Giro d'Italia 2025, l'UAE Team Emirates pronta a schierare Ayuso e Del Toro

La formazione emiratina, in attesa di conoscere le intenzioni di Pogacar, pensa a un piano B nel segno di due debuttanti assoluti

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
29 novembre 2024
Juan Ayuso (Ansa)

Juan Ayuso (Ansa)

Roma, 29 novembre 2024 - Da un lato è tardi rispetto alla consueta tabella di marcia per conoscere il percorso del Giro d'Italia, ma dall'altro è presto per enunciare le formazioni da schierare. Eppure, in casa UAE Team Emirates si pensa già a come provare a confermare il successo del 2024 firmato Tadej Pogacar molto probabilmente senza l'artefice dello stesso, a quanto pare orientato su Tour de France e Vuelta: le ultime idee conducono a un tandem tanto giovane quanto talentuoso composto da Juan Ayuso e Isaac Del Toro.  

Ayuso e Del Toro verso il Giro d'Italia 2025?

  Le carte saranno scoperte a dicembre, quando di norma le squadre svelano le formazioni per i Grandi Giri. L'anomalia è proprio la Corsa Rosa, che quest'anno presenterà il proprio percorso solo a gennaio: forse ben prima, si vocifera il 23 dicembre, si potrebbe conoscere la sede della tanto chiacchierata Grande Partenza. E se la location fosse davvero, come ventilato, Tirana, allora la questione Albania si riaprirebbe con un lieto fine dopo le voci che parlavano di presunti problemi organizzativi. Al di là di questi dettagli, l'UAE Team Emirates è pronta a lanciare un binomio giovane ma ambizioso: due debuttanti come Ayuso (che però nel 2021 ha vinto il Giro Next Gen) e Del Toro per ovviare all'assenza di Pogacar. Tutto però nella formazione emiratina ruota intorno a quest'ultimo, che solo dopo il ritiro in Spagna di dicembre svelerà i suoi piani: a cascata l'UAE Team Emirates si adeguerà al suo 're', che per il 2025 sembra però avere piani lontano dall'Italia, almeno per quanto riguarda il Giro.

Richardson replica all'Australia

  Dall'idillio di casa UAE Team Emirates alla tempesta tra Matthew Richardson e l'Australia dopo il passaggio del primo alla Gran Bretagna. La replica dell'AusCycling non si è fatta attendere ed è stata durissima: ban a vita e niente pagamenti per le 3 medaglie vinte alle Olimpiadi di Parigi 2024. Alla vicenda mancava il commento del pistard, che non si è fatto attendere tramite i microfoni di Cycling Weekly. Un piccolo spoiler? Da parte del classe '99 non ci sono né pentimento né rimorso. "E' quasi come se lasciassi il lavoro e dopo ti dicono che sei licenziato. Sono solo parole su un pezzo di carta che per me non hanno valore. Comunque non ho ben capito i tempi. Credevo che volessero dare solo un colpo di coda, anche perché penso sia chiaro che avendo scelto da tre mesi la Gran Bretagna io non sia più interessato a correre per l'Australia". Insomma, tra Richardson e la sua ex Federazione si fa a gara a chi 'ha lasciato' per primo l'altro, uscendone meglio agli occhi del pubblico: non esattamente un bell'epilogo per un'avventura lunga e vincente.

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