Napoli-Lazio, Garcia: "Uno scontro diretto che vale il doppio"

Il tecnico francese al primo vero esame sulla panchina azzurra, con un innesto in più dal mercato: "Ottimo l'acquisto di Lindstrom, ma non giocherà dall'inizio"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
1 settembre 2023
Rudi Garcia (Ansa)

Rudi Garcia (Ansa)

Napoli, 1 settembre 2023 - Nello scorso campionato, seppur separate da una forbice di punti molto ampia, Napoli e Lazio sono state le prime due della classe. A distanza di pochi mesi per entrambe le squadre sono cambiate diverse cose. Gli azzurri, in particolare, hanno un nuovo allenatore, un nuovo direttore sportivo e diversi nuovi giocatori: eppure, finora di scossoni in seno alla squadra detentrice del titolo non se ne sono visti, come testimoniano le 2 vittorie messe a referto in altrettante partite. Discorso opposto per i biancocelesti, che a loro volta hanno dovuto assorbire i colpi di diversi partenze illustre, in campo e fuori, pur mantenendo intatta la guida tecnica: eppure, l'inizio di campionato è stato a dir poco deludente, nel segno di 2 sconfitte in altrettante partite. Insomma, i temi non mancano per la partita in programma sabato 2 settembre alle 20.45 al Maradona: per entrambe si tratterà in effetti del primo vero banco di prova della stagione, come evidenziato anche da Rudi Garcia nella consueta conferenza stampa della vigilia.  

"Bene Lindstrom, ma... "

  Consueta per modo di dire, dato che una settimana fa l'allenatore francese aveva annullato l'incontro con i giornalisti, alimentando tra l'altro qualche chiacchiericcio su un presunto 'mal di pancia' a causa del mancato approdo nel capoluogo campano di Gabri Veiga e, in generale, di un mercato forse più in sordina del previsto. Invece, a quanto pare, dietro il silenzio di Garcia c'erano solo dei problemi tecnici che sono stati risolti in tempo per la vigilia del match contro la Lazio, presentato quindi degnamente davanti a microfoni e taccuini. Non solo: ancora prima di proiettarsi sul campionato, il tecnico azzurro commenta il recente sorteggio dei gironi di Champions League. "Potevamo beccare un gruppo più facile, ma anche uno più complicato. Il Real Madrid è uno dei club più prestigiosi al mondo e sono felice di incontrarlo dopo che, ai tempi della mia militanza alla Roma, non mi fu possibile sfidarlo nonostante avessi portato io la squadra in Champions League". Garcia non si fa mancare una piccola punta di veleno prima di pensare al mercato, arrivato alle ultimissime battute. "In entrata abbiamo fatto tutto, mentre in uscita ci sarà da sistemare Hirving Lozano e Diego Demme che però, per ora, sono ancora dei nostri". Dopo queste due digressioni, il focus generale torna sulla Lazio. Non senza un dato statistico che (oggi) fa sorridere il Napoli. "E' vero: ho battuto spesso Maurizio Sarri, ma questa non è una sfida tra allenatori, bensì tra squadre. L'importante è vincere in particolare queste sfide contro le dirette concorrenti, perché la posta in palio è doppia". Chissà che tra i protagonisti del match del Maradona non ci sia già Jesper Lindstrom, l'ultimo volto nuovo della sessione estiva del Napoli. "Sono contento di averlo in rosa: è un talento puro che arriva in una squadra che ha già iniziato alla grande il suo campionato. Si tratta di un giocatore forte per il presente, ma utile anche in prospettiva futura. A tal riguardo, anticipo già che non giocherà dall'inizio: preferisco dare la precedenza a chi già c'era e lavorare sui nuovi durante la pausa che arriverà a breve per lasciare spazio alle Nazionali". Detto questo, Garcia prova a tracciare un profilo tecnico di Lindstrom. "Può ricoprire diversi ruoli e non solo in attacco. Il suo habitat naturale è sugli esterni, ma lo vedo bene anche accanto ad un centravanti: è veloce, ha senso del gol e, in generale, lo definirei una risorsa interessante". Insomma, il danese ha superato l'esame agli occhi di Garcia che però, in vista del suo primo scontro diretto sulla panchina del Napoli, preferisce affidarsi al cosiddetto usato sicuro. E che usato sicuro, con Khvicha Kvaratskhelia pronto ad aumentare il suo minutaggio dopo l'infortunio muscolare che l'aveva escluso dalla prima partita di campionato, quella in casa del Frosinone. "Dopo una settimana intera di lavoro sta sicuramente meglio, ma preferisco non dire se giocherà dall'inizio o meno: daremmo troppe informazioni agli avversari".

"Tutti importanti ma nessuno indispensabile"

  Proprio la gara dello Stirpe torna in ballo allorché Garcia analizza il primo scorcio di campionato degli azzurri. "Il fatto che abbiano vinto l'ultimo match e tra l'altro contro una squadra forte come l'Atalanta dà ancora più valore al nostro successo all'esordio. Contro il Sassuolo abbiamo fatto tutto bene, anche se in zona offensiva potevamo e dovevamo essere più incisivi. E' stato però un bene aver concesso così poco agli avversari anche quando eravamo in parità numerica". Volendo trovare un neo, o presunto tale, nell'ambito delle prime partite stagionali del Napoli, a detta di molti emerge un minore coinvolgimento nella manovra di Stanislav Lobotka: un'osservazione che Garcia condivide a metà, specialmente dopo aver spiegato le sue motivazioni. "Ogni allenatore ha le sue idee e fa il suo gioco: nel mio non c'è la dipendenza nei confronti di un solo giocatore, al di là del ruolo che ricopre. Il discorso ovviamente diventa ancora più importante quando si parla dell'elemento deputato alla costruzione delle azioni". Tutto giusto, eppure a Fuorigrotta un totem inamovibile c'è già e risponde al nome di Victor Osimhen. "E' ancora giovanissimo ma è già uno dei più forti al mondo: spero che continui la sua crescita con noi per ancora tante stagioni". Qui il discorso in un certo senso torna al mercato e al fronte rinnovi, che verosimilmente si accenderà nelle prossime settimane, quelle in cui dovrebbe entrare nel vivo anche l'inserimento nel progetto di Natan: un inserimento che, a quanto pare, sta procedendo ad andamento piuttosto tranquillo, per non dire addirittura a rilento. "Ho già risposto a questa domanda nei giorni scorsi. Il ragazzo ha bisogno di tempo e di tranquillità, visto che deve ancora svilupparsi e imparare tanto. Nonostante questo, anche lui prima o poi avrà il suo momento: magari - conclude Garcia - già dopo la sosta, quando dovremo fare i conti con un periodo ricco di partite ravvicinate".

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