Un grande Parma ferma la Juve: 2-2 allo Stadium

Bella partita a Torino, il Parma fa soffrire la Juve andando in vantaggio due volte, nel finale Yildiz va vicino al gol vittoria: Motta a meno sette da Conte

di MANUEL MINGUZZI -
30 ottobre 2024
Serie A:  Juventus-Parma

La gioia del Parma

Torino, 30 ottobre 2024 – Fuga del Napoli confermata e Inter principale inseguitrice a meno quattro. La Juve di Motta incorre nel secondo pareggio consecutivo, soffrendo con il Parma, e piomba al quarto posto a meno sette da Conte dopo dieci partite. Lo Scudetto non è di certo assegnato, ma il margine dei bianconeri inizia a essere rilevante. Ottimo il Parma di Pecchia, avanti per due volte, prima con Del Prato, raggiunto da McKennie, poi con Sohm, riagguantato nella ripresa da Weah. Nel finale di partita occasioni assortite su entrambe le sponde, ma senza fortuna. I ducali sprecano in contropiede con Charpentier, invece Yildiz è fermato sulla linea da Delprato. Qualche scricchiolio per la Juve di Thiago.

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Difesa in difficoltà. Ottimo Parma

Motta sceglie ancora Vlahovic prima punta, a supporto ci sono Weah, McKennie e Conceicao. Pecchia opta per Bonny centravanti, poi Man, Sohm e Mihaila a rifinire. Il match inizia subito con una doccia fredda per i bianconeri, quando Bernabè disegna una interessante traiettoria per la sponda di Balogh in favore di Del Prato: zuccata vincente e Di Gregorio battuto. Svantaggio juventino dopo tre minuti. Brutta Juve in avvio al cospetto di un Parma spumeggiante, concentrato e molto qualitativo con la palla tra i piedi. Poco dopo i padroni di casa rischiano ancora in una mischia innescata da una percussione di Coulibaly che porta poi Di Gregorio a stendere Bonny in area, per l’arbitro sarebbe rigore ma la palla è uscita dalla linea di fondo prima di arrivare nella zona nevralgica. La reazione arriva comunque al 13’ sul cross di Weah per McKennie, testa sventata da Suzuki, poi sulla ribattuta Vlahovic spara alto da tre metri. La squadra di Motta sembra distendersi attorno a metà primo tempo dopo un avvio molto complicato, tuttavia il Parma tiene il campo con ottima personalità e buone giocate, sempre di qualità in fase di ripartenza con Bernabè a dettare i tempi. I ducali più di una volta si affacciano dalle parti di Di Gregorio, a mettere paura a una Juve in affanno, ma non arriva la stoccata del raddoppio pur a fronte di diverse potenziali occasioni. Strano, per i bianconeri, essere così sbilanciati e con praterie a disposizione del Parma, ma come sempre accade, senza il secondo, arriva il pareggio. Basta un cross calibrato di Weah per la testa di McKennie in uno dei suoi più classici inserimenti: 1-1 al 31’. Il Parma non molla la presa sulla partita e due minuti dopo rischia di tornare in vantaggio con un tiro cross di Bernabè, tra i migliori, che sfila davanti alla linea di porta per uscire di pochi centimetri alla sinistra di Di Gregorio. Il gol arriva lo stesso, a dimostrazione che la squadra di Pecchia ha una grande mentalità. Fuga di Man a destra, poi ottima idea per l’accorrente Sohm per il destro secco che gonfia la rete per la seconda volta: 1-2 al 40’. L’intervallo, di fatto, salva la Juve che può cercare di riorganizzare le idee dopo un primo tempo complicato e con pochissima solidità generale.

Pari di Weah

Gli uomini di Motta approcciano invece meglio la ripresa e tempo quattro minuti giungono al pari. E’ bravo Thuram ad avviare l’azione che poi Conceicao rifinisce per l’inserimento vincente di Weah: secondo gol consecutivo per il figlio d’arte. E’ sempre il portoghese ad accendere la luce, come accade al 56’ con un delizioso cross per la girata aerea di Vlahovic che termina di poco alta. Motta decide in ogni caso di cambiare attorno all’ora di gioco, con Yildiz e Savona in campo sperando nelle giocate del numero dieci, un po’ come successo a San Siro. La Juve prova a fare la partita e il rischio è di concedere campo al Parma, infatti qualche ripartenza succosa c’è ma gli uomini di Pecchia mancano nella fase di rifinitura ciccando un paio di situazioni potenzialmente pericolose. I bianconeri hanno però l’occasione al 68’ su un tiro cross velenoso di Yildiz che Suzuki sventa con una reazione felina. La partita resta vibrante e interessante, perché c’è la sensazione che da un momento all’altro possa saltare fuori un gol. A venti dalla fine è anche il turno del ritorno di Teun Koopmeiners, carta importante per la fase di possesso di Motta, con McKennie richiamato in panchina dopo la solita prestazione di grande corsa e inserimenti. Nell’ultimo quarto d’ora il Parma sembra far capire che il due a due potrebbe andare bene, con meno pressing in avanti, possesso palla più di attesa e un controllo più attento delle posizioni, non sarà così, mentre dall’altra parte la Juve prova a innescare gli uomini di qualità poggiandosi sulle scorribande dei giocatori a supporto di Vlahovic. La Juve attacca e si scopre, tuttavia il Parma continua a essere impreciso in contropiede nonostante praterie immense e su una di queste il neo entrato Charpentier spreca il 2-3 con un improvvido destro che Di Gregorio mura in uscita. Entrambe le squadre potrebbero fare gol perché l’impianto tattico è andato e ci sono errori e spazi da una parte e dall’altra, aspetti che gli allenatori analizzeranno sicuramente nei prossimi giorni, ma il risultato rimane in parità. Il Parma ha un’altra occasione al 90’ spaccato con una fuga solitaria di Almqvist, ma il biondino numero undici si vede deviato il tiro a pochi metri da Di Gregorio. La Juve risponde poco dopo su sviluppi di corner con il colpo di testa a botta sicura di Locatelli che è salvato nei pressi della linea da Hainaut, provvidenziale nell’evitare un gol già fatto. L’ultima occasione è proprio all’ultimo secondo quando Suzuki sbaglia l’uscita alta ma il destro di Yildiz è salvato sulla linea da Del Prato. Finisce due a due, Juve a meno sette dal Napoli e scavalcata anche dall’Atalanta di Gasperini. Motta chiamato a trovare gli adeguati correttivi.

 

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