Champions League, il Napoli si qualifica se... Le possibili combinazioni
Nonostante la sconfitta contro il Real Madrid, gli azzurri restano vicini allo step successivo: a decidere sarà lo scontro diretto finale contro lo Sporting Braga
Napoli, 30 novembre 2023 - Quanto sposta gli equilibri una decade (e oltre): all'epoca della sua prima intensa avventura sulla panchina del Napoli, Walter Mazzarri avrebbe parlato del risultato maturato contro il Real Madrid certamente come di una sconfitta di prestigio rimediata da una squadra, la sua, con diverse ambizioni e caratura rospetto ai rivali, con un nome che basta a mettere i brividi. Nell'anno domini 2023 la canzone è diversa: gli azzurri si presentavano al Bernabeu da campioni d'Italia e da formazione che da anni bazzica con ottimo profitto in Champions League. Impossibile però dimenticare la tempesta chiamata Rudi Garcia che ha quasi portato alla deriva una barca che invece è ancora pienamente in gioco su ogni fronte: anche per staccare il tanto agognato pass per gli ottavi di finale.
Il Napoli si qualifica agli ottavi se...
Una mano ai partenopei arrivava intanto dal contemporaneo match tra Sporting Braga e Union Berlino, con i padroni di casa presto in svantaggio sia sul piano numerico sia nel risultato. Andando con ordine, Sikou Niakaté va fuori in anticipo e complica ulteriormente la vita dei suoi anche in ottica Maradona: considerando che il maliano decise la gara di andata con un goffo e clamoroso autogol, non è detto che la notizia sia positiva per il Napoli, che da lontano deve ringraziare Robin Gosens, l'autore della rete del momentaneo vantaggio dei tedeschi, poi ripresi da Alvaro Djalò per il definitivo 1-1 che cristallizza la situazione del Gruppo C alla vigilia dell'ultimo round. Al primo posto, a punteggio pieno (15), svetta un Real Madrid stellare nonostante le assenze, seguito dal Napoli (7), dallo Sporting Braga (4) e infine dall'Union Berlino (2), la Cenerentola che fino a qualche settimana fa sembrava spacciata e che invece, paradossalmente, culla ancora la speranza di entrare nel lotto delle retrocesse in Europa League. Merito anche del punticino strappato al Maradona in una serata che evidenziò ulteriormente le carenze della gestione Garcia, che lasciano quindi un'eredità complicata ma non impossibile a Mazzarri. Le combinazioni per accedere agli ottavi sono tante e quasi tutte sorridono agli azzurri, che avanza nella competizione continentale più prestigiosa se vince, se pareggia ma anche se perde, a patto di farlo con un solo gol di scarto in virtù del successo per 2-1 maturato a settembre a Braga. In caso di arrivo a pari punti (7) grazie a una vittoria con un solo gol di scarto a opera dei portoghesi nella gara in programma martedì 12 dicembre al Maradona il primo criterio da esaminare saranno i punti fatti negli scontri diretti, seguiti dalla differenza reti negli scontri diretti e dai gol segnati negli scontri diretti: secondo tutti questi dati le due squadre saranno perfettamente pari. A quel punto entrebbe in gioco il quarto e decisivo parametro, quello della differenza reti globale, che ovviamente continuerebbe a premiare il Napoli (oggi a -1 contro il -4 dello Sporting Braga). Da qui l'esigenza dei lusitani, che non possono contare su statistiche particolarmente positive, di espugnare l'impianto di Fuorigrotta con almeno due gol di scarto.
Sogno Champions per De Laurentiis
Insomma, il primo assaggio di Napoli formato Mazzarri 2.0 visto tra Gewiss Stadium e Santiago Bernabeu, due campi (con le dovutissime proporzioni) molto ostici, non sembra in predicato di avere difficoltà a centrare quello che all'alba della stagione era stato fissato come il primo traguardo minimo da Aurelio De Laurentiis, che notoriamente ha nella Champions League uno dei suoi pallini. In effetti, a maggior ragione dopo lo scudetto vinto la scorsa stagione, il patron ha capito che per far salire realmente il suo club ai piani altissimi del calcio internazionale occorre un acuto di rilievo nello stesso. Il recente passato, con la finale centrata dall'Inter e con lo stesso Napoli arrivato ai quarti di finale ed eliminato dal Milan non senza rimpianti, ha insegnato che la missione non è possibile. Certo (e qui si torna al discorso rimpianti), uno scenario idilliaco ed apparecchiato come quello dell'anno scorso, con il capitolo campionato (e scudetto) in cassaforte per gli azzurri fin dalle prime battute della primavera, difficilmente si ripeterà. Se questa è la cattiva notizia, la buona è che il progetto Napoli è ancora vivo e vegeto. In campo e fuori. Il rettangolo verde parla di una squadra tornata appunto a essere squadra: quella che apparentemente sembra una banalità è invece uno scenario tutt'altro che scontato e la recente fallimentare era Garcia l'ha ricordato anche alle frange più ottimiste della piazza azzurra. Il 'fuori' tira invece in ballo i conti del club partenopeo, tornati perfetti proprio grazie alla trionfale scorsa stagione, quella dello scudetto e del cammino record in Champions League. Qui riemerge il tarlo di ADL, che torna a mostrare la versione tronfia di se stesso dopo qualche decisione miseramente sbagliata. La nuova retta via risponde al nome di Mazzarri, il vecchio che si fa nuovo per rianimare il Napoli. Le prime risposte sono confortanti in entrambe le competizioni affrontate finora, anche se il difficile arriverà ora che il tour de force in campionato entrerà nel vivo e che il faccia a faccia decisivo in Champions League si avvicina a grandi passi. Parlando proprio dell'impegno imminente, quello contro l'Inter, a preoccupare è la cornice del Maradona: un bel paradosso se si pensa al clima che albergava a Fuorigrotta fino a pochi mesi fa. L'ultima uscita tra le mura amiche è stata fallimentare: il successo dell'Empoli che è costato la panchina a Garcia. Legare i problemi interni al solo ormai ex allenatore è forse riduttivo: quel che è certo è che la risposta arriverà nelle prossime settimane, quando a Fuorigrotta si presenteranno Inter e Sporting Braga, con nel mezzo la trasferta in casa della Juventus. Insomma, tre sfide che diranno tanto, se non tutto, sulle reali condizioni di salute del Napoli, che intanto si gode i primi segnali di rinascita firmati Mazzarri, il cui ritorno in Champions League è stato tuttavia forse più amaro del previsto.
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