Parigi-Roubaix 2025, le scuse del lanciatore della borraccia: "Non so perché l'ho fatto"
L'uomo che ha colpito Van Der Poel al volto, un 28enne belga, ha affidato alle colonne di Het Laatste Nieuws il suo pentimento. Ma intanto l'Alpecin-Deceuninck lo denuncia e l'Uci valuta il da farsi

Mathieu Van Der Poel (Ansa)
Roma, 17 aprile 2025 - La Parigi-Roubaix 2025 lascia in eredità immagini di grande sport, ma anche qualcuna che tutti vorrebbero dimenticare: a cominciare da chi si è reso protagonista di un gesto che ha ricevuto una condanna unanime. Il lancio di una borraccia piena verso il futuro vincitore Mathieu Van Der Poel ha sollevato un polverone degno, appunto, della corsa francese: dallo sdegno iniziale alle minacce di adire le vie legali fino al pentimento dell'autore del gesto.
Le scuse del 'tifoso' che ha colpito Van Der Poel
Si tratta, a quanto pare, di un 28enne belga che si è consegnato spontaneamente alla polizia delle Fiandre Occidentali il giorno seguente quella che è stata di fatto l'ultima tappa primaverile di Van Der Poel, che prossimamente lascerà provvisoriamente la strada per dedicarsi alla mountain bike. Il balordo (pentito) prima ha scritto una lettera privata all'Alpecin-Deceuninck (impegnata anche nella caccia a nuovi sponsor per il futuro), che aveva provveduto a denunciarlo nel momento in cui anche l'Uci è entrata in scena con le valutazioni del caso, e poi, tramite il proprio legale Peter Desmet, ha affidato al giornale fiammingo Het Laatste Nieuws il suo mea culpa. "Prima di tutto voglio scusarmi con Van Der Poel in persona. Sono felice che sia riuscito a vincere, nonostante il mio gesto stupido. Ma al tempo stesso chiedo scusa anche a ogni ciclista e appassionato". Questi l'incipit e le scuse, prima della spiegazione di un gesto che, appunto, spiegazioni non ha. "Ho visto la borraccia per terra, forse l'aveva lasciata un corridore juniores. L'ho raccolta senza pensarci e, quando ho visto passare Van der Poel, ho avuto questa reazione assurda. Non so perché l'ho fatto. Me lo chiedo da quel momento, ma non so fornire una ragione. Posso solo dire che si è trattato di un'azione impulsiva ed estremamente sciocca". Il 'tifoso' in questione, a quanto pare, in quel tratto collocato a 33,1 km dal traguardo di Roubaix, era nascosto tra i sostenitori sloveni di Matej Mohoric ma, al contempo, nega un legame con un presunto astio campanilistico che coinvolgerebbe il connazionale Wout Van Aert. "Non sono un suo tifoso e, in generale, non ho un corridore preferito. Mi sono sentito male quando ho colpito Van Der Poel, pentendomene subito: ho temuto che potesse cadere. Ora so che mi trovo al centro di una tempesta mediatica. Tutti parlano di me e so di aver sbagliato: ne pagherò le conseguenze, ma spero che la situazione si calmi presto". In realtà, non è la prima volta che Van Der Poel è oggetto del lancio di oggetti di varia natura. Giusto per restare al 2025, alla E3 Saxo Classic, altra gara poi vinta, l'olandese era stato centrato dallo sputo di un altro 'tifoso' e, beffa nelle beffe, la questione potrebbe chiudersi con una multa dal valore irrisorio di massimo 350 euro. Un anno fa invece, sempre alla Parigi-Roubaix, il figlio e nipote d'arte era stato centrato dal cappellino lanciato da una 'tifosa'. Vedremo nel 2026 di cosa sarà fatto bersaglio il re attuale del pavé.
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