Ciclismo, Vingegaard a caccia di rinforzi: idea Bernal

Nonostante l'arrivo di Simon Yates, il danese vorrebbe rinforzare ulteriormente la sua Visma-Lease a Bike: piace il colombiano, membro di una Ineos Grenadiers ancora alle prese con i malumori di Pidcock

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
15 novembre 2024
Egan Bernal (Ansa)

Egan Bernal (Ansa)

Roma, 15 novembre 2024 - Per battere Tadej Pogacar serve il miglior Jonas Vingegaard, ma anche la miglior Visma-Lease a Bike: a quanto pare neanche l'ingaggio di Simon Yates accontenta il danese, che per rinforzare la sua squadra vorrebbe Egan Bernal.

I dettagli

Tra il dire e il fare c'è di mezzo una Ineos Grenadiers alle prese con un periodo complicato, tra risultati scadenti in gara e tanti cambiamenti in cantiere. A tal riguardo, difficile che la squadra britannica decida di privarsi di uno dei suoi uomini chiave e più vincenti, seppur per un palmares che sembra ormai appartenere a un'altra era, tra l'altro in una sessione di ciclomercato finora avara di botti clamorosi una volta che è sfumato il passaggio di Remco Evenepoel dalla Soudal Quick-Step alla Red Bull-Bora-Hansgrohe. Il terribile incidente in allenamento di gennaio 2022 ha messo in pericolo prima la vita e poi la carriera del vincitore del Tour de France 2019 e del Giro d'Italia 2021. A fatica, Bernal è tornato in sella e proprio quest'anno ha mostrato i primi segnali di vera rinascita, soprattutto alla Grande Boucle nelle vesti di uomo squadra: quelle che ora fanno gola a Vingegaard con vista su un 2025 nel quale non lasciare nulla al caso. Neanche la composizione della propria squadra.

I problemi tra Pidcock e la Ineos Grenadiers

Tra i problemi di casa Ineos Grenadiers c'è anche Tom Pidcock, a sua volta nel mirino prima del Q36.5 Pro Cycling Team e poi proprio della solita Red Bull-Bora-Hansgrohe. La presenza del classe '99 al raduno di Manchester sembrava aver rasserenato gli animi ma, almeno a giudicare dalle dichiarazioni riportate da Cycling Weekly, un po' di malcontento resta: si parte dallo scorso Tour de France. "Mi sono quasi sentito costretto a dire di voler lottare per la classifica generale: conosco bene le mie capacità e di solito non affermo cose in cui non credo. In precedenza, non sapevo cosa volevo da queste corse e questo ha creato cose spiacevoli. Sul palcoscenico più importante al mondo devi avere le idee chiare se no diventi quasi irrilevante. Di solito - continua Pidcock - vai lì o per vincere una maglia distintiva o per le tappe, mentre quest'anno da noi era tutto complicato: la squadra non ha raccolto risultati e io mi sono ritrovato schiacciato dal peso delle aspettative, cresciute a dismisura negli ultimi anni". Insomma, un 2024 quasi da dimenticare. "Voglio tornare a divertirmi gareggiando, in particolare nelle Classiche, ma per farlo devo ritrovare quello spunto veloce che invece ho perso". Infine, una chiosa che rischia di riaccendere la crisi con la Ineos Grenadiers, ormai una ex corazzata non a caso attaccata anche in sede di ciclomercato. "Non voglio mentire: non va meglio. Abbiamo avuto una stagione difficile, io per primo. Ora però vedo diversi cambiamenti, ma in questi casi non si può pensare che tutto si risolva subito. Comunque - conclude Pidcock - spero che riusciamo a lasciarci alle spalle i problemi".

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