La Spagna è uno spettacolo, Italia troppo timida: l’autogol di Calafiori manda al tappeto gli azzurri
Serata sofferenza per la nazionale di Spalletti: a Gelsenkirchen finisce 1-0 per le Furie rosse, Donnarumma evita un passivo più pesante. La squadra di De la Fuente vola agli ottavi: per gli azzurri è decisiva la sfida contro la Croazia
Gelsenkirchen (Germania), 20 giugno 2024 - Dopo lo scoppiettante 2-2 tra Croazia e Albania, il quadro della seconda giornata del Gruppo B si completa con Spagna-Italia, il big match in programma alla Veltins Arena di Gelsenkirchen. Il primo tempo è un monologo a tinte rosse, con il risultato che al duplice fischio di Vincic resta inchiodato sullo 0-0 soltanto grazie ai miracoli di Donnarumma. Il copione resta lo stesso nella ripresa e stavolta anche il portentoso portiere azzurro, il migliore dei suoi, cade e per giunta sotto il fuoco amico della deviazione sfortunata di Calafiori sul traversone di Williams, uno dei migliori dei suoi che viene poi stoppato dalla traversa su un gran tentativo a giro da fuori. Poco male per le Furie Rosse, che vincono e convincono ben oltre il magro 1-0 definitivo che neanche il forcing finale della Nazionale di Spalletti riesce a sovvertire, e volano agli ottavi da prima del girone. Alle loro spalle è bagarre per il secondo e il terzo posto, con l'Italia che si giocherà tutto lunedì 24 giugno a Lipsia contro una Croazia a dir poco disperata.
Le formazioni ufficiali
De La Fuente lancia un 4-3-3 che tra i pali vede Unai Simon, protetto da Carvajal, Le Normand, Laporte e Cucurella, con Pedri, Rodri e Fabian Ruiz sulla linea mediana e il trio Yamal-Morata-Williams in attacco. Anche Spalletti conferma l'undici della prima gara nel suo 4-2-3-1 aperto da Donnarumma, con Di Lorenzo, Bastoni, Calafiori e Dimarco in una difesa schermata da Barella e Jorginho: l'unica punta è Scamacca, assistito da Frattesi, Pellegrini e Chiesa.
Primo tempo
Anche stavolta l'approccio dell'Italia non è dei migliori, con Williams che fa il vuoto a destra e mette la palla in mezzo per l'incornata quasi a colpo sicuro di Pedri: quasi, perché Donnarumma vola e manda la palla sopra la traversa. Poco dopo il numero 17 iberico ci riprova: stavolta Barella riesce, seppur a fatica, a frenare sul nascere l'azione. Gli azzurri provano a uscire dal guscio con Frattesi, il più intraprendente. Al 10' però è ancora la Spagna a sfiorare la rete proprio con Williams, che di testa da ottima posizione manda sul fondo il suggerimento di Morata. Quest'ultimo al 24', servito da Yamal, si mette in proprio sollecitando i riflessi di Donnarumma, precedentemente ammonito per proteste nonostante sia il capitano. Al 25' c'è ancora lavoro per il portiere azzurro, che da fuori col sinistro guadagna solo un calcio d'angolo. L'assedio iberico prosegue al 28', quando l'ennesima azione avvolgente delle Furie Rosse, che cominciano a usare con costanza i cambi di campo per scombinare il fortino avversario, si chiude con la botta da fuori di Rodri, murato in maniera provvidenziale dal piedone di Bastoni. I ritmi calano e ne risente anche il gioco della Spagna: un emblema arriva al 37', quando uno stoccatore dalla distanza come Fabian Ruiz manda la palla in curva dagli sviluppi di una punizione guadagnata dall'ennesimo numero di Williams, un rebus impossibile da risolvere per la difesa azzurra: il numero 8 in rosso fa decisamente meglio al 41', a chiusura dell'ennesimo lungo possesso dei suoi, ma la conclusione è troppo centrale per Donnarumma, che ha visto di peggio dalle sue parti. La pressione spagnola si attenua e così l'Italia, seppur a fatica, esce dal guscio e al 45' prova a ripartire sfruttando il lavoro da pivot di Scamacca, che allarga per Chiesa, la cui conclusione ha la potenza ma non la precisione prima che Vincic fischi due volte: il primo tempo si chiude così a reti bianche, un affare per gli azzurri.
Secondo tempo
Uno scontentissimo Spalletti lascia negli spogliatoi Jorginho e Frattesi, rimpiazzati da Cristante, ammonito praticamente subito per un fallo su Rodri, e Cambiaso. La Spagna riprende da dove aveva lasciato: tanto possesso palla nella metà campo dell'Italia prima di provare ad affondare il colpo. Al 51' Scamacca esce benissimo da un contrasto a due e prova a lanciare in profondità Chiesa, sbagliando la misura del passaggio. Scampato il pericolo, le Furie Rosse tornano ad attaccare sfruttando le fasce: al 52' Williams premia la sovrapposizione di Cucurella, che a sua volta arma il rigore in movimento che Pedri, dal limite dell'area piccola, manda incredibilmente sul fondo. Il numero 20 prova a farsi perdonare con una botta da fuori che Donnarumma neutralizza in due tempi prima di cadere al 55' sotto il fuoco amico di Calafiori, che manda nella propria porta il traversone basso di Williams, leggermente deviato di testa da Morata. Quest'ultimo al 58' impegna il portiere azzurro dalla distanza: ne consegue un corner che, battuto da Williams, alimenta il colpo di testa di Le Normand, spazzato proprio sulla linea da Cambiaso. L'assedio iberico, a dispetto del risultato, non cambia: al 60' Fabian Ruiz serve Yamal, che con un gran tiro a giro sfiora di poco il bersaglio. Spalletti cambia ancora con la speranza di mutare il copione del match: fuori Chiesa e Scamacca e dentro Zaccagni e Retegui, con quest'ultimo che subito cerca la profondità sul suggerimento di Cristante, mancando di un soffio l'impatto con la sfera. Al 71' la Spagna, che poi sostituisce Pedri e Yamal con Baena e Ferran Torres, torna pericolosa con Williams, che con un gran tiro a giro da fuori colpisce la traversa, mentre al 74' finisce ben più alta la punizione dal limite calciata da Pellegrini. De La Fuente cambia ancora e dà minuti a Oyarzabal per Morata e Ayoze Perez per Williams: Spalletti invece si gioca Raspadori, l'ultima carta, per Pellegrini. All'80' Ayoze Perez da calcio d'angolo trova la testa di Laporte, che colpisce in posizione precaria: dall'altro lato dalla bandierina si presenta Raspadori, che arma il colpo di tacco di Cristante che termina tra le braccia di Unai Simon. Il primo dei 4' di recupero vede la Spagna attaccare con Ayoze Perez: Donnarumma si salva prima di ripetersi sempre sul nuovo entrato, che ancora una volta aveva beffato Di Lorenzo. L'ultima mossa di De La Fuente è Merino per un esausto Fabian Ruiz ed è di fatto l'ultima emozione del match prima del vano forcing finale degli azzurri, con Donnarumma a provare a svettare nei due corner conclusivi che però non daranno alcun frutto.
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