Napoli, giallo Rrahmani: convocato dal Kosovo, salterà l'Empoli

Il difensore è stato chiamato per il recupero del match rinviato lo scorso 15 ottobre. Garcia dovrà quindi varare le contromisure: il tutto ancora senza Osimhen

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
6 novembre 2023
Amir Rrahmani (Ansa)

Amir Rrahmani (Ansa)

Napoli, 6 novembre 2023 - Complice l'infortunio che l'ha tenuto a lungo ai box nella prima parte della stagione e forse l'assenza di un partner di difesa solido come Kim Min-Jae, Amir Rrahmani non è il baluardo invalicabile di un anno fa. Eppure, il Napoli continua a mostrare una maggiore solidità con in campo il kosovaro, attualmente al centro di una sorta di caso diplomatico che affonda le sue radici nella contemporaneità di due partite di importanza capitale nei rispettivi ambiti.

Le partite della discordia

Si comincia da quella degli azzurri contro l'Empoli, in programma domenica 12 novembre alle 12.30: sulla carta una sfida non impossibile per i campioni d'Italia, che però finora al Maradona hanno faticato non poco per trovare una certa continuità di rendimento. Inoltre, i toscani notoriamente sono una squadra dal rendimento difficile da prevedere: a grandi tonfi si alternano senza troppi complimenti delle imprese altrettanto memorabili e inattese. Gli stessi partenopei, negli anni, hanno sperimentato le facce molteplici della trappola Empoli. Poi c'è l'altra sfida, quella delle 20.45 che metterà di fronte Kosovo ed Israele nell'ambito del Gruppo I di qualificazione ad Euro 2024 ed inizialmente in programma lo scorso 15 ottobre: lo scoppio del conflitto bellico nella Striscia di Gaza ha ovviamente indotto al rinvio del match. La nuova data è appunto domenica 12 novembre: proprio il giorno in cui il Napoli proverà a tornare alla vittoria a Fuorigrotta dopo diverse battute a vuoto. In realtà, la scelta è stata già fatta dal diretto interessato, che ha risposto alla chiamata della propria Nazionale, con Rudi Garcia e il resto del club partenopeo che hanno dovuto prendere atto della decisione del proprio difensore più solido. Se la cattiva notizia è questa, la buona è che Rrahmani sarà ovviamente a completa disposizione per un altro appuntamento cruciale del Napoli, tra l'altro sempre nella cornice del Maradona: quello di Champions League contro l'Union Berlino, in programma mercoledì 8 novembre alle 18.45. In quell'occasione il kosovaro sarà regolarmente al centro della difesa azzurra, pronto a far coppia probabilmente con Natan, a sua volta fresco e riposato dopo il derby con la Salernitana saltato per squalifica. Insomma, per diversi motivi non c'è continuità in seno alla difesa del Napoli: non esattamente il miglior ingrediente per andare a caccia di una maggiore solidità. A tal riguardo, il match dell'Arechi potrebbe non fungere da test particolarmente probante, dato che al cospetto degli azzurri c'era uno dei peggiori attacchi del torneo. Curiosamente, sulla carta andrà ancora meglio al Napoli nel prossimo turno, quello 'incriminato' alla luce dell'assenza di Rrahmani: a Fuorigrotta arriverà l'Empoli, finora non esattamente una macchina da gol.

Osimhen ancora fuori (e in orbita Chelsea)

 Guai però a sottovalutare l'impegno: per informazioni chiedere alla Fiorentina, prima corsara al Maradona e poi travolta a domicilio proprio da una delle squadre, appunto, meno prevedibili in assoluto. Chi si aspettava il rientro di Victor Osimhen già contro la formazione allenata da Aurelio Andreazzoli è destinato a rimanere deluso. In realtà, non c'è alcun ritardo sulla tabella di marcia stilata nei giorni scorsi, quella che comunque aveva preso atto di uno sfasamento rispetto alle previsioni iniziali. Semplicemente, dopo le parole di Garcia nel dopopartita di Salerno, qualcuno aveva immaginato il rientro in campo quasi immediato del nigeriano, che invece sarà ancora fuori dai giochi almeno fino al match contro il Real Madrid, in programma il 29 novembre. In effetti, immaginare un ritorno di Osimhen a ridosso della sosta per lasciare spazio alle Nazionali sarebbe stato poco plausibile e in linea con quanto successo nella precedente pausa, quella che aveva causato proprio l'infortunio del numero 9 azzurro: rendere disponibile ora il nigeriano significherebbe correre il rischio di incappare in una convocazione lampo da parte della rappresentativa africana. Insomma, un affronto troppo grande per Aurelio De Laurentiis, che notoriamente non nutre una grande simpatia (per usare un eufemismo) nei confronti delle Nazionali. In effetti, il Napoli sta dimostrando di avere un attacco competitivo anche senza il proprio bomber principe, che può quindi recuperare con calma dal proprio infortunio: con 'supplenti' come Giovanni Simeone e, soprattutto, Giacomo Raspadori la fretta sarebbe controproducente. I veri problemi nascosti intorno al pianeta Osimhen sono dunque ben altri: su tutti spicca quel rinnovo di contratto che, con l'incedere inesorabile del tempo, sembra sempre più improbabile. Senza la tanto agognata firma, tra l'attaccante e il Napoli rimarrebbe in piedi l'attuale accordo in scadenza il 30 giugno 2025: un invito implicito a un trasferimento che diventerebbe di fatto obbligatorio la prossima estate. Pena il rischio di un sanguinosissimo addio a zero che le casse del club partenopeo non potrebbero permettersi. In realtà, tra il Napoli e Osimhen è calato un gelo tale da far presagire un possibile scossone già a gennaio, con il Chelsea che sembra intenzionato a tentare il colpaccio lampo per anticipare la concorrenza. Difficile che De Laurentiis voglia cedere a metà stagione la stella di una squadra che, per giunta, non sta vivendo una prima parte di annata particolarmente positiva. Certo, l'attacco è l'ultimo dei problemi di Garcia, che nel reparto avanzato può addirittura concedersi il lusso di far ruotare gran parte dei protagonisti senza incappare in un calo del fatturato offensivo. Lo stesso exploit di Raspadori, ormai di fatto una prima punta in pianta stabile dopo i tanti esperimenti dei mesi scorsi, sembra spingere via Osimhen: specialmente al cospetto della cosiddetta offerta irrinunciabile. In effetti, con l'onda lunga dello scudetto (in parte) ancora in essere, la stessa severissima piazza partenopea, a sua volta rimasta scottata da qualche uscita via social del nigeriano durante la bufera di inizio autunno, in questo momento potrebbe accettare (quasi) di buon grado una cessione che in altri tempi avrebbe generato una sommossa. Quel che è certo è che gennaio non è lontano. Dunque, tra poche settimane la situazione sarà più chiara: in un senso o nell'altro.

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