolungamento

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
18 novembre 2023
Victor Osimhen (Ansa)

Victor Osimhen (Ansa)

Napoli, 18 novembre 2023 - Quando a Napoli sbuca fuori il nome di Victor Osimhen sono sempre brividi: in un senso o nell'altro. In effetti, con il nigeriano non c'è mai da essere tranquilli alla luce di un'altalena di emozioni senza sosta: dai tanti gol che hanno guidato gli azzurri allo scudetto agli altrettanto numerosi guai fisici, tra i quali l'ultimo, accusato ormai più di un mese fa, che è ancora in fase di risoluzione, senza dimenticare la questione ancora aperta del rinnovo contrattuale. Insomma, per il Napoli il nigeriano è questo ed altro e lo sarà a maggior ragione ora che Walter Mazzarri ha intenzione di riavviare la macchina azzurra partendo proprio dagli uomini più rappresentativi: a cominciare ovviamente dal bomber principe.  

Sulla via del recupero

  Prima ancora dell'apporto del nuovo allenatore, i feedback principali li sta fornendo il diretto interessato, che sta lavorando sodo per tornare a disposizione il prima possibile: nel mirino c'è da tempo l'Atalanta e tutti i segnali sembrano portare al lieto fine, con il ritorno in campo della punta che dovrebbe avvenire proprio al Gewiss Stadium alla ripresa del campionato. Se queste sono le vicende di campo, quelle extra restano leggermente più nebulose e incerte. Eppure, anche sul fronte rinnovo qualcosa si muove e non è affatto un passo scontato dopo quanto accaduto negli ultimi mesi: per la precisione dalla fine esatta della scorsa stagione, chiusa dalla festa scudetto al Maradona. A detta di Aurelio De Laurentiis le parti si erano lasciate con una stretta di mano virtuale sull'argomendo, rimandando la firma al dopo-vacanze. In realtà, si sa, nel calcio tutto cambia rapidamente: a maggior ragione senza le cosiddette cose formali di mezzo. Infatti l'accordo virtuale tra il patron e Osimhen sarebbe stato rapidamente spazzato via da quanto successo dopo: dalla corte estiva della ricca Arabia Saudita (e non solo) alle polemiche interne con il club dopo il rigore sbagliato di Bologna, prima della rinascita sul campo che sarebbe stata interrotta sul più bello proprio dall'infortunio tuttora in corso. Nel frattempo però nel capoluogo campano è cambiato tanto: a cominciare dall'allenatore sulla panchina azzurra, ormai non più in possesso di quel Rudi Garcia che era entrato diverse volte in rotta di collisione con il nigeriano e con il resto dei big della rosa a causa di qualche sostituzione indigesta di troppo. Oggi alla guida del Napoli c'è Mazzarri, che non a caso sta cominciando a portare dalla sua parte proprio il nocciolo duro del roster azzurro: una mossa furba, probabilmente anche fisiologica, per provare a riaccendere quella fiammella che negli ultimi mesi sembra essersi spenta. Il problema per il tecnico toscano è che gran parte del suddetto nocciolo duro del Napoli è via con le rispettive Nazionali: chi c'è però sembra recepire alla perfezione i nuovi dettami tattici e mentali. Con Osimhen in cima alla lista.

Il braccio di ferro per il rinnovo

  Il nigeriano, tanto per restare in ambito di discorsi nostalgici del recentissimo passato, sembra tornato quello dei mesi scorsi che si sentiva felicemente al centro del progetto. Un altro indizio lo ha fornito la presenza dell'agente a Castel Volturno, sintomo della riapertura di quel discorso rinnovo che fino a poche settimane fa pareva finito definitivamente in cantina. Non solo: ultimamente cominciavano a farsi sempre più insistenti le voci che vedevano Osimhen in predicato di partire addirittura già a gennaio, con il Chelsea in cima alla lista delle squadre interessate. A dirla tutta, con il Napoli in difficoltà ma comunque ancora in ballo su ogni fronte, lo scenario non è mai sembrato verosimile: specialmente per un presidente come De Laurentiis, notoriamente non abituato a cedere i pezzi da novanta a metà stagione neanche in situazioni contrattuali più estreme di quella che vede protagonista Osimhen. In effetti, i margini per ricucire lo strappo creatosi tra il nigeriano e il club partenopeo ci sono e non sono pochi: l'importante sarà arrivare a una soluzione, in un senso o nell'altro, entro la prossima estate, quella che, senza rinnovo, segnerà l'inizio dell'ultimo anno di contratto. A quel punto aprire le porte all'addio sarà quasi fisiologico onde evitare una dolorosissima partenza a zero a partire dal gennaio seguente. L'alternativa c'è e si chiama rinnovo, ma a quanto pare la strada per arrivare al lieto fine è più lunga e impervia del previsto. Chi si aspettava che lo scudetto potesse fungere da propellente per la firma è destinato a rimanere deluso. Anzi: aver contribuito a raggiungere l'acme del club negli ultimi anni, nell'eterno braccio di ferro tra giocatori e società ha reso i primi più forti di quanto già non lo siano alla luce del potere fornito loro da contratti brevi e da ritoccare con frequenza e sempre al rialzo. Un braccio di ferro che però, si sa, De Laurentiis non ama ingaggiare: anche a costo di perdere a zero o comunque a prezzo di saldo i propri giocatori. Difficile stabilire quanto questa linea dura, alla lunga, sia salutare o dannosa per un club che notoriamente non può contare sulle entrate fisse legate alle infrastrutture. Gran parte del fatturato del Napoli ruota intorno ai risultati sportivi, al marketing e, soprattutto, agli introiti derivanti dalle cessioni dei calciatori. Non a caso, i cicli migliori dell'era ADL sono stati avviati da partenze illustri, con quelle di Edinson Cavani e Gonzalo Higuain a fungere da esempi. Chissà che il prossimo sacrificato di lusso non sia proprio Osimhen, che anche dal punto di vista tecnico sembra arrivato a un bivio: il nigeriano, in azzurro e non, ha già raggiunto l'apice, diventando quindi un potenziale in affare in uscita, oppure esistono ancora dei margini di crescita? Un aiuto nella risoluzione di questo rebus potrebbe fornirlo proprio Mazzarri, che in effetti il primo step lo ha già effettuato con successo: instaurare un ottimo rapporto con Osimhen che, dal canto suo, potrebbe trovare ulteriori motivazioni proprio su suggerimento del nuovo allenatore.

Leggi anche - Italia, Chiesa il fulcro dell'attacco di Spalletti  

Continua a leggere tutte le notizie di sport su