Giro d'Italia 2024, Thomas: "Pogacar favorito, ma avrà tutti gli occhi addosso"

Il gallese senza mezzi termini sullo sloveno: "Tutti proveranno a metterlo in difficoltà: anche noi della Ineos Grenadiers con una strategia offensiva"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
26 aprile 2024
Geraint Thomas (Ansa)

Geraint Thomas (Ansa)

Roma, 26 aprile 2024 - Tutti contro uno, con l'uno inteso come Tadej Pogacar: sulla carta, concetto spesso molto precario e labile nel ciclismo, la trama del Giro d'Italia 2024, al via il prossimo 4 maggio, dovrebbe ricalcare questo copione. Lo pensano gli appassionati ma anche gli addetti ai lavori, con Geraint Thomas, uno che non le manda mai a dire, che si fa portavoce di questo pensiero.

I dettagli

Il gallese è stato intercettato dai microfoni della Ineos Grenadiers, ai quali ha innanzitutto commentato la sua preparazione. "Il lavoro è andato bene e ho buone sensazioni in vista della partenza. La squadra, a parte un paio di ottime aggiunte, è rimasta quella dell'anno scorso e questo ci ha aiutato: ci conosciamo, sappiamo le esigenze reciproche e facciamo di tutto per venirci incontro". Inevitabile tirare in ballo Pogacar, protagonista della Corsa Rosa già da ben prima della partenza effettiva da Venaria Reale. "Sarà il favorito numero uno grazie alle sue qualità e a quelle dell'UAE Team Emirates, costruita intorno al proprio capitano. Ciò però implica che per tre settimane tutti gli occhi saranno su di lui, con le varie formazioni intente a lavorare per metterlo in difficoltà". Anche la Ineos Grenadiers ha già un piano. "Cercheremo di essere aggressivi, provando a sfruttare ogni opportunità per mettergli pressione e magari rubargli tempo". Una cosa in comune a Thomas e Pogacar c'è ed è l'impegno su due fronti: il Giro d'Italia 2024 e il successivo Tour de France 2024. "Questi due obiettivi mi hanno imposto un lavoro particolare, ma per il momento non guardo oltre all'imminente futuro: sto bene e il mio unico pensiero riguarda la Corsa Rosa".

Gianetti: "Tadej dovrà gestirsi per vincere Giro e Tour"

Da uno dei principali rivali al proprio team principal: Mauro Gianetti, uno dei vertici dell'UAE Team Emirates, è stato intercettato dai microfoni di Wielerflits. Il tema? Tanto per cambiare il tormentone Pogacar, con uno sguardo al recente passato e uno al prossimo futuro. "La grande novità nella preparazione è stata fare soltanto 9 giorni di gara prima del Giro d'Italia, decidendo di prenderci una pausa dopo la Liegi-Bastogne-Liegi. La Doyenne è stata scelta perché ha tanti metri di dislivello: esattamente ciò che serviva a Tadej in vista della Corsa Rosa, che consideriamo una sorta di Classica di 21 tappe per l'imprevedibilità che propone sempre". Gianetti conferma il tentativo di Pogacar di centrare la doppietta Giro-Tour che, curiosamente, manca proprio dal suo anno di nascita, il 1998: il tutto con una dichiarazione a sorpresa. "Per vincere entrambe le corse è necessario gestire le forze senza sottovalutare nessuna delle due. Anzi: spesso è più difficile vincere il Giro che il Tour - ammette il dirigente svizzero - ma Tadej è così forte che ancora ci sorprende. Alla Liegi, ad esempio, sapevamo che avrebbe attaccato sulla Cote de la Redoute anche per dedicare la vittoria alla sua compagna, ma non ci aspettavamo una tale veemenza che nessuno è riuscito a stargli dietro".

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