Tour de France 2023, l'omaggio della Bahrain Victorious a Gino Mader: via il dorsale 61

La squadra dello sfortunato corridore svizzero gli dedica virtualmente il numero che sarebbe toccato al capitano Mikel Landa

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
1 luglio 2023
L'omaggio della Bahrain Victorious a Tour (Ansa)

L'omaggio della Bahrain Victorious a Tour (Ansa)

Roma, 1 luglio 2023 - Un'assenza quanto mai presente: è quella di Gino Mader, tragicamente scomparso lo scorso 16 giugno dopo una terribile caduta lungo la discesa del Passo dell'Albula, in programma negli ultimi km della tappa 5 del Giro di Svizzera 2023. Il nativo del Canton San Gallo, che a maggio era stato costretto a saltare il Giro d'Italia 2023 a causa della positività al Covid venendo poi sostituito da Yukiya Arashiro, con ogni probabilità sarebbe stato al via del Tour de France 2023: la sua Bahrain Victorious ha comunque trovato il modo ricordare lo sfortunato corridore nell'imminente Grande Boucle.  

Il dorsale 61 a Mader

  Al momento della presentazione delle squadre e della relativa numerazione non sarà sfuggita la particolare sequenza in seno alla formazione che per l'imminente avventura in terra francese ha introdotto la nuovissima livrea bianca: dal dorsale 62 di Mikel Landa, sulla carta il capitano designato, al dorsale 69 di Fred Wright. E il 61? Il primo numero che sarebbe toccato alla Bahrain Victorious, quello in teoria più prestigioso per ogni squadra, viene riservato simbolicamente proprio a Mader anche grazie all'assenso dato da ASO. Un gesto bellissimo che naturalmente non basta a cancellare il dolore per una morte ingiusta e crudele: quella di un corridore che tra l'altro non aveva ancora partecipato al Tour de France, annoverando invece un gettone al Giro d'Italia (nel 2021, con tanto di tappa in carniere e di maglia azzurra indossata per qualche giorno) e ben 3 alla Vuelta (nel 2020, nel 2021, con a referto un ottimo quinto posto nella classifica generale finale e nel 2022). Di certo l'eventuale partecipazione di Mader al Tour, in linea con quanto mostrato nella sua breve ma interessante carriera, sarebbe stata tutt'altro che anonima. Dall'entusiasmo della prima volta alla voglia di impressionare ulteriormente la Tudor Pro Cycling Team, che a partire dalla prossima stagione avrebbe tesserato il classe '97, fino ad arrivare alla voglia di onorare qualsiasi corsa: una generosità fuori dal comune che forse Mader ha pagato con un errore in quella maledetta curva verso destra.

Le contromisure del Tour

  Probabilmente la chiara dinamica dell'incidente non sarà mai nota: qualsiasi indagine, in fondo, non riporterà in vita lo sfortunato corridore svizzero. Ciò che si può fare per onorarne la memoria è provare a rendere il ciclismo più sicuro, al netto di un tasso di rischio che sarà sempre presente e che gli stessi atleti, che sfrecciano su bolidi leggeri e veloci, hanno accettato. L'organizzazione del Tour de France, anche dietro sollecito degli stessi corridori, ha varato delle mosse per rendere più sicure le discese previste nei finali della tappa 14 e della tappa 17. Tante le contromisure adottate da ASO in coordinamento con l'UCI: rifacimento dell'asfalto, apposizione di barriere imbottite per alleggerire eventuali impatti, segnaletica orizzontale e verticale più visibile e avvertimenti sonori all'imbocco delle curve più pericolose. L'obiettivo comune è continuare a fare del Tour de France un evento connotato da un grande spettacolo senza però che a pagarne lo scotto siano i corridori e la loro salute.

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