Napoli, intrigo Osimhen: De Laurentiis parla di rinnovo, ma apre alla cessione

Il patron non chiude le porte ad alcuno scenario, con la compiacenza di Garcia: Jonathan David il possibile sostituto

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
21 giugno 2023
Victor Osimhen (Ansa)

Victor Osimhen (Ansa)

Napoli, 21 giugno 2023 - A parole Aurelio De Laurentiis non solo l'ha confermato ma, nella cornice della presentazione di Rudi Garcia, ha addirittura parlato di una bozza di rinnovo biennale già in piedi: salvo poi ammettere che, in caso di offerta monstre, il bene supremo del Napoli avrà ovviamente la meglio. Il protagonista? Manco a dirlo il solito Victor Osimhen, sempre più al centro della bagarre mercato a dispetto dei segnali contrastanti che arrivano dal quartier generale di Castel Volturno.

La firma promessa

Si comincia proprio dalle dichiarazioni contraddittorie del patron, il grande (sedicente) rivoluzionario del pallone che però, in tal senso, a ben vedere ricalca un copione molto diffuso a ogni latitudine in questa fase dell'anno calcistico in cui forse esiste una sola regola: vale tutto e il contrario di tutto. Chi si aspettava quindi una sparata del presidente atta a delineare con chiarezza la situazione legata al capocannoniere dello scorso campionato non può che rimanere deluso. Mai come in questo caso è però difficile biasimare ADL. Innanzitutto c'è in ballo un contratto non particolarmente lungo: il 30 giugno 2025 incombe perché significa che, a meno di un rinnovo, il Napoli ha di fatto solo questa sessione di mercato per muoversi in libertà e senza sentirsi con le spalle al muro. In effetti, sempre escludendo lo scenario di una nuova firma, l'anno prossimo di questi tempi gli azzurri saranno chiamati ad accettare qualsiasi offerta pur di scongiurare il rischio di perdere a zero nel giro di pochi mesi uno degli attaccanti più seguiti del vecchio continente. Tutto vero, se non fosse che proprio De Laurentiis ha tirato in ballo una sorta di promessa verbale tra le parti per prolungare - probabilmente a fronte di una maxi clausola rescissoria - il sodalizio di ben 2 anni. In questi casi però, non per frenare l'entusiasmo di un'intera piazza, parlare prima delle firme è piuttosto rischioso: specialmente in un ambito che si muove a velocità supersonica come quello del calciomercato. Ciò che è stato detto settimane prima, magari nel pieno dell'euforia e della sbornia della festa scudetto, potrebbe non valere allorché, come ha ricordato quasi a mo' di monito proprio il nuovo allenatore Garcia, la stagione partirà da zero e con tutti i distacchi azzerati. Forse sarà proprio quello il momento, verosimilmente in occasione dell'inizio della preparazione a Dimaro, in cui Osimhen avrà davvero chiaro quale sarà il suo più grande desiderio. Il bivio davanti è piuttosto facile da delineare: provare a confermarsi in azzurro, magari dando anche l'assalto al sogno Champions League oppure lasciare da re assoluto all'apice del proprio rapporto con una piazza riconoscente ma anche esigente.

Il possibile sostituto

Nel bel mezzo di questo bivio si staglia la sagoma di De Laurentiis, che ovviamente avrà l'ultima parola al riguardo giacché, ad oggi, al contrario di quanto succederà a breve per Kim Min-Jae, non ci sono clausole rescissorie da poter bypassare. Il primo passo dell'intera vicenda è consultare Garcia, che a sua volta (almeno in pubblico) è stato piuttosto sibillino: tanti elogi ai protagonisti dello scudetto e in particolare alle stelle della rosa, i classici giocatori che tutti gli allenatori vorrebbero a loro disposizione, ma sempre ricordando che in fondo nessun tassello è insostituibile. Sarà proprio così o semplicemente il tecnico francese ha preferito non entrare subito a gamba tesa sul mercato, a maggior ragione ora che questo settore è chiaramente appannaggio del solo De Laurentiis? Insomma, fare i 'capricci' sui giocatori in questo momento in casa Napoli equivale a creare un punto di rottura con il presidente: non proprio il modo migliore per far cominciare una nuova avventura già ricca di ostacoli. La delicatissima questione Osimhen è di fatto interamente nelle mani di ADL che, in una immaginaria partita di poker, ha giocato le prime due mosse, quasi a voler confondere i top team europei: con il bomber c'è una bozza di accordo di rinnovo, ma a fronte di un'offerta irrinunciabile sarà addio. Insomma, il suddetto tutto e il contrario di tutto. Volendo provare a quantificare la 'proposta indecente', si potrebbe parlare di 150 milioni: un messaggio chiaro e tondo per le varie Chelsea, Manchester United, Bayern Monaco e soprattutto Paris Saint-Germain. Il possibile ipotetico sostituto di Osimhen potrebbe arrivare proprio dalla Ligue 1 e da quello stesso Lille dal quale sbarcò il nigeriano (non senza polemiche legate alle manovre d'acquisto): sul taccuino di De Laurentiis in cima spicca il nome di Jonathan David. Canadese (con passaporto anche statunitense), il classe 2000 si è fatto conoscere al grande calcio - uno step mai scontato per chi arriva da un continente non proprio avvezzo a questo sport - grazie alle sue doti da seconda punta, con in particolare una grande abilità in fase di impostazione. Solo in un secondo step David è cresciuto come centravanti, mostrando un fiuto del gol non da poco anche grazie a doti tecniche di tutto rispetto. Insomma, l'aura del probabile top player c'è tutta: a maggior ragione in caso di passaggio in un laboratorio come quello partenopeo che notoriamente cava il meglio dagli attaccanti. A dirla tutta il prezzo imposto dal Lille, una bottega carissima che il Napoli conosce bene, è a sua volta degno di un giocatore già in rampa di lancio nel calcio che conta: per meno di 60 milioni l'affare non partirà. Problemi di liquidità per De Laurentiis non dovrebbero essercene, considerando che il domino legato a David scatterebbe solo in caso di previo addio di Osimhen che, come noto, porterebbe in dote una somma pazzesca. Proprio il nigeriano si conferma al centro del pianeta Napoli, sia in campo sia fuori. L'altro protagonista, manco a dirlo, è invece il solito De Laurentiis, che nelle prossime settimane potrebbe ritrovarsi a dover prendere una delle decisioni più complicate (e potenzialmente impopolari) della sua gestione: sempre ammesso che l'offerta monstre da 150 milioni arrivi davvero e che il discorso sul rinnovo resti campato in aria e senza riscontri a livello di firme.

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