Napoli-Roma, Calzona: "Situazione peggiore di quella che mi aspettassi, ma ora reagiamo"
Il tecnico calabrese, al ritorno in conferenza stampa, prova a scuotere gli azzurri dopo la caduta di Empoli: "Quel pomeriggio ci è mancato tutto: specialmente la voglia di non prendere gol e poi di rimediare"
Napoli, 26 aprile 2024 – L'ultima volta che la sua voce era stata sentita prima di una partita in ballo c'erano ancora la Champions League e il ritorno contro il Barcellona, dopo che la gara di andata aveva segnato il suo debutto sulla panchina del Napoli: a distanza di settimane Francesco Calzona torna a parlare in una conferenza stampa pre-partita e lo fa due giorni prima della delicatissima sfida interna contro la Roma, in programma domenica 28 aprile alle 18, e quasi una settimana dopo la debacle di Empoli, che si era tinta di giallo anche per i presunti malumori che aveva creato in seno agli azzurri. In realtà Nicola Lombardo, responsabile della comunicazione del club partenopeo, ci tiene subito a rettificare che quella del tecnico calabrese non sarebbe stata una conferenza stampa pre-partita, ormai un concetto tabù dalle parti di Castel Volturno, dove le lotte intestine si mischiano a quelle con il mondo esterno, bensì una di mezzo termine a 5 giornate dalla fine del campionato.
"Ritiro produttivo, no punitivo"
Dopo la premessa, il microfono va a Calzona, come tutti ancora scottato dalla sconfitta del Castellani. "Fino a quella partita avevamo creato sempre tanto anche nei ko, ma a Empoli sono emersi anche i nostri problemi offensivi, che ho riferito ai ragazzi perché insieme abbiamo il dovere di provare a finire al meglio la stagione: per noi e per il lavoro che facciamo ma soprattutto per la piazza. In settimana abbiamo lavorato bene, pur in un clima sommesso almeno fino a oggi, quando ho visto che è tornato un po' di entusiasmo. E' un ingrediente che ci servirà in vista della Roma, una squadra molto forte e motivata che arriverà qui per dare tutto per vincere per i suoi obiettivi. Anche noi avremo i nostri: su tutti ci muoveranno l'orgoglio e la voglia di rivalsa". Forse per la prima volta da parte di Calzona viene accantonato il possibilismo sulla qualificazione alla Champions League, sulla carta ancora possibile, per fare spazio a un doloroso realismo. "Abbiamo buttato via tante occasioni per accorciare sulle posizioni buone per accedere alla prossima competizione europea più importante. Ora dobbiamo cambiare pensiero e ragionare partita per partita. La prima ci opporrà alla Roma e ho detto ai ragazzi che il nostro futuro dipende da noi ma anche dagli avversari, con i giallorossi che saranno i primi. Scenderemo in campo e vedremo cosa ne verrà fuori". Il cliente è tosto ma chissà che il Napoli non si ritrovi, almeno per un giorno, proprio in un contesto simile che in teoria sembra suggerire altro. "Prima del risultato mi interessa la prestazione. Voglio vedere belle trame con la palla e il desiderio di rincorrere gli avversari quando invece il possesso è loro: due cose, soprattutto la seconda, che ultimamente non ho visto. Il risultato è spesso una conseguenza della prestazione: per ora mi interessa giocare di carattere". L'obiettivo è scacciare via quel concetto di apatia mentale espressamente dichiarato dopo la debacle di Empoli, con il primo step che potrebbe essere stato apposto richiamando la squadra in ritiro due giorni prima. "In realtà volevamo stare di più insieme anche per renderci conto di quello che ci sta mancando. Non lo definirei un ritiro punitivo, ma produttivo".
I mali del Napoli
Al di là dei tecnicismi verbali, la sostanza resta immutata e parla di una squadra che ha diverse lacune: una riguarda i palloni alti, curiosamente proprio uno dei punti forti della Roma prossima avversaria. "Io lo vedo più che altro un problema di difesa della porta e non solo di approccio verso i traversoni, visto che abbiamo preso gol anche con i cross bassi. Inoltre - continua Calzona - non soffriamo soltanto negli uno contro uno: contro l'Empoli, per esempio, il loro attaccante (Alberto Cerri, ndr) era marcato da due dei nostri. E' un problema di posizionamento ma anche di voglia di non prendere gol che manca e mi dispiace tanto soprattutto per i nostri tifosi, sia in trasferta sia in casa: è inutile arringarli e dir loro di sostenerci se poi mettiamo in campo queste prestazioni. Tocca a noi ora provare a farli accendere". Quando si è reduci da un campionato dominato e da uno scudetto vinto senza mai soffrire il tonfo è ancora più doloroso, così come lo è il calo delle ambizioni che oggi vede il Napoli al massimo in lotta per Europa League o Conference League. "Secondo me si sbaglia a fare i paragoni con la squadra di un anno fa. Basti pensare ai problemi, ben più di quelli preventivati, di cui mi sono accorto dopo pochi giorni dal mio insediamento. Ci sono diversi errori nella costruzione e i giocatori arrivati per sostituire i partenti non hanno inciso come era lecito aspettarsi. Ma i responsabili sono tutti: dai giocatori, a prescindere dal momento di approdo qui, alla società, che ringrazio per il sostegno continuo offertomi soprattutto nella figura del presidente, e al sottoscritto". Calzona poi ci tiene a respingere un'accusa piovuta sul suo conto. "Sento dire di aver utilizzato male certi giocatori, in particolare i nuovi acquisti, ma in realtà io guardo il lavoro svolto in settimana e in base a quello prendo le decisioni migliori per la partita". Un'altra diceria riguarda il futuro: a detta di molti, le chance a dir poco esigue di conferma sulla panchina azzurra forse addirittura fin dal suo insediamento potrebbero aver minato sul nascere l'avventura del tecnico calabrese, che non ci sta. "Siamo dei professionisti, pagati tra l'altro per fare ciò che desideravamo fin da bambini. Ci sono dei lati negativi, certo, ma è il nostro lavoro. A me le voci su ciò che sarà non disturbano e dovrebbe essere così anche per i giocatori, chiamati a loro volta a rendere al meglio per convincere la società eventualmente a continuare a puntare su di loro anche per la prossima stagione". Infine un commento sulla Roma. "Sarà una gara ricca di insidie: su tutte la loro fisicità e la bravura che hanno di verticalizzare, cosa che noi soffriamo tanto".
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