Napoli, avanza Pioli. Ma lo spogliatoio è una polveriera: i retroscena di Empoli

Prende quota la candidatura dell'attuale tecnico del Milan, ma i problemi da risolvere per De Laurentiis restano tanti: tra essi la situazione di Kvaratskhelia e la 'minaccia' dell'agente Giuffredi

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
23 aprile 2024
Stefano Pioli (Ansa)

Stefano Pioli (Ansa)

Napoli, 23 aprile 2024 - Il finale di stagione in calando del Milan, con la 'ciliegina sulla torta' apposta dalla brutta prestazione nel derby che ha consegnato all'Inter la matematica dello scudetto, oltre alla precedente eliminazione dall'Europa League per mano della Roma, sta in un certo senso facendo il gioco di Aurelio De Laurentiis che, a maggior ragione dopo i continui dinieghi del pupillo Antonio Conte, ha messo sempre più nel mirino Stefano Pioli al punto che esiste già una proposta di contratto da 3 milioni di stipendio a stagione. Per non tornare a costruire su macerie che, in quanto tali, si presentano instabili e fragili, il patron deve fare tesoro dei tanti errori commessi in questa stagione disastrosa e sistemare prima ciò che oggi non funziona in casa Napoli: non esattamente poche cose. Il bubbone è esploso a Empoli e non soltanto tramite la brutta prova che ha generato la sconfitta numero 10 in campionato: i retroscena del Castellani si fanno sempre più copiosi e dettagliati, lasciando immaginare uno spogliatoio spaccato e neanche da poco tempo.  

I retroscena di Empoli

  L'ennesimo colpo alla squadra campione d'Italia in carica l'ha assestato Mario Giuffredi, uno dei procuratori più fumantini del panorama, che ha confermato l'esistenza di malumori intestini agli azzurri a partire da agosto. Tutto, probabilmente, nacque all'indomani della festa tricolore, tra rinnovi mancati e arrivati tardi (o addirittura mai) e premi economici che potrebbero aver fatto la stessa fine. Le divergenze di vedute interne, nel corso della stagione, avrebbero riguardato diversi ambiti: l'ultimo in ordine cronologico riguarda proprio il recente match del Castellani, con alcuni giocatori che non avrebbero voluto recarsi sotto la curva ospite per chiedere scusa e incassare l'ira dei propri tifosi. Ancora prima, tra primo e secondo tempo, pare che negli spogliatoi della casa dell'Empoli si siano consumati diversi scontri verbali tra vari protagonisti azzurri. Insomma, una polveriera che lascia ulteriormente presagire la capillare rivoluzione estiva che, a detta sempre di Giuffredi, riguarderà da vicino tutti i suoi assistiti, che potrebbero o, peggio ancora, vorrebbero lasciare il capoluogo campano. Dunque, dando per buone le parole del procuratore, per Giovanni Di Lorenzo, Mario Rui, Matteo Politano, Michael Folorunsho e Gianluca Gaetano (oggi in prestito rispettivamente al Verona e al Cagliari) l'avventura al Napoli è alle battute conclusive: facile a dirsi, meno a farsi. A pesare sono innanzitutto le motivazioni contrattuali: elementi esperti, e quindi già con un mercato in teoria più in salita, come capitan Di Lorenzo, Politano e Mario Rui sono legati al club partenopeo da accordi ancora piuttosto lunghi (nell'ordine fino al 2028, 2027 e 2026), oltre a incassare stipendi piuttosto pesanti. La situazione è diametralmente opposta per Folorunsho e Gaetano, due giovani (ma ormai neanche tanto più tali) dai quali il Napoli potrebbe voler ripartire nella sua rifondazione: a detta di Giuffredi, che conosce bene la piazza partenopea e l'impazienza e la severità che spesso riserva ai propri virgulti, ciò potrebbe non essere più possibile. Peccato che qualsiasi decisione, appunto, passerà da diverse altre teste e quindi neanche più dalla sola di De Laurentiis: il pensiero va al nuovo direttore sportivo in pectore Giovanni Manna e al tecnico del futuro, che non è detto che si ritrovi ad allenare gli attuali pezzi da novanta della rosa.

Kvaratskhelia sempre più in bilico

  La condanna della matematica non c'è ancora, ma l'ultima giornata di campionato ha inferto un pesante colpo alle speranze del Napoli di qualificarsi alla prossima Champions League. Eppure, paradossalmente, la sconfitta della Roma contro il Bologna, al netto della partita da concludere contro l'Udinese, complice l'imminente scontro diretto al Maradona potrebbe sorridere agli azzurri: battere i giallorossi, grazie ai 5 slot ormai ufficiali per la competizione continentale più prestigiosa, rappresenta davvero l'ultima chance per continuare a sognare. Certo, la missione rimarrebbe comunque complicata perché, classifica alla mano, tra Roma e Napoli stazionano Atalanta e Lazio, non esattamente clienti facili. Eppure, a qualcosa devono pur aggrapparsi i partenopei per darsi motivazioni in vista del finale di stagione, oltre a quella che riguarda l'accesso a qualsiasi competizione europea, senza ormai più troppa capacità di scegliere, per mantenere in vita la striscia di presenze di fila. In realtà, un incentivo extra dovrebbe arrivare dal recente passato del Castellani, il teatro dell'ennesima debacle stagionale e di un ulteriore strappo con la tifoseria, che ha messo nel mirino, senza più alibi e scusanti, anche e soprattutto i big della rosa. Se la situazione di Victor Osimhen è ormai nota da mesi, con il maxi rinnovo firmato nei mesi scorsi che in realtà dovrebbe servire 'soltanto' a cavare il massimo dalla sempre più probabile cessione estiva, quella di Khvicha Kvaratskhelia è molto più incerta e delicata. Il georgiano, complice un contratto ancora lungo, rientra in quel novero di giocatori ancora in attesa del cosiddetto premio scudetto, con quello stipendio da 1,5 milioni che non è mai cresciuto di pari passo con la fama e la notorietà del diretto interessato. Non solo non ci sono novità dal fronte rinnovo, ma addirittura il numero 77 si sta progressivamente sfilando dall'elenco, per la verità ormai quasi vuoto, degli incedibili in vista dell'imminente prossima sessione di mercato. Colpa di un rendimento sul campo, a parte qualche lampo, mai all'altezza dei fasti della scorsa stagione, quella che aveva creato il mito di Kvaradona e forse anche di qualche intemperanza extra: dalla presenza di un padre molto loquace e ingombrante a quella di un agente più o meno sulla stessa falsariga. E magari di mezzo c'è anche lo stesso Kvaratskhelia, uno dei leader dello spogliatoio che, in quanto tale, potrebbe essere fortemente coinvolto nella lotta intestina in corso che rischia di inficiare anche la prossima stagione. Gli spettatori interessati alle tumultuose vicende di casa Napoli non sono pochi e al momento in prima fila si staglia la sagoma di Pioli, la bestia nera degli azzurri mai come adesso vicina a chiudere un cerchio.

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