Giro d'Italia 2025, Jorgenson dice no: "Non mi sento ancora pronto"
Lo statunitense, capitano designato della Visma-Lease a Bike, passa a Yates l'incombenza: "Ma in futuro voglio vincere il Tour de France magari passando proprio da Corsa Rosa e Vuelta"

Matteo Jorgenson (Ansa)
Roma, 23 gennaio 2025 - Nella speranza degli appassionati di ciclismo il capitano della Visma-Lease a Bike al Giro d'Italia 2025 avrebbe dovuto essere Jonas Vingegaard, che invece alla fine ha detto di no: il piano B si chiama Simon Yates, forse addirittura il piano C giacché i galloni di capitano erano destinati a Matteo Jorgenson, un altro che ha risposto picche. Ma per altre motivazioni.
Le dichiarazioni di Jorgenson
"Grazie alla vittoria alla Parigi-Nizza ho dovuto resettare le mie ambizioni e pormi obiettivi più alti e nuovi per spingere me stesso a lavorare più forte. Il sogno è vincere un Grande Giro, ma ho chiesto alla squadra pazienza per raggiungerlo. Mi era stata già offerta la possibilità di essere il capitano al Giro d'Italia, ma ho detto no perché non mi sento ancora pronto". Ai microfoni di Sporza dunque Jorgenson fa un bel bagno di umiltà che lo dirotta dritto dritto al Tour de France con le mansioni, decisamente più comode e abituali, di fido scudiero di Vingegaard. "Spero di poter dimostrare la mia crescita alla Grande Boucle, migliorando ulteriormente nella terza settimana. Se tutto andrà per il verso giusto, l'anno prossimo mi sentirò pronto per lottare per un Grande Giro. L'obiettivo sarà proprio vincere il Tour de France: sarà la sfida più grande della mia carriera, ma allo stesso tempo ci credo e non penso sia impossibile. Il primo step sarà vincere o comunque salire sul podio al Giro d'Italia o alla Vuelta".
Non solo le corse a tappe più ambite: lo statunitense è anche uomo da Classiche, come dimostrare l'anno scorso imponendosi a sorpresa alla Dwars Door Vlaanderen. "Non me la sento di scegliere tra Classiche e Grandi Giri perché non penso sia necessario. Le corse fiamminghe sono alla mia portata e spero di vincerne qualcuna in carriera. L'anno scorso al Tour de France ho capito di essere diventato più esplosivo grazie agli allenamenti fatti in squadra. Devo solo imparare a usare la mia forza in modo più efficiente perché so che posso causare dei danni se pedalo a tutta in salita. Inoltre, prima della Grande Boucle ho bisogno di una pausa per rifiatare ed è per questo che quest'anno non sarò alla Parigi-Roubaix e all'Amstel Gold Race". Nei giorni d'oggi tra i sogni di qualsiasi corridore e la realtà c'è un ostacolo bello grosso chiamato Tadej Pogacar, il nemico giurato (sportivamente parlando) dell'intera Visma-Lease a Bike. "Anche se naturalmente non è il nostro unico rivale, quando è al via gran parte della nostra tattica si basa su di lui. Non è detto però che quest'anno sia forte come nel 2024. Un anno fa gli è andato tutto bene e non so se succederà ancora perché so come funziona nel ciclismo: tutti i pezzi del puzzle devono incastonarsi alla perfezione affinché vada tutto bene".
Continua a leggere tutte le notizie di sport su