Mondiali di ciclismo 2023, la favola del Vaticano grazie a Schuurhuis

L'olandese di nascita rappresenterà ancora la Santa Sede dopo l'avventura di Wollongong, dove tentò anche la fuga. Intanto Baroncini passa all'UAE Team Emirates

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
4 agosto 2023
La linea del traguardo di Glasgow (Ansa)

La linea del traguardo di Glasgow (Ansa)

Roma, 4 agosto 2023 - Non solo Remco Evenepoel, Wout Van Aert, Mathieu Van Der Poel, Mads Pedersen, Jasper Philipsen, Tadej Pogacar, Christophe Laporte, Julian Alaphilippe e tutti gli altri protagonisti più attesi: la prova in linea dei Mondiali di ciclismo 2023, in programma domenica 6 agosto, propone anche delle storie particolari, come quella di Rien Schuurhuis.

La storia

Olandese di nascita ma naturalizzato vaticano grazie al matrimonio con Chiara Porro, ambasciatrice dell'Australia presso la Santa Sede, il classe '82 a Glasgow rappresenterà proprio la città-stato piazzata al centro di Roma e lo farà naturalmente senza grosse velleità di vittoria. Eppure, guai però a sottovalutare l'entusiasmo di colui che già nella scorsa edizione della rassegna iridata aveva provato ad onorare un appuntamento storico: la prima partecipazione a un evento di questa portata del Vaticano, all'epoca fresco di ingresso nel novero delle nazioni affiliate all'UCI. Nel 2022 i Mondiali erano di scena in Australia: per la precisione a Wollongong, dove Schuurhuis cercò di mettersi in mostra con un tentativo di fuga ripreso poco prima delle rampe iniziali del Monte Keira. Un guizzo non da poco per un corridore di certo non giovanissimo che però può contare sui preziosi suggerimenti in sede di allenamento di Valerio Agnoli, storico gregario di Vincenzo Nibali. L'avventura in Australia del nativo di Groningen terminò con il ritiro poco prima dell'ingresso nel circuito finale: un finale prevedibile che però stavolta Schuurhuis proverà a cancellare cercando di concludere la prova di Glasgow. Magari dopo aver cercato un altro tentativo di fuga prima che entrino in scena i fuoriclasse più attesi.

Baroncini all'UAE Team Emirates

Tra essi potrebbe esserci qualche azzurro, al netto di un'Italia che non partirà con i galloni della favorita pur potendo contare su corridori di tutto rispetto come Matteo Trentin, Alberto Bettiol e Andrea Bagioli. Un'altra arma a disposizione del ct Daniele Bennati potrebbe essere Filippo Baroncini, uno che in effetti sa come si vince un Mondiale: il nastro va riavvolto fino al 2021, quando il classe 2000 si impose nella categoria Under-23 nella prova in linea della rassegna iridata in programma a Lovanio, battendo talenti in erba del calibro di Biniam Girmay e Olav Kooij. L'anno successivo per Baroncini si aprirono le porte del professionismo con l'ingaggio da parte dell'attuale Lidl-Trek, notoriamente una colonia molto feconda del ciclismo azzurro. Un po' la concorrenza interna e un po' (tanto) l'assillo di diversi infortuni, fatto sta che la carriera di Baroncini non riesce a decollare. Eppure, il talento cristallino del nativo di Massa Lombarda non è sfuggito all'UAE Team Emirates, in queste ore grande protagonista della campagna acquisti in vista della prossima stagione: agli ingaggi di tutto rispetto di Pavel Sivakov e Nils Politt si aggiunge quello del classe 2000, che potrà crescere sotto l'ala di Pogacar. Sperando di non essere eclissato da un cannibale delle due ruote come lo sloveno, che domenica sarà uno dei principali candidati al titolo iridato.

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