Napoli-Torino, probabili formazioni e dove vederla in tv

Azzurri a caccia del tris in campionato, ma con un pensiero già al Barcellona. Per Juric, squalificato, la voglia di ridare slancio alla classifica dei granata

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
7 marzo 2024
Kvaratskhelia in azione contro la Juventus (Ansa)

Kvaratskhelia in azione contro la Juventus (Ansa)

Napoli, 7 marzo 2024 - Un occhio al Torino e al campionato e un altro al Barcellona e alla Champions League: la stagione del Napoli entra nel vivo e lo fa in un momento in cui la fiducia è in netta risalita, così come il ruolino di marcia dei risultati. La parola d'ordine tanto seguita ora dagli azzurri è continuità: l'unico ingrediente che potrebbe consentire la vera risalita in classifica. Per centrare la terza vittoria di fila i partenopei dovranno battere i granata nella partita in programma venerdì 8 marzo alle 20.45 al Maradona: tra gli obiettivi anche quello di 'vendicare' il rotondo tris incassato nella gara di andata, uno dei punti più bassi dell'annata in corso.  

Le probabili formazioni

  Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Ostigard, Juan Jesus, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Traorè; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. Allenatore: Calzona Torino (3-4-1-2): Milinkovic-Savic; Djidji, Buongiorno, Rodriguez; Bellanova, Gineitis, Linetty, Masina; Vlasic; Sanabria, Zapata. Allenatore: Juric (Squalificato, Paro in panchina)  

Orario e dove vedere la partita in tv

  Napoli-Torino (fischio d'inizio alle 20.45) sarà trasmessa in diretta sia da DAZN, la cui app è disponibile anche sui dispositivi TIMvision Box, Amazon Fire TV Stick, Google Chromecast, PlayStation 4/5 e Xbox (One, One S, One X, Series X e Series S) sia da Sky, sui canali Sky Sport Calcio (numero 202), Sky Sport 4K (numero 213 per chi possiede una tv 4K) e Sky Sport (numero 251): disponibile anche lo streaming sul dispositivo Sky Go.  

Qui Napoli

  Mai come nel caso del Napoli il doppio occhio su Torino e Barcellona non è né casuale né metaforico. A turbare le notti di Francesco Calzona è la questione centrocampo, che dal campionato si intreccia con la Champions League. Nella lista compilata per la competizione continentale più prestigiosa sono stati infatti esclusi Piotr Zielinski, Diego Demme e Leander Dendoncker, ai quali aggiungere l'attualmente infortunato Jens Cajuste, in forte dubbio sia per il Torino sia appunto per il Barcellona: nei prossimi due impegni, a meno di un recupero lampo dello svedese, gli azzurri potranno quindi contare su una mediana composta dai soli André-Frank Zambo Anguissa, Stanislav Lobotka e Hamed Junior Traorè. Insomma, le polemiche del caso, pur al momento attutite dal grande paracadute chiamato risultati, non mancano e tirano in ballo, oltre al trio degli esclusi, anche coloro che a gennaio hanno lasciato il capoluogo campano in prestito e che oggi sarebbero serviti come validi jolly: su tutti Alessio Zerbin e soprattutto Gianluca Gaetano, che intanto a Cagliari sta brillando. Negli altri reparti la situazione è più rosea, al punto che contro i granata potrebbero esserci delle rotazioni preventive. Non tra i pali, dove ci sarà ancora Alex Meret: è certo di una maglia pure capitan Giovanni Di Lorenzo, mentre a sinistra ora dopo ora stanno crescendo le quotazioni di Mario Rui, preferito a Mathias Olivera per una mera questione di turnover. Discorso analogo per Leo Ostigard, in vantaggio su un Amir Rrahmani uscito malconcio dal match con la Juventus ma comunque in predicato di recuperare in tempo per Barcellona: il reparto arretrato sarà completato da Juan Jesus. Detto della mediana, praticamente già fatta, si passa all'attacco, dove a sua volta non dovrebbe esserci alcun turnover e forse neanche il recupero di Cyril Ngonge, che non dovrebbe essere rischiato in vista dei prossimi impegni: al centro resta inamovibile Victor Osimhen, desideroso di ritrovare il gol dopo il rigore sbagliato contro i bianconeri, e ai suoi lati agiranno Matteo Politano e Khvicha Kvaratskhelia, tornato determinante in campo e molto chiacchierato fuori. Il padre del georgiano si propone davanti ai media nazionali (e non) a cadenza ormai quasi giornaliera per ribadire concetti spesso antitetici: il futuro del figlio un giorno è ancora azzurro, un altro diventa una scelta quasi esclusiva del solo numero 77 e un altro ancora dipende da eventuali offerte monstre recapitate sulla scrivania di Aurelio De Laurentiis, che naturalmente rimane l'unico padrone del destino dei pezzi da novanta della rosa senza alcuna clausola rescissoria nel contratto.  

Qui Torino  

 Il pareggio a reti bianche contro la Fiorentina ha lasciato diverse scorie: dalle squalifiche rimediata da Ivan Juric e Samuele Ricci all'infortunio di Ivan Ilic, che raggiunge in infermeria Perr Schuurs, Matteo Lovato, Adrien Tameze e Mergim Vojvoda. Il 3-4-1-2 guidato per l'occasione in panchina da Matteo Paro sarà aperto da Vanja Milinkovic-Savic, protetto da Koffi Djidji, Alessandro Buongiorno e Ricardo Rodriguez, con Raoul Bellanova e Adam Masina come quinti e Gvidas Gineitis e Karol Linetty in mezzo al campo: le punte saranno Antonio Sanabria e Duvan Zapata, innescati dalla fantasia di Nikola Vlasic. Se delle ambizioni del Napoli si conosce tanto, quelle del Torino, attualmente piazzato esattamente a metà classifica, sono più misteriose. La zona che conduce all'Europa non è vicina, così come non lo è quella pericolosa: ancora una volta i granata si ritrovano invischiati nella cosiddetta terra di mezzo, avvalorando così la tesi di coloro che a Urbano Cairo imputano proprio questa stasi dell'intero progetto. A Juric, che domani non sarà in panchina per squalifica, il compito di provare a invertire il trend magari partendo da una fase difensiva di ferro. "Siamo a 13 clean sheet: è il sintomo di una squadra che lavora bene e che non vuole prendere gol, come si è visto anche contro la Fiorentina. Questo atteggiamento sarà fondamentale al cospetto di un Napoli in netta ripresa. Prevedo una partita equilibrata nella quale potranno contare molto gli episodi". Il tecnico granata prova anche a respingere al mittente le critiche su un presunto rendimento piatto dei suoi. "Probabilmente ci manca solo qualche risultato per emettere un giudizio ancora più positivo. Inoltre - continua Juric - paghiamo un inizio di stagione un po' in sordina: poi ci siamo ripresi sul piano del gioco, ma ci manca sempre qualche dettaglio per spiccare definitivamente il volo". A tal riguardo, la ricetta per riaccendere la miccia e l'entusiasmo è solo una. "Ci serve un colpo a effetto". Magari proprio al Maradona.

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