Napoli, parte l'assalto a Buongiorno. Film sullo scudetto: tensione tra Calzona e Adl
Mentre prova a decollare il mercato estivo nel segno del difensore del Torino, la pellicola celebrativa scontenta il tecnico azzurro, che avrebbe voluto più concentrazione in vista di Udine
Napoli, 3 maggio 2024 - Come provare a fare mercato prima di aver scelto il prossimo allenatore nel contesto di un casting che, invece di assottigliarsi, vede sempre più nomi annessi al proprio elenco? E, ovviamente, senza sapere con quale modulo giocherà il Napoli del futuro? Eppure, il lavoro nel quartier generale di Castel Volturno ferve con un incredibile anticipo, quasi a voler scacciare via il ritardo invece quasi patologico di un anno fa, quando il clima che si respirava nel capoluogo campano era ben altro. Curiosamente, in questi giorni ci penserà il film celebrativo dello scudetto a fare da fil rouge tra un passato trionfale e un presente deludente. Chissà che quello che a molti tifosi sembra soltanto un coltello che gira in una piaga ancora sanguinante non diventi per la squadra uno stimolo a ritrovare quell'orgoglio buono per chiudere al meglio un campionato che potrebbe regalare ancora una qualificazione per una delle prossime competizioni europee. Al momento, classifica alla mano, gli azzurri sembrano maggiormente candidati per un posto nella prossima Conference League, prestando così il fianco all'ala più critica della piazza partenopea che, tra il serio e il faceto, fa il parallelismo con i fasti di un anno fa, lanciando quasi una pellicola virtuale pronta a fare competizione a quella ufficiale di Aurelio De Laurentiis: dallo scudetto alla Conference League. La risposta del patron, a margine della prima del film, è stata eloquente: "Chi pensava di vincere due volte di fila il campionato è un illuso: il Manchester United lo testimonia". In realtà, restando alla Serie A, qualche precedente di filotto c'è, ma evidentemente la cosa non interesse ad ADL, più propenso a promuovere la sua ultima fatica cinematografica che ad addentrarsi nelle statistiche dettagliate della massima lega italiana. Guai però a pensare a un mero effetto nostalgia pronto a essere sfoderato dal presidente per gettare fumo negli occhi con il fine di nascondere quanto fatto (o non fatto) quest'anno, con il tricolore cucito sul petto non onorato forse nel modo auspicato: a fari spenti nel quartier generale di Castel Volturno si lavora per costruire il Napoli che sarà ancora prima di scegliere allenatore, con Alessandro Buongiorno come primo obiettivo assoluto.
L'offerta per Buongiorno
La scelta del giocatore e, ancor prima, del ruolo non è casuale: gran parte delle fortune di una squadra le fa la difesa, al di là dell'eco mediatico che va quasi sempre a chi i gol li fa anziché provare a farne subire il meno possibile. Basti pensare che un anno fa il Napoli, in totale, aveva incassato appena 28 reti a fronte delle 43 subite finora, a campionato ancora in corso. Numeri impietosi che servono a spiegare in parte l'involuzione di una squadra rimasta quasi immutata nei suoi effettivi rispetto a quella dello scudetto, con l'eccezione rappresentata dalla partenza di Kim Min-Jae, che a sua volta al Bayern Monaco non si sarebbe confermato sugli stessi livelli. Insomma, senza scomodare i sostituti designati del sudcoreano e il rendimento che avrebbero messo in campo, è chiaro che la prima urgenza in casa Napoli sia puntellare il reparto arretrato, che rischia di perdere diversi protagonisti la prossima estate: in uscita, tanto per restare soltanto alla batteria dei centrali, ci sono Juan Jesus e Leo Ostigard, oltre a Natan, il rimpiazzo ufficiale di Kim che sarebbe diventato, suo malgrado, l'emblema dell'intero deludente mercato della scorsa estate. Forse, magari, qualcuno di questi attuali protagonisti azzurri, tramite l'allenatore del futuro, potrà meritarsi un'altra chance, ma intanto almeno un difensore di livello serve e in casa Napoli è stato individuato in Buongiorno. Il Torino però, si sa, è una bottega cara e lo stesso classe '99 è molto legato ai colori granata al punto da avere, nel recente passato, rispedito al mittente un'offerta di tutto rispetto dell'Atalanta, che oltre ai soldi metteva sul piatto il palcoscenico europeo. Ecco, questa certezza il Napoli al momento non ce l'ha, ma De Laurentiis ha comunque intenzione di sferrare il primo, e magari già decisivo, assalto per Buongiorno grazie a 35 milioni di parte fissa più 5 di bonus. Parlare di fumata bianca è ancora prematuro, ma di certo lo scatto degli azzurri sembra buono e, soprattutto, in largo anticipo sulla concorrenza: altro che l'immobilismo di un anno fa.
Il retroscena della prima del film
Quasi come una 'maledizione', il raffronto tra presente e passato torna spesso a galla e lo fa grazie a diversi spunti: non ultimo, appunto, il film sullo scudetto. Stavolta però non c'entrano i tifosi, bensì Francesco Calzona, l'attuale allenatore del Napoli che vivrà queste residue partite sulla panchina di Fuorigrotta sempre più con le stimmate del traghettatore che, in quanto tale, non ha molta voce in capitolo. Un'ulteriore riprova è arrivata proprio 'grazie' alla prima della pellicola del tricolore, alla cui visione ha assistito l'intera squadra: praticamente ciò che Calzona non voleva per non distrarre il gruppo in vista della delicatissima trasferta di lunedì sera a Udine. Il club partenopeo, nella figura di De Laurentiis (non esattamente una novità), ha invece deciso diversamente, bypassando l'input del proprio allenatore, sempre più ai margini anche e soprattutto nei confronti dei giocatori, che già a Empoli, per espressa dichiarazione del diretto interessato, non avevano fatto ciò che era stato chiesto loro. Insomma, se mai ce ne fosse, è chiaro che il futuro di Calzona sarà altrove. Il problema riguarda la stretta attualità: creare altri scollamenti e tensioni interni è l'ultima cosa di cui ha bisogno il Napoli per cercare di centrare la qualificazione almeno alla Conference League, l'obiettivo minimo odierno dopo che in estate, lo stesso livello, era fissato per la Champions League. Cambiano i tempi, le ambizioni e pure le dichiarazioni, con De Laurentiis che un anno fa parlava di apertura di un ciclo e che oggi, invece, nega la possibilità di ripetersi. Per non parlare della difesa: dall'incubo Natan al sogno Buongiorno, inseguito con sempre più forza.
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