Van Garderen su Pogacar: "Guadagna troppo poco"

A sorpresa, l'ex corridore statunitense ritiene basso lo stipendio di 8 milioni che lo sloveno percepisce all'UAE Team Emirates: "Dovrebbe chiedere una percentuale degli introiti tv delle corse a cui partecipa"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
18 novembre 2024
Tadej Pogacar (Ansa)

Tadej Pogacar (Ansa)

Roma, 18 novembre 2024 - Tadej Pogacar più vince e più divide, tra plebisciti di acclamazione e accuse che vanno dall'aver reso il ciclismo più noioso a, peggio, l'utilizzo di sostanze proibite. Qualcuno ha avuto modo di ridire anche sull'ingaggio, molto più alto rispetto ai suoi colleghi: la pensa totalmente all'opposto Tejay Van Garderen, secondo il quale lo sloveno sarebbe addirittura sottopagato.  

I dettagli

  Intervenuto al podcast "Beyond the podium", l'ex corridore ha commentato il recente rinnovo tra le parti fino al 2030, dietro pagamento di un ingaggio di 8 milioni. "E' l'ora che i ciclisti ricevano il rispetto che meritano. Per questo motivo, continuo a dire che Pogacar, per quello che dà a questo sport, è chiaramente sottopagato". L'invettiva dello statunitense si aggancia proprio agli emolumenti di altri sportivi in patria. "Se si confronta lo stipendio dello sloveno con quello dei giocatori di Nba, al massimo si arriva a un panchinaro. Basti pensare che il migliore al mondo, Steph Curry, guadagna 45 milioni di dollari all'anno. Capisco che sia difficile fare paragoni, ma la verità è questa". In effetti, se si allarga lo spettro del discorso portato avanti da Van Garderen, il raffronto può essere fatto anche restando agli sport europei e in particolare al calcio e ai suoi stipendi da urlo, anche se in questo caso Pogacar potrebbe essere tranquillamente allineato con i top player più pagati. Eppure, nel recente passato, altri big delle due ruote a pedali, nonché personaggi altrettanto mediatici, all'apice della carriera incassavano addirittura meno dello sloveno. "Chris Froome e Peter Sagan prendevano meno, attestandosi intorno a 4-5 milioni, quindi qualche miglioramento c'è stato. Ma si parla di più di un decennio fa e a quel tempo - continua il classe '88 nel suo raffronto con il basket - il migliore era Kobe Bryant, che guadagnava 25 milioni di dollari: adesso il tetto del più forte al mondo è salito di 20 milioni. Il ciclismo non è cresciuto allo stesso modo, eppure non si può dire che non sia uno sport seguito. A luglio, praticamente tutto il mondo guarda il Tour de France". L'intervento di Van Garderen, che a sua volta si potrebbe prestare a un altro ragionamento che coinvolgerebbe le differenze di montepremi tra la Grande Boucle e le altre corse a tappe da tre settimane, si chiude con una provocazione lanciata ad Aso (e non solo). "Se fossi Pogacar chiederei agli organizzatori quanto beneficino della sua presenza in gara e poi subordinerei la mia presenza a una percentuale del 5% degli introiti televisivi. O forse - conclude lo statunitense, quinto al Tour de France nel 2012 e nel 2014 - questo discorso dovrebbe farlo la squadra sua e le altre in generale, che dovrebbero chiedere dei proventi che al momento non hanno per i corridori di prestigio che portano in gara".

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