Freccia Vallone 2025, il mea culpa di Skjelmose: "Ho fatto un errore da dilettante"

Il danese torna sulla caduta costatagli la caccia al successo a Huy dopo quello alla Amstel Gold Race: "Peccato, perché mi sentivo bene. Ma l'importante è che a parte qualche abrasione non ci sia nulla"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
24 aprile 2025
Mattias Skjelmose (Ansa)

Mattias Skjelmose (Ansa)

Roma, 24 aprile 2025 - Dalle stelle, per giunta inattese, alle stalle: la prima parte del Trittico delle Ardenne di Mattias Skjelmose non ha avuto vie di mezzo. Vittoria a sorpresa alla Amstel Gold Race 2025, battendo in volata nientepopodimeno che Tadej Pogacar e Remco Evenepoel, e scivolata alla Freccia Vallone 2025: a più di un giorno di distanza dal misfatto, il danese torna a parlare di quanto accaduto in Belgio, tra rimpianti e sospiri di sollievo per le proprie condizioni fisiche.  

Le dichiarazioni di Skjelmose

  Il corridore della Lidl-Trek ha espresso entrambi i sentimenti ai microfoni di TV2 Sport, partendo dal suo bollettino medico. "Ho qualche livido e delle abrasioni, ma è tutto a posto. Pensavo che fosse molto peggio quando ero sdraiato lì. Non mi sentivo molto bene: penso che sia stata una combinazione della botta con il freddo". A proposito di freddo, un po' il male comune ieri a Huy. Nonostante le origini nordiche, un anno fa Skjelmose divenne - suo malgrado - protagonista di un'immagine virale: un principio, se non qualcosa di più, di assideramento, che in pratica lo bloccò sulla bici, costringendo i suoi direttori sportivi a disarcionarlo con la forza per evitare conseguenze peggiori. Anche in quel caso, a dispetto della potenza dei video, la situazione si risolse con un grande spavento e poco più, proprio come oggi. Dopo il sospiro di sollievo, per Skjelmose è tempo di provare a ricostruire quanto accaduto nella corsa che avrebbe poi premiato Pogacar. "Credo di aver commesso l'errore numero uno dei principianti sotto la pioggia. Siamo usciti dalla curva e siamo passati sulle strisce bianche. In quel momento ho pedalato un po' troppo velocemente e la ruota posteriore è slittata. E' stato appunto un errore da ragazzini". Un colpo di scena che ha stravolto i piani della Lidl-Trek, che comunque a denti stretti puntava forte su Thibau Nys, che non a caso avrebbe chiuso con un buon ottavo posto. "Non ci sono scuse: è stato un errore tutto mio e mi dispiace tanto non aver potuto aiutare la squadra, perché mi sentivo davvero bene".

L'Arkéa-B&B Hotels verso il fallimento?

  Il secondo posto, come già successo l'anno scorso, era andato a Kévin Vauquelin, la stella di un'Arkéa-B&B Hotels sempre più preoccupata per le proprie sorti, come confessato dal team manager Emmanuel Hubert ai microfoni di Le Parisien. "I contratti con i nostri sponsor scadono alla fine del 2025 e se non avrò la certezza che questi accordi verranno prolungati non so su chi potrò fare affidamento per il futuro. Come squadra dobbiamo trovare 25 milioni e se non riesco finirà tutto. Siamo sulla strada verso il fallimento. Io sono un team manager da venti anni, conosco il ciclismo come le mie tasche e ho costruito questa squadra con lacrime e sangue". Una situazione che è chiara ai corridori. "Sono stato onesto con loro, senza nascondere nulla. Se riceveranno qualche altra offerta sarò il primo a dirgli di andare. Non sono qui per trattenerli, anzi. Voglio che anche loro abbiano delle opzioni, anche se devo ammettere che da team manager non è mai facile accettarlo".

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