Napoli, Kim al passo d'addio: il Manchester United pagherà la clausola

Ormai deciso il destino del sudcoreano, che torna in patria e lascia presagire la partenza. Scalvini e Milenkovic in pole come sostituti

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
6 giugno 2023
Kim Min Jae (Ansa)

Kim Min Jae (Ansa)

Napoli, 6 giugno 2023 - Tra i risvolti negativi di una stagione del genere c'è la vetrina di lusso ma sempre aperta in cui vengono esposti tutti i talenti cristallini: figurarsi quelli che possono essere prelevati tramite una clausola rescissoria. E' il caso di Kim Min-Jae, il cui addio diventa sempre più concreto ora dopo ora.

Gli indizi della partenza

Chissà cosa avranno pensato i tifosi del Napoli quando nella gara contro il Bologna, valida per la penultima giornata di campionato, il sudcoreano si è beccato l'ammonizione che, alla luce della diffida pendente ormai da tempo, gli avrebbe fatto saltare l'appuntamento interno contro la Sampdoria dopo il quale è calato il sipario sul campionato. Qualcuno l'avrà letto come un gesto dal sapore di futuro in azzurro: togliersi la spada di Damocle del rischio di saltare per squalifica la prima gara della prossima stagione. Tutto vero, se non fosse che il discorso resta valido a prescindere del club di appartenenza. Club che, con sempre meno probabilità, sarà quello partenopeo. Stavolta non ci sono solo le speculazioni sulla tanto chiacchierata clausola rescissoria, il cui valore è tarato in base al campionato della società di appartenenza. Gli indizi sono tanti: dal trasloco già effettuato da Kim alle parole del suo procuratore, che parla senza mezzi di termini di un viaggio concluso con successo. Parole alle quali fa eco lo stesso classe '96, che dalla sua patria - dove curiosamente nelle prossime settimane effettuerà il servizio di leva militare - afferma di aver vissuto una stagione intensa, chiusa con il raggiungimento di tutti gli obiettivi. Certo, entrambe le dichiarazioni possono essere contestualizzate nell'ambito di un'annata in cui in effetti per Kim, sia a livello personale sia di squadra, è andato tutto oltre ogni più rosea aspettativa. Lo sa bene lo stesso Aurelio De Laurentiis, che probabilmente mai avrebbe pensato a un boom del genere dopo appena un anno del difensore prelevato dal Fenerbahce per 19,5 milioni con il compito pesantissimo di sostituire un certo Kalidou Koulibaly. O forse sì, perché lo stesso patron si era cautelato inserendo nel contratto di Kim quella clausola che nelle prossime settimane rischia di diventare il ben noto boomerang. Da un lato ci sarebbe una plusvalenza sicura che porterebbe nelle classe del Napoli una somma cospicua per dare l'assalto a un degno erede, ma dall'altro sarebbe altrettanto forte l'incognita del nuovo: non sempre le sostituzioni funzionano a dovere, specialmente in un contesto di una squadra reduce dal suo punto più alto. Fatto sta che, al di là delle disquisizioni del caso, ancora una volta il club partenopeo si ritrova spalle al muro e senza molta scelta: è l'aspetto negativo delle clausole rescissorie, strumento che già in passato all'ombra del Vesuvio ha causato conseguenze di vario genere.

I possibili successori

La prima è la caccia al successore, con il Napoli che stavolta non vuole incognite preferendo pescare dalla Serie A. Il profilo preferito da Cristiano Giuntoli, a sua volta in attesa di conoscere il suo destino, è quello di Giorgio Scalvini, sul quale però è forte l'interesse dell'Inter. Nelle ultime ore sta guadagnando terreno il più esperto Nikola Milenkovic: un nome che prenderebbe quota in caso di approdo sulla panchina azzurra di Vincenzo Italiano. Chissà che proprio l'eventuale affondo sul serbo non diventi un modo ulteriore per convincere l'attuale tecnico della Fiorentina, che ha ovviamnete rimandato qualsiasi discorso ai giorni successivi alla finale di Conference League. Il risultato dell'attesissima partita contro il West Ham potrebbe influenzare le vicende di casa Napoli? In realtà no, perché in entrambi i casi Italiano potrebbe sentirsi a fine ciclo in viola. L'unica variabile in questo momento è rappresentata proprio dallo stesso Napoli, la piazza a detta di De Laurentiis più ambita in Europa. In realtà la storia del calcio insegna che gli allenatori di norma preferiscono subentrare a un collega reduce da un'annata negativa rispetto allo scenario opposto, quello nel quale fioccano i paragoni e in cui la prospettiva più rosea è eguagliare quanto fatto dal predecessore. Certo, l'appetito del Napoli non si è esaurito con la conquista dello scudetto. Il bello forse potrebbe cominciare proprio ora che l'assillo tricolore è stato risolto nel migliore dei modi, con il primo obiettivo del club partenopeo che potrebbe diventare il consolidamento ulteriore nelle primissime posizioni della classifica. Il secondo, quello tra l'altro già dichiarato a chiare lettere da De Laurentiis, sarà dare l'assalto alla Champions League, la competizione che quest'anno ha cagionato i maggiori rimpianti alla luce proprio della situazione in campionato molto ben definita. Inoltre ci sarebbe anche la Coppa Italia, quel torneo tanto vituperato nelle stagioni trionfali quanto utile a risollevare gli umori quando invece il piatto piange. Insomma, gli stimoli in casa Napoli non mancano e non mancheranno, a maggior ragione con un tricolore sul petto da difendere per evitare di lasciare il tripudio attuale in pasto a chi parla di un'annata anomala e, in quanto tale, poco attendibile. Insomma, il successore di Luciano Spalletti avrà molta carne al fuoco, così come quello di Kim, il difensore di ferro che il Napoli ha potuto solo accarezzare prima del blitz (quasi) vincente del Manchester United. E dire che De Laurentiis nei mesi scorsi ha anche provato ad evitare questo epilogo, offrendo al sudcoreano un rinnovo atto proprio a cancellare la clausola rescissoria della discordia: anche a costo di rinunciare alla corposa plusvalenza all'orizzonte. Niente da fare: l'offerta della Premier League era impossibile da pareggiare o superare. Al Napoli di quest'avventura breve ma intensa di Kim resterà il ricordo di chi è stato capace di far dimenticare in poco tempo un certo Koulibaly. La speranza all'ombra del Vesuvio è che succeda lo stesso con l'erede del classe '96, che sia Scalvini, Milenkovic o un nome non ancora uscito alla ribalta e magari anche meno suggestivo e conosciuto, com'era appunto quello dell'ex Fenerbahce appena un'estate fa.

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