Il raduno al Neri. Un fondo tedesco sarebbe interessato al club. In 20 corrono con mister D’Alesio. Megelaitis non si presenta

Il ’Romeo Neri’ è la specchio del Rimini: un cantiere. Allo stadio sono in corso i lavori per rimettere a...

di DONATELLA FILIPPI
20 luglio 2025
Il raduno del Rimini al Neri: venti in tutto i giocatori agli ordini di mister D’Alesio, tra quelli sotto contratto, gli aggregati dalla Primavera e uno in prova

Il raduno del Rimini al Neri: venti in tutto i giocatori agli ordini di mister D’Alesio, tra quelli sotto contratto, gli aggregati dalla Primavera e uno in prova

Il ’Romeo Neri’ è la specchio del Rimini: un cantiere. Allo stadio sono in corso i lavori per rimettere a nuovo le coperture laterali della tribuna centrale, mentre i biancorossi ritornano a correre tra i mugugni, senza applausi e con zero certezze. Venti i giocatori che ieri hanno risposto presente alla convocazione del Rimini. Quindici i giocatori sotto contratto. Assente però al raduno Linas Megelaitis che non ha risposto alla convocazione del club della presidente Di Salvo. Assente ingiustificato il lituano che non sembra avere intenzione di salire su una nave che sta imbarcando acqua, nonostante un contratto che lo lega ai biancorossi. Insieme ai 14 già presenti lo scorso anno ci sono 5 giovani della Primavera e un ex Bologna in prova. Impossibile avere una lista dei presenti, almeno per ora, quindi si va con il riconoscimento facciale in questa bizzarra estate del calcio riminese. Nella quale bisogna trasformarsi in bravi investigatori anche per sapere a che ora la truppa lunedì partirà per il ritiro di Riolo Terme. Insomma, il caos c’era e continua.

Al fianco del nuovo allenatore Filippo D’Alesio in campo ci sono il preparatore atletico Alberto Galdiolo, già da qualche anno in biancorosso, e il suo nuovo vice Vasco Regini, ex giocatore del Rimini che la scorsa stagione ha appeso le scarpe al chiodo. Unici rappresentanti della dirigenza il ds Antonio Di Battista e il capo scouting Fabio De Vita, gli unici a non aver abbandonato la nave. Insieme al team manager Fabio Gatta. Il resto è ancora tutto in alto mare. Neanche a dirlo, non avvistata la presidente Stefania Di Salvo e tanto meno il marito Stefano Petracca. Che qualcuno sussurra siano presi nella cessione del club, dopo aver (invano?) tentato di trovare finanziatori ’di minoranza’. C’è chi sussurra che un fondo tedesco stia trattando l’acquisizione della società di piazzale del Popolo, ma per il momento si tratta soltanto di voci incontrollate. L’unica certezza è che tra undici giorni la Di Salvo dovrà far fronte a un’altra scadenza, quella degli stipendi del mese di giugno. Per non fare più che raddoppiare le penalizzazioni. Insomma, una situazione critica che potrebbe diventare presto sportivamente drammatica. Serve un salvagente bello grande per riportare a galla il Rimini. Questa è l’unica certezza.

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