Napoli, i dubbi viaggiano sull'asse Kim-Natan. E Kvaratskhelia non si sblocca

Mentre prosegue il digiuno del georgiano, il passaggio dal sudcoreano al brasiliano rischia di aver indebolito più del previsto la difesa

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
4 settembre 2023
Khvicha Kvaratskhelia (Ansa)

Khvicha Kvaratskhelia (Ansa)

Napoli, 4 settembre 2023 - L'impressione è che fosse solo questione di tempo prima che il discorso venisse fuori, con la sconfitta contro la Lazio, maturata tra l'altro dopo una prestazione non all'altezza delle aspettative e sul palcoscenico del primo scontro diretto in stagione, che forse ha soltanto accelerato i tempi: al momento le criticità in casa Napoli sono due e affondano le proprie radici nel recentissimo passato.

Il passaggio da Kim a Natan

La prima nasce in sede di mercato e si tratta di una sorta di bomba a orologeria destinata prima o poi a esplodere. E' ciò che probabilmente avrà pensato (e temuto) lo stesso Aurelio De Laurentiis nel momento in cui per sostituire la certezza Kim Min-Jae ha scelto la scommessa Natan. In molti aspettavano al varco il patron e l'intera società per quella che è sembrata fin dall'inizio una mossa azzardata e avventata e non perché il brasiliano, oggi una sorta di oggetto misterioso, sia destinato a essere bollato definitivamente come 'pacco'. La verità l'ha detta a più riprese Rudi Garcia: Natan ad oggi non è pronto per giocare in Serie A. Non esattamente uno scenario difficile da prevedere allorché per raccogliere l'eredità del miglior difensore dello scorso campionato è stato scelto un profilo non proprio di spicco. Insomma, nel capoluogo campano tutti sapevano tutto quel che c'è da sapere su uno 'scambio' in campo destinato a far discutere fin dall'inizio, eppure nulla è stato fatto per provare a semplificare la vita del nuovo allenatore azzurro, già gravato dal pesantissimo testimone raccolto da Luciano Spalletti. Probabilmente tutti, a cominciare dallo stesso tecnico francese, si aspettavano qualche risposta più rassicurante da parte di chi nel Napoli militava già. Si comincia da Amir Rrahmani, il difensore che più ha ballato contro la Lazio e si passa per Juan Jesus, che qualche limite dovuto all'età e al fisico non lo ha mai nascosto, per poi arrivare a Leo Ostigard, che naviga nello stesso limbo di Natan da ben più tempo. Insomma, forse non è proprio un caso che il Napoli si è schiantato contro il primo scoglio serio incontrato finora in stagione, conoscendo l'onta della sconfitta alla giornata 3: nello scorso campionato, quello terminato con il tripudio tricolore, il primo ko arrivò nella giornata 16 (per mano dell'Inter). Ovviamente continuare a vivere nel passato, lanciandosi in confronti a distanza che lasciano il tempo che trovano, è deleterio, oltre a essere poco indicativo di un'attualità che qualche crepa comincia a mostrarla. Ovviamente non al punto da accendere alcuna spia luminosa: di certo non rossa, ma forse anche quella gialla è attualmente prematura. Verosimilmente i primi verdetti seri sullo stato di salute del Napoli arriveranno dopo la sosta, quando ci saranno da affrontare, tra l'altro spesso in trasferta, delle avversarie molto insidiose e, soprattutto, allorché inizierà la ridda della Champions League che finirà con affollare incredibilmente il calendario di partite da disputare. La buona notizia per Garcia riguarda proprio i giorni di lavoro a disposizione per provare a correggere ciò che finora sul pianeta azzurro non sta funzionando a dovere: partendo dall'inserimento dei nuovi (Natan su tutti) passando per una condizione fisica da far crescere, fino ad arrivare al pieno recupero psicofisico di qualche protagonista della cavalcata scudetto che sembra rimasto al passato.

Kvaratskhelia e il nodo rinnovo

Il riferimento va tutto a Khvicha Kvaratskhelia, la cui astinenza in zona gol comincia a diventare un problema serissimo. Basti pensare che un anno fa, di questi tempi e a questo punto del campionato, il georgiano aveva già messo a referto 3 gol e 1 assist, mentre oggi è alle prese con un digiuno in zona gol che dura addirittura da marzo. Niente di allarmante o catastrofico, considerando che anche in questo torneo il numero 77 qualcosa lo ha già prodotto: per la precisione 1 assist. Poco, per l'MVP dello scorso campionato, che proprio nelle prime battute dello stesso aveva cominciato ad apporre i mattoncini che avrebbero poi costruito quel muro di fatto invalicabile per le inseguitrici del Napoli. La crisi realizzativa tuttora in corso è rimarcata da due aggravanti: le continue noie fisiche e, soprattutto, le alte pretese in sede di rinnovo che da questione quasi di routine stanno cominciando a diventare dei veri e propri problemi. La forbice tra domanda e offerta è ancora ampia: il Napoli finora ha messo sul piatto 2,5 milioni più bonus, per arrivare a un totale di circa 3,5 milioni, mentre Kvaratskhelia e il suo entourage spingono per firmare un nuovo contratto fino al 30 giugno 2028 con un ingaggio da 5 milioni di parte fissa più 1 milione di bonus. Di certo di tempo per sistemare questa situazione ce n'è ma, nel contesto del digiuno in zona gol, ogni altro problema viene ingigantito e assume altre sembianze: ovviamente non al cospetto di una piazza ancora ai piedi del georgiano e forse neanche della stessa società, che invece studia un piano per ricompensare i protagonisti dello scudetto. Eppure, la vita e lo sport vanno avanti e rimanere anche solo inconsciamente ancorati al passato non aiuta a costruire un presente all'altezza del tricolore cucito sul petto degli azzurri. Insomma, la tensione sul pianeta Napoli tra ciò che è stato e ciò che è e dovrà essere è forte: una conseguenza quasi normale di una festa attesa per oltre tre decadi. Se agli eroi del recente passato si perdona (quasi) tutto, i volti nuovi si giocano una bella fetta della propria carriera senza godere di alcun credito: su tutti Natan e Garcia, i due principali osservati speciali dell'imminente sosta. Il primo deve evidentemente accelerare il suo ambientamento, mentre il secondo per ora gode della piena fiducia di De Laurentiis. Già, per ora: notoriamente il patron non è nuovo a brusche virate pur di salvare la sua creatura, l'unica priorità assoluta che attualmente si presenta più vulnerabile del previsto e, soprattutto, di quanto lo fosse un anno fa di questi tempi

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