Napoli, non solo il 4-3-3: Garcia studia la variante del 4-2-3-1

Il tecnico francese non vuole rinunciare al suo modulo preferito. L'ago della bilancia sarà nelle mani di Zielinski e Raspadori, le possibili mine vaganti

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
22 giugno 2023
Rudi Garcia (Ansa)

Rudi Garcia (Ansa)

Napoli, 22 giugno 2023 - Dal 4-3-3 non si deroga: parole e musica di Aurelio De Laurentiis, che proprio su questo diktat ha fondato la caccia all'erede di Luciano Spalletti. Peccato che Rudi Garcia, il nuovo tecnico del suo Napoli, in realtà non disdegni l'utilizzo di un altro modulo, il 4-2-3-1: una versatilità che potrebbe diventare una delle armi più affilate di una squadra che sarà chiamata a ripetersi provando anche a sorprendere gli avversari.

I nuovi accorgimenti tattici

L'intenzione di non stagnarsi su un unico schema l' aveva preannunciata il diretto interessato nella conferenza stampa di presentazione: il tutto proprio al cospetto del patron, il grande maniaco del 4-3-3 e al netto ovviamente dell'incognita sempre in piedi del mercato che, si sa, in questi mesi rischia di scombinare i piani di tutti gli allenatori. Dando fede alla promessa di ADL di toccare il meno possibile la squadra che ha vinto il campionato, il Napoli di Garcia può essere immaginato come una formazione che cercherà il più possibile di non disperdere il lavoro della precedente gestione. Qualche accorgimento però potrebbe esserci, giusto per evitare di cadere in una prevedibilità pericolosa. Il possesso della sfera, per un allenatore che da sempre fonda le sue fortune sul centrocampo, sarà basilare, ma lo sarà anche il recupero immediato della stessa allorché sarà nella disponibilità degli avversari. Inoltre, rispetto a quanto sciorinato da Spalletti, il gioco dovrà essere più verticale e gli esterni saranno chiamati a un lavoro supplementare in fase di ripiegamento. Forse sono proprio queste le latitudini del campo che, in linea teorica, potrebbero preoccupare maggiormente.

Zielinski e Raspadori tra le linee?

Immaginarsi un Khvicha Kvaratskhelia intento a coprire praticamente quasi l'intera corsia per dare una mano al terzino di turno rischia di depotenziare l'Mvp dello scorso campionato, che ha chiuso la stagione in calando lamentando tra l'altro una forma sempre più deficitaria. Insomma, il georgiano va preservato anche in vista di un'annata per lui più complicata alla luce del trattamento che gli sarà riservato dalle difese avversarie, che stavolta saranno consapevoli fin da subito delle difficoltà da affrontare. L'ago della bilancia potrebbero diventare quei giocatori più abituati a galleggiare tra le linee: su tutti Piotr Zielinski e Giacomo Raspadori. Sul polacco ad oggi pende la mannaia del contratto in scadenza il 30 giugno 2024 che di conseguenza, in caso di mancato rinnovo, potrebbe aprire le porte a una cessione. L'ex Sassuolo, a sua volta a caccia di un minutaggio più consistente, potrebbe diventare invece l'arma letale per rifornire di nuove soluzioni tattiche un attacco che, nell'ultima parte della stagione trionfale alle spalle, aveva mostrato dei piccoli cenni di flessione. In effetti già lo stesso Spalletti stava studiando delle soluzioni per valorizzare l'investimento fatto dalla società su Raspadori e per rendere più fluida la manovra offensiva di un Napoli che si prepara a indossare due vestiti, possibilmente belli ed eleganti in egual misura.

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