Il fronte dei Canarini. Fermana in pieno stallo dopo l’accordo andato in fumo
Ancora un giorno passato e nessuna novità sostanziale, neanche parziale a dire il vero, è arrivata dal fronte Fermana. Tutto...

Ancora un giorno passato e nessuna novità sostanziale, neanche parziale a dire il vero, è arrivata dal fronte Fermana. Tutto...
Ancora un giorno passato e nessuna novità sostanziale, neanche parziale a dire il vero, è arrivata dal fronte Fermana. Tutto ancora in attesa dunque di quella che è una chiave di volta fondamentale rappresentata dall’omologa del tribunale che deve tracciare un solco diretto sul futuro della Fermana. Giorni di attesa dunque anche per conoscere quello che la proprietà intende fare per programmare il futuro. Ampio è il ventaglio di soluzioni all’orizzonte con una Fermana chiamata ad iscriversi in Eccellenza entro la metà di luglio, si attende ancora la tempistica esatta per la finestra relativa all’iscrizione al campionato. Chiaramente non è l’iter burocratico inerente l’iscrizione al campionato che spaventa maggiormente. A livello economico si parla di circa 7mila euro per completare l’iscrizione al massimo torneo regionale dove, a differenza di quanto avviene dalla Serie D fino ai professionisti, non c’è bisogno di presentare le liberatorie dei calciatori della passata stagione con i relativi pagamenti degli accordi economici fatti. E questa non è affatto una cattiva notizia per la Fermana che, per chiudere l’annata passata in termini di rimborsi, ne deve ancora quattro agli atleti. Non un cifra piccola ovviamente con i calciatori che potrebbero nel corso dell’estate e nella stagione prossima anche presentare singole vertenze. Per ognuna di esse, in caso di mancato pagamento, ci sarebbero punti di penalizzazioni per la squadra (che già lo scorso anno ha iniziato a -2 per una inadempienza amministrativa). Insomma non un percorso semplice e lineare per una società che, qualora arrivasse l’omologa, avrebbe 60 giorni di tempo per ottemperare alla prima trance di pagamento del debito. Insomma tra stipendi e omologa (dove una parte maggioritaria, circa 500mila euro, sarà coperta dall’accordo con l’ex main sponsor) un bel salasso per la proprietà canarina che non parla e non si espone da tempo, tra l’altro non presenziando neanche all’incontro con i tifosi dove l’unico a rappresentare la società era il direttore generale Federico Ruggeri. In tutto questo ecco le possibilità della Palmense (Promozione B) di diventare in futuro, non si sa quanto prossimo, prima squadra della città. La società del presidente Paradisi sembra essere disposta, rispettando precise condizioni come la ristrutturazione dello Stanghetta, a dare il proprio ok all’operazione anche con un parziale cambio di denominazione. Ma le decisioni principali spettano alla famiglia Simoni, quando mancano cinque giorni al termine ufficiale della stagione.
Roberto Cruciani
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