Milan-Napoli 1-0, Theo Hernandez rompe il tabù azzurro

Dopo un decennio i rossoneri tornano a festeggiare in casa contro gli azzurri, anemici nel primo tempo e più propositivi nella ripresa: la migliore occasione è l'auto-palo di Simic

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
11 febbraio 2024
Hernandez festeggia il gol con Leao

Hernandez festeggia il gol con Leao

Milano, 11 febbraio 2024 - Dopo un'attesa lunga 10 anni il Milan riesce a battere il Napoli in casa e lo fa grazie a un guizzo di Theo Hernandez, rifornito da Leao, colpevole poi di mancare il colpo del ko nella ripresa. Poco male per i rossoneri, che salgono così a 52 punti in classifica, confermandosi in una terza posizione che sembra ormai cristallizzata. Ben più giù, per la precisione al nono posto, ci sono gli azzurri, che chiudono il primo tempo senza scoccare alcun tiro in porta. Nella ripresa cambiano prima il modulo e poi la musica, con i campioni d'Italia in carica a tentare qualche sortita offensiva senza tuttavia riuscire a bucare Maignan, salvato dal palo sul goffo disimpegno di Simic: adesso a sembrare un miraggio non è solo la zona Champions League, ma l'intero lotto di piazze che portano all'Europa.

Le formazioni ufficiali

  Pioli lancia il consueto 4-2-3-1: tra i pali c'è Maignan, con Calabria, Kjaer, Gabbia ed Hernandez in difesa, la coppia Bennacer-Adli sulla linea della mediana e Pulisic, Loftus-Cheek e Leao a supporto dell'unica punta Giroud. Mazzarri replica con un 3-5-1-1 che in porta prevede Gollini, protetto da Ostigard, Rrahmani e Juan Jesus, con Di Lorenzo e Mazzocchi come quinti e Anguissa, Lobotka e Zielinski in mezzo al campo: in attacco c'è Simeone, supportato da Kvaratskhelia.  

Primo tempo

  Il Milan prova subito ad imporre il suo ritmo nel segno degli uomini più rappresentativi: all'8' Leao combina con Hernandez, che apparecchia per il colpo di testa fuori bersaglio di Loftus-Cheek. La risposta del Napoli non si fa attendere e arriva a sua volta dal pericolo numero uno Kvaratskhelia, che al 10' serve Simeone, che da buona posizione calcia sul fondo. Dopo un buon inizio su entrambi i fronti, la partita entra in una fase di stanca, con entrambi i centrocampi a provare ad acquisire il controllo della sfera per mettere le mani sul match. La missione, in un certo senso, riesce ai rossoneri, che al 25' mettono la testa davanti grazie ad Hernandez, che buca Gollini in uscita dopo aver ricevuto la bella imbucata di Leao, a sua volta rifornito da Giroud. Al 28' lo stesso Leao prova a mettersi in proprio con un destro a giro che stavolta Gollini intercetta, evitando il colpo del ko agli azzurri. Al 34' la difesa ospite rinvia a fatica l'ennesimo assalto dei padroni di casa: la palla arriva a Gabbia, che ci prova dalla distanza senza tuttavia spaventare troppo Gollini, che blocca senza problemi. L'annoso problema stagionale di Pioli, i tanti infortuni ai suoi uomini, torna a fare capolino quando Calabria si ferma per un guaio muscolare: il capitano viene rilevato da Florenzi. Il Napoli prova a fatica a imbastire una reazione grazie a Kvaratskhelia, prima anticipato da Bennacer sul cross scoccato da Mazzocchi e poi chiuso da Adli dopo un'azione personale. Insomma, timidi segnali di ripresa da parte degli azzurri, che chiudono comunque il primo tempo con uno svantaggio che ben fotografa l'andamento della sfida del Meazza: a parlare è lo zero spaccato nella casella dei tiri in porta, un dato che sta diventando troppo frequente per i campioni in carica.

Secondo tempo

  Mazzarri lascia negli spogliatoi Ostigard, rimpiazzato da Politano: un chiaro messaggio alla sua squadra, ora schierata con uno schema diverso e più offensivo. Eppure, la prima occasione della ripresa è ancora di marca Milan, con Florenzi che al 48' riceve da Adli e tira: Gollini disinnesca in due tempi la minaccia. Al 53' ci prova Bennacer, ma la sua botta dalla sinistra non inquadra il bersaglio: poco dopo proprio il centrocampista algerino perde una palla che arriva a Simeone, che prova ad approfittarne senza riuscire a sua volta ad avere la giusta precisione. E' l'ultima azione della partita del Cholito, rimpiazzato da Raspadori. Gli azzurri crescono col passare dei minuti, andando spesso a caccia del tiro da fuori area: al 57' Politano impegna Maignan, aiutato da una deviazione, mentre poco dopo è provvidenziale Florenzi sul tentativo di affondo di Kvaratskhelia. Al 60' si fa vedere ancora Politano, stavolta con il piatto forte della casa: mancino a giro e pallone di poco fuori alla destra del portiere rossonero. Alla luce della fase non proprio positiva per il suo Milan, Pioli prova a cambiare qualcosa inserendo Musah per Bennacer (vittima di crampi) e Simic per Kjaer. Lo spartito in realtà non cambia, con Kvaraskhelia che al 68' impegna Maignan con un destro da fuori area. Sull'altro fronte batte un colpo Leao, che al 70' sciupa incredibilmente il suggerimento di Musah mandando la palla sul fondo da ottima posizione. Mazzarri cambia: fuori Zielinski e Mazzocchi e dentro Lindstrom e Olivera, al rientro da un lungo infortunio. Al 79' proprio Lindstrom serve Politano, il cui tiro viene respinto in maniera provvidenziale da Loftus-Cheek. Pioli cambia ancora: scendono Giroud e Pulisic e salgono Jovic e Jimenez. Il Napoli, date le tante difficoltà in fase offensiva, prova ancora a cercare la porta dalla distanza, ma all'83' la missione non riesce neanche ad Anguissa. Mazzarri cambia ancora: dentro Ngonge per Juan Jesus per quella che è un po' la mossa della disperazione. Poco prima in realtà gli azzurri avevano sfiorato il pareggio con due occasioni ravvicinate: prima Simic manda la palla sul proprio palo e poi, sul prosieguo dell'azione, Maignan risponde alla grande sul tentativo di Di Lorenzo. I minuti di recupero assegnati dall'arbitro Doveri sono 5 all'inizio dei quali Leao, reo di aver gettato alle ortiche il possibile colpo del ko del Milan, cerca di amministrare il controllo della sfera: il portoghese ingaggia un duello con Rrahmani, costretto a spazzare in fallo laterale. E' di fatto il penultimo sussulto della partita: l'ultimo è una punizione guadagnata dal Napoli per un fallo di Hernandez, anche ammonito nell'occasione, ma dagli sviluppi non nasce nulla di pericoloso per gli ospiti, costretti alla resa di fronte a un Milan che torna a battere i partenopei in casa dopo 10 anni.

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