Napoli, destini opposti per Kvaratskhelia e Lozano

Il georgiano è vicino al rinnovo, mentre il messicano è in uscita: dopo la pista Premier League spuntano le sirene dell'Arabia Saudita

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
23 giugno 2023
Khvicha Kvaratskhelia (Ansa)

Khvicha Kvaratskhelia (Ansa)

Napoli, 23 giugno 2023 - Chi esce e chi invece non solo resta, ma lo fa anche con i crismi del perno centrale del progetto blindato a doppia mandata: il primo caso è quello di Hirving Lozano, mentre nel secondo è scontato includere Khvicha Kvaratskhelia.  

Il caso Lozano

  Che la storia neanche tanto romantica tra il messicano e il Napoli fosse quasi alle battute finali è tutt'altro che un segreto e non solo per il contratto in scadenza il 30 giugno 2024 e di fatto senza alcuna possibilità di rinnovare. Il problema principale è sempre stato lo stipendio da 4,5 milioni percepito da un giocatore che non ha mai pienamente rispettato le aspettative nate dopo l'investimento operato nel 2019: 38 milioni più bonus nelle casse del PSV Eindhoven per ritrovarsi in rosa un esterno discontinuo, piuttosto fragile fisicamente e forse mai totalmente calato nel calcio italiano, quello in cui agli interpreti delle corsie laterali viene chiesto un lavoro importante anche in fase di ripiegamento. Insomma, non erano rose e in effetti non sono mai fiorite, con il Napoli che ora cerca di limitare i danni aprendo a una cessione inevitabile per scongiurare l'addio a zero l'anno prossimo. Ad aiutare gli azzurri c'è l'annata di grazia del collettivo più che del singolo, con ogni protagonista della cavalcata scudetto che si ritrova inevitabilmente valorizzato sul mercato: anche Lozano, che tra l'altro ha chiuso anzitempo la stagione a causa di un infortunio al ginocchio. Il messicano, che intanto si allena in patria con il Pachuca, piace ancora parecchio in Premier League e chissà che il suo futuro non sia proprio nel campionato dove in effetti tutti i giocatori vogliono approdare. C'è poi chi come Adama Traoré la Premier League è in procinto invece di lasciarla, tra l'altro da parametro zero: fino a qualche settimana fa lo spagnolo sembrava diretto proprio al Napoli, che invece nelle ultime ore sta virando con decisione sul connazionale Yeremi Pino, in forza al Villarreal, individuato come il rinforzo perfetto per completare la catena di destra insieme a Matteo Politano. Prima però serve l'uscita di Lozano, che ha mercato anche nella ricchissima Arabia Saudita: a questo punto, il prezzo base fissato dal club partenopeo (15 milioni) potrebbe essere ritoccato decisamente al rialzo.

Il caso Kvaratskhelia

  Se a destra c'è fermento in entrata e in uscita, a sinistra la situazione appare molto più tranquilla e solo apparentemente più statica. In realtà sotto la cenere cova il fuoco del rinnovo con cui blindare Kvaratskhelia, una delle principali priorità di Aurelio De Laurentiis insieme al discorso analogo (ma più complicato) per provare a trattenere Victor Osimhen. Se nel caso del nigeriano a preoccupare il quartier generale di Castel Volturno è innanzitutto la scadenza (30 giugno 2025), per il georgiano c'è da rinforzare un contratto che poco più di un anno fa fu plasmato a misura di un giocatore semisconosciuto che nel giro di pochi mesi avrebbe dovuto provare a confermare le sue indubbie qualità sul mai banale palcoscenico della Serie A e su quello ancora più impegnativo della Champions League: inutile anche solo sottolineare i riscontri di entrambe queste prime volte. Il boom di Kvara da un lato, specialmente nella prima parte della stagione, ha indirizzato il Napoli verso lo scudetto ma dall'altro ora obbliga proprio il club partenopeo ad aprire il portafogli per dotare l'esterno di un contratto all'altezza di quanto mostrato con estremo profitto prima di quella flessione degli ultimi mesi che ha portato anche alla rinuncia alla partecipazione agli Europei Under-21 in casa: una buona notizia per il Napoli, che vedrà la sua punta di diamante godersi il meritato riposo senza il rischio di un'ulteriore vetrina di certo deleteria quando in ballo c'è una trattativa per il rinnovo. Rinnovo che invece si sta avvicinando a grandi passi, con tanto di bozza di accordo già sul piatto e praticamente pronta per diventare operativa. L'idea è prolungare il sodalizio fino al 2028 (a fronte dell'attuale scadenza fissata nel 2027) con un ingaggio da 3 milioni atto a scacciare qualsiasi tentazione. Il piano di De Laurentiis sembra perfetto per raggiungere lo scopo prefissato: fare di Kvaratskhelia il perno centrale del Napoli del presente ma soprattutto del futuro, due fasi che coincidono con l'avvento in panchina di Rudi Garcia. Il processo forse tuttora in corso di crescita e valorizzazione del georgiano ora passa nelle mani del nuovo allenatore che, dal canto suo, non ha intenzione di stravolgere la ricetta vincente che ha condotto allo scudetto. Allo stesso tempo, da parte del tecnico francese è vietato aspettarsi un utilizzo statico e fisso del 4-3-3, che tanto ha aiutato la verve di Kvaratskhelia: di tanto in tanto il Napoli potrebbe scendere in campo con un 4-2-3-1 che potrebbe essere un'incognita per tanti. Anche per lo stesso numero 77, che già dovrà vedersela con le difficoltà di chi sarà chiamato a confermarsi dopo aver usufruito dell'effetto sorpresa. Questi discorsi saranno di attualità a partire dal ritiro di Dimaro, quando gli azzurri si ritroveranno sul rettangolo verde per cominciare a imbastire la squadra che dovrà difendere lo scudetto. Prima l'attenzione è tutta su un mercato dalle due facce per Lozano e Kvaratskhelia, che per motivi diversi si avvicinano a una fase molto delicata delle rispettive carriere: il messicano si avvia verso la conclusione della sua avventura a due facce all'ombra del Vesuvio, mentre il georgiano sta per diventare ancora più centrale nell'economia del progetto azzurro. Nessuna sorpresa: tutto come in effetti nell'aria ormai da mesi, con la festa scudetto che, in tutti e due i sensi, non ha stravolto i piani iniziali di De Laurentiis, che spera di chiudere presto queste partite prima di concentrarsi su quella ancora più delicata legata al destino di Osimhen. Il tutto senza dimenticare che ci sarebbe da delineare una volta per tutte il futuro di Cristiano Giuntoli, formalmente il ds di un Napoli che invece, mai come ora, è saldamente nele mani del solo De Laurentiis.

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